MUSULMANI D'EUROPA TRA INTEGRAZIONE ED ESTRANEITA'

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il conrtibuto di INTERSOS in merito al dibattito su integrazione, cittadinanza e islam


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Venerdi' 8 Gennaio 2010 - su Lettera 22 - http://www.lettera22.it/showart.php?id=11151&rubrica=135
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"I musulmani sono in Europa. Lo sono da secoli, o da immigrazioni più recenti, o da conversioni crescenti di autoctoni. Sono europei esattamente al pari dei cristiani o degli agnostici, con gli stessi diritti e doveri, le stesse libertà e le stesse restrizioni. Sono a casa loro. Occorre farsene una ragione una volta per tutte e sforzarsi di capire come riuscire a rafforzare il loro senso di appartenenza alla comune casa europea". E' la risposta di Nino Sergi, presidente di INTERSOS, al dibattito sviluppatosi nei giorni scorsi a partire dall'editoriale del prof. Giovanni Sartori sul Corriere del Sera. Nell'ampio documento "Musulmani in Europa. Così estranei da non potere essere europei?" INTERSOS analizza il fenomeno della presenza musulmana in Europa e in Italia per ribadire che è necessaria, su un tema come questo, una riflessione molto attenta perché "come si costruiscono giorno dopo giorno il pluralismo, l'interculturalismo e la convivenza, si costruisce ugualmente anche l'intolleranza".
E' importante partire dai dati: oggi i musulmani in Italia circa un milione, l'1,7% della popolazione, in Europa circa 35 milioni, il 5%, mentre nel mondo sono oltre un miliardo e mezzo, quasi il 25%. Davanti a queste cifre è facile ricorrere a facili stereotipi che associano religione, clandestinità e terrorismo e che invocano la non integrabilità di questa tipologia di 'diverso'. Tuttavia, queste posizioni non reggono ad una più attenta analisi e, soprattutto, risultano un po' tardive rispetto all'ampio dibattito che si è sviluppato in vari paesi dell'Europa occidentale in questi ultimi decenni.
Ridurre l'Islam ad una religione teologicamente irrazionale e tendenzialmente fondamentalista, oltre ad essere un'offesa alle centinaia di milioni di fedeli che vivono la propria fede con convinzione, grande senso dell'umano e senza alcun fanatismo, non tiene in considerazione la pluralità interna al mondo musulmano e le influenze esterne che ne mutano il vissuto nelle coscienze individuali e collettive. "Se qualcuno o qualche gruppo vive l'Islam in modo deviato, strumentale ad altri fini, fino a creare morte, il problema non è l'Islam ma le persone che lo in questo modo. Anche il Cristianesimo ha passato secoli di oscurantismo e di fanatismo, perfino il Ku Klux Clan ha incendiato e ucciso afro-americani all'insegna della croce cristiana, ma nessuno potrebbe affermare che è la fede cristiana ad avere guidato fanatismi e nefandezze, ben sapendo che sono persone, gruppi, poteri ad aver abusato del messaggio evangelico, tradendolo".
INTERSOS insiste molto sulla dimensione europea dell'Islam, che "richiede all'Europa una propria visibilità e un proprio spazio, richiede cioè un ampliamento della pluralità esistente, mentre l'Europa non sa bene come rispondere, anche perché, da un lato la coscienza di sé, della propria identità, dei propri valori unificanti, delle proprie radici e del proprio destino non è così solida, chiara e condivisa". Se si vuole riuscire a convivere tra musulmani e non musulmani nell'Europa di domani, "come è indispensabile, a meno di tradire tutti i valori che rappresentano l'anima europea, occorre stabilire canali di ascolto e di dialogo, in un confronto franco e rigoroso ma da sviluppare con reciproci riconoscimento e attenzione e reciproca disponibilità all'ascolto e alla comprensione". INTERSOS è convinta che se nell'immediato la chiusura/rifiuto può dare un'effimera impressione di compattezza e forza, le conseguenze sul tessuto europeo, nel lungo periodo, sarebbero disgreganti.
Il documento ribadisce che occorre avere la capacità di distinguere e tenere separati, senza mai confonderli, fede islamica, la fede di miliardi di musulmani nel mondo e nella nostra Europa, e terrorismo di matrice islamica. "Il terrorismo islamico va combattuto come ogni terrorismo, sia esso locale o globale. Anche il fanatismo va contenuto e combattuto, come ogni fanatismo che inquini il pluralismo e la convivenza". Secondo INTERSOS molti dei problemi che alcuni fanno ricadere scorrettamente e strumentalmente sull'Islam riguardano i più ampi temi della gestione dell'immigrazione, dalla regolamentazione dei flussi all'integrazione, e della sicurezza. Su di essi il documento si sofferma, analizzandoli e individuando possibili e utili indicazioni politiche. Il tema della sicurezza è collegato a quello della "paura della gente". Anche su questo punto il documento è chiaro: "Cavalcare il 'dobbiamo ascoltare la gente e i suoi timori e decidere conseguentemente' è giusto solo se basato sul severo rispetto di questi principi, riconoscimenti e garanzie, senza mai trasformarsi in una dittatura che decide, a seconda dei casi, sull'universalità o meno di essi".
L'integrazione è oggi, nell'analisi di INTERSOS, la questione centrale e non più rinviabile, che deve essere affrontata a livello nazionale ma soprattutto a livello dei territori. Inoltre, "affrontare seriamente la questione migratoria e la presenza dell'Islam in Italia è anche l'occasione per ripensare le nostre società sempre più complesse, plurali e globali, i principi e valori che ci possono unire e la loro traduzione quotidiana nelle scelte politiche e nella promozione della coesione sociale". In fondo, "l'Islam ci interpella, ma la nostra risposta finora è stata evasiva, talvolta con reazioni sconsiderate e arroganti, segno non di forza, ma di debolezza". La risposta non può comunque essere solo italiana o localistica: essa va cercata a livello europeo.
Il documento di INTERSOS si chiude con una 'breve appendice' sulla lotta al terrorismo di matrice islamica che non può dare grandi risultati "con la guerra e le occupazioni militari di territori altrui e con conseguenze disastrose sulle popolazioni civili. Queste - come si sta verificando - rappresentano in realtà un terreno fertile per l'allargamento del fanatismo terroristico e una distrazione di risorse e di attenzione" rispetto ad altri interventi probabilmente più efficaci.
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Link al documento INTERSOS in pdf.: http://www.intersos.org/Integrazionemusulmani.pdf



Sabato 09 Gennaio,2010 Ore: 23:27