L’attesa di Ramadan – numeri e significati
di Patrizia Khadija Dal Monte
Le finestre aperte, il caldo che non cede neanche la la notte e si intrufola tra le maglie della zanzariera insieme a qualche insetto più ingegnoso e poi la luce della luna che splende ancora di più in questo cielo buio e per una speciale alchimia nel cuore credente si accompagna ad un pensiero: tra poco un’altra luna nascerà e con essa il mese benedetto di Ramadan. Per i musulmani e le musulmane è così: man mano che il tempo scorre si colgono pian i segni del suo arrivo, come cantava Lucio Battisti “Io lavoro e penso a te, torno a casa e penso a te … Nei blog dei musulmani inizia il conto alla rovescia… è che è proprio una specie di amore questo dei musulmani per Ramadan Karim… Si sveglia il desiderio, è desiderio di vicinanza dell’Altissimo insieme a quello di purificazione, di perdono, che questo stesso è già grazia … Allah accolse il loro pentimento, perché potessero pentirsi. In Verità Allah è Colui Che perdona, il Misericordioso. (IX,118) La sura del pentimento prende il nome proprio da questo versetto ed è la numero 9, nove come il numero del mese lunare di Ramadan. Tutto è realtà e simbolo e i numeri stessi esprimono oltre ad una misura anche qualcosa che va oltre, come ci insegnano i sapienti antichi. Il numero 9 richiama ancora il tempo di gestazione del feto umano, tempo necessario perché maturi una nuova vita. Il numero nove simbolizza infatti anche la pazienza (sabr), virtù indispensabile al credente. E il buio del grembo materno a sua volta chiama in causa uno dei quattro versetti coranici in cui è presente il numero nove: quello della Sura XVIII (9X2) , Al khaf, caverna che custodisce la vita dei giovanetti e poi li renderà ad una vita nuova, segno della potenza di Dio sulla vita e sulla morte: “Rimasero trecento anni nella loro caverna, e ne aggiungono altri nove” (v.25) I nove mesi della gravidanza sono il tempo di un compimento, come il 9 chiude la serie dei numeri semplici, e dà quindi l’idea di un compiersi, completarsi, e questo significato lo ritroviamo anche nel Ramadan come mese della discesa del Corano, rivelazione definitiva all’umanità con cui si conclude la serie delle “discese “ a guida dell’essere umano: “É nel mese di Ramadân che abbiamo fatto scendere il Corano, guida per gli uomini e prova di retta direzione e distinzione. Chi di voi ne testimoni [l'inizio]* digiuni. E chiunque è malato o in viaggio assolva [in seguito] altrettanti giorni. Allah vi vuole facilitare e non procurarvi disagio, affinché completiate il numero dei giorni e proclamiate la grandezza di Allah Che vi ha guidato. Forse sarete riconoscenti!” (II,185) Tabarî dice che Al-Furqân è uno dei nomi del Corano in quanto esso “realizza una distinzione tra il vero e il falso, con gli argomenti che propone, con i limiti normativi che delinea, con gli obblighi che istituisce e con tutti i significati di profonda saggezza che contiene. Commentando l’espressione “yawmu ‘l-furqân” (VIII, 41), Mujâhid (che Allah sia soddisfatto di lui) disse: “… è il Giorno in cui Allah separa il Vero dal falso”. Il male esiste, in noi e fuori di noi, ma è una realtà delimitata, non infinita, come suggerisce anche l’ultimo versetto in cui compare questo numero indicando un gruppo omogeneo di corruttori: E ancora il Corano contiene dei segni (ayatin), esso stesso è un segno miracoloso: “Quando vengono recitati i Nostri segni, prove evidenti, coloro che non sperano di incontrarCi, dicono: “Portaci un Corano diverso da questo”; oppure: “Modificalo”. Di’: “Non posso permettermi di modificarlo di mia volontà. Non faccio che seguire quello che mi è stato rivelato. Se disobbedissi al mio Signore, temerei il castigo di un giorno terribile”. Di’: “Se Allah avesse voluto, non ve lo avrei recitato ed Egli non ve lo avrebbe fatto conoscere. Sono rimasto tutta una vita tra voi, prima di questo: non riflettete dunque?”. Chi è peggior ingiusto di colui che inventa una menzogna contro Allah e taccia di menzogna i Suoi segni? Gli empi non avranno riuscita! (X,15-17) e gli altri due versetti che contengono il numero nove parlano dei segni di Mosè… Sono proprio i segni che interrogano l’uomo e permettono la distinzione: Nove numero quindi di compimento, dell’accadere della rivelazione definitiva, e con essa della distinzione, e invito al pentimento, alla purificazione. Un altro numero è presene nei testi riguardanti il digiuno ed è il numero mille, ma di questo parleremo un’altra volta. Wa Allahu a’lam. “E’ vecchia in cielo la luna di Rajab e se ne va lenta inarrestabile verso l’occidente suo. Venerdì 14 Agosto,2009 Ore: 22:13 |