L'articolo sullo spirito nazista in Austria, che vi propongo, serve da introduzione all'altro, dal titolo: In Austria, l'amaro bilancio degli anni di Haider, che sto traducendo e che in un domani non lontano, se non già oggi, potrà essere il commento amaro sul bilancio in Italia degli anni di Bossi, di Berlusconi e del razzismo di stampo nazi-fascista.
Le Monde Diplomatique, luglio 2009
Una singolare lettura della storia
di Pierre Daum, giornalista (traduzione dal francese di José F. Padova)
«Dagli anni ’60 in poi i tedeschi hanno iniziato a guardare al nazismo con la medesima intransigenza di tutti gli altri europei», spiega Gerhard Botz, professore di Storia contemporanea a Vienna e direttore dell’Istituto di ricerca in Storia sociale Ludwig Boltzmann (1). «Gli austriaci ci si mettono appena e per di più non tutti!». Come si è formata una simile diversità? La risposta si articola in due tempi. Occorre considerare quanto è avvenuto prima del 1945 e dopo.
Botz e i suoi colleghi hanno dimostrato che prima e durante il III Reich «l’antisemitismo è stato più violento in Austria che in Germania (2)». Scene terribili, in marzo e aprile 1938, al momento dell’integrazione dell’Austria al Reich (l’ Anschluss), come quella di quella popolazione che, irridente, costringeva numerosi ebrei a mettersi in ginocchio ..........
JFPadova
Lunedì 20 Luglio,2009 Ore: 15:51