Lettera al cardinal Ruini
di Sergio Tanzarella
Sergio Tanzarella 08/11/2019, 19:35
Tratto da: Adista Notizie n° 39 del 16
Signor cardinale Camillo Ruini,
![]() Signor cardinale, questo proprio non posso accettarlo. Lei non può ignorare che per un cristiano impegnato in politica lo spazio pubblico si occupa non con il crocifisso di legno o con i rosari ma con politiche che si fanno carico dei crocifissi di carne, quegli stessi che Salvini e i suoi seguaci, e purtroppo non solo loro (veda Minniti), hanno fatto annegare nel Mediterraneo o permettono che vengano reclusi nei lager libici. La ragione dell’impegno primo e ultimo del cristiano è occuparsi dell’ingiustizia sistemica che da sempre domina il mondo e cercare i modi più utili e nonviolenti per disinnescare un sistema che stritola gli esseri umani, soprattutto quelli privi di garanzie e protezioni. Altri motivi per occuparsi di politica non ve ne sono.
Signor cardinale, se la solidarietà è per la legge italiana un reato (veda i decreti sicurezza vigenti) e se l’esercizio dell’odio è diventato la precondizione della fede di molti, è chiedere troppo che ci si interroghi sul come sia stato possibile giungere a tanto sfacelo? È legittimo chiedersi se il progetto culturale, le Settimane politiche dei cattolici, i piani pastorali, le celebrazioni costantiniane, il regime dei privilegi, hanno portato a tutto questo. Certo, non nelle intenzioni (spero oneste e buone), ma nei fatti occorre valutarne il fallimento. Forse occorreva dare ascolto alle voci libere che lei ridicolizzava e reprimeva: i vescovi Bello, Bettazzi, Nogaro e i non pochi autentici preti ispiratisi al Vangelo e tanti cristiani coraggiosi ed emarginati, mentre al contrario si dava spazio a figure genuflesse e pavide, carrieristi incapaci e disinteressati ad incidere nella società e nella Chiesa e si affermava il clericalismo dilagante che abbiamo di fronte, anche con le ben note cordate episcopali legate ai movimenti.
Ma lei era troppo impegnato ad esaltare le guerre italiane mascherate da “missioni di pace”, a celebrare i funerali dei soldati italiani che lei definiva martiri (mentre migliaia di soldati si sono ammalati e sono morti a seguito dell’uranio impoverito), a sperimentare nuovi collateralismi di destra e alleanze con i vincitori, a perseguire il primato della diplomazia sulle esigenze della parresia del Vangelo, a negare i funerali religiosi al povero Piergiorgio Welby che non chiedeva né eutanasia né suicidio ma solo che venisse sospeso quell’accanimento attraverso macchine che gli imponevano una respirazione artificiale in una condizione estrema che nessuno ha il diritto di giudicare.
Sergio Tanzarella è stato deputato della Repubblica nella XII legislatura - gruppo progressista-federativo
Sabato 09 Novembre,2019 Ore: 09:20 |