Adesso anche Le Monde Diplomatique si interessa della situazione italiana, con l'allegato articolo di Carlo Galli, che alla fine si pone la domanda fatidica: Berlusconi si è adattato agli italiani al punto che, quando lascerà la scena, il Paese non potrà più tornare a una politica che non pratica più da molti anni?
Né Stato di diritto, né legge di mercato
Berlusconi, teorico dell’ “arte di sapersela sbrogliare”
Le Monde Diplomatique, settembre 2009, pag. 3 (traduzione dal francese di José F. Padova)
Inossidabile, così appare il capo del governo italiano. Gli scandali personali e finanziari che si succedono non sembrano raggiungerlo, attribuiti come sono alla malevolenza della magistratura, della stampa o di un’opposizione che pure è al collasso. E se fosse precisamente questa sfacciataggine e questo disprezzo delle regole comuni che, molto più del suo liberismo economico, d’altra parte relativo, o delle sue misure anti-immigrati, spiegassero la longevità politica di Silvio Berlusconi?
Di Carlo Galli, professore di Storia del pensiero politico all’Università di Bologna, presidente dell’Istituto Gramsci dell’Emilia-Romagna
Il successo politico di Silvio Berlusconi non ha nulla di un lampo nel cielo sereno della storia d’Italia, né di un ufo caduto nel bel mezzo di una democrazia efficiente e di un mercato trasparente. Egli al contrario rappresenta la realizzazione e la garanzia del loro declino come pure del loro immobilismo – per una parte ne è la causa.
A partire dal 1978, anno dell’assassinio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse, l’Italia ha sofferto di una mancanza di obiettivi politici e di slancio riformatore; ha subito una decadenza del senso civico legata all’estinzione progressiva del fondamento di legittimità della Repubblica: l’antifascismo. In seguito, e dopo gli anni ’80, il ruolo regolatore della politica e del diritto è diminuito a ...........
JFPadova
Lunedì 14 Settembre,2009 Ore: 11:30