La politica estera italiana verso la Libia un fallimento completo
di Amina donatella salina
La Conferenza sulla Libia recentemente conclusasi a Palermo dimostra ancora una volta la debolezza dell Italia di fronte alla prepotenza dell Asse Riad-Emirati- Egitto. L’Italia si è fatta calpestare ancora una volta da quella vecchia volpe del generale Haftar che si vede già nuovo uomo forte della Libia e dittatore in pectore. Gli fa eco la stampa asservita agli interessi delle dittature medio orientali capaci di affermare che il pericolo per la stabilità della Libia viene dai Fratelli Musulmani e non dai tagliagole filoegiziani e filosauditi che torturano i profughi e li vendono come schiavi nel silenzio complice di chi dovrebbe garantire la pace. La solfa è sempre la stessa. La stampa ed i governi occidentali sono rassicurati dai laici ma questi ultimi quando vanno al Governo diventano i peggiori dittatori come abbiamo visto già in Iraq ed in Tunisia per non parlare di Nasser. Haftar è un amico di vecchia data del dittatore egiziano Al Sisi invitato in questi giorni in Italia dal Governo Conte . Uno schiaffo in faccia all’opposizione egiziana ed alla famiglia Regeni che ancora ignora la verità sulla morte del proprio figlio.
È un uomo avido di potere che non si fermerà davanti a nulla per diventare un nuovo Gheddafi.
In Libia sono anni che, dopo la deposizione di Gheddafi e la guerra civile con l’intervento di Qatar e Francia da una parte, Emirati Egitto ed Arabia Saudita dall’altra, si è dato il via ad una guerra tra bande senza principi e senza etica dove il Governo di Tripoli appare comunque il meno peggio , almeno c’è la volontÀ di riunificare e pacificare il Paese. Altro errore strategico l’estromissione di Ankara dal negoziato pretesa ed ottenuta dal generale Haftar. Come in Yemen le forze che si oppongono alla guerra vengono completamente isolate e si parla solo con le bande armate perchè vendere armi conviene. Sta di fatto che l’instabilità in questi Paesi è ampiamente caldeggiata da Riad che vuole imperare con qualsiasi mezzo anche passando sopra i più elementari diritti umani affamando le popolazioni finanziando i peggiori tagliagole e schiavisti senza pietà per le popolazioni civili. Lo abbiamo visto in Siria, in Yemen in Libia in Afghanistan e solo adesso, dopo l’uccisione del giornalista saudita Jamal Kashoggi, l’Occidente sta capendo che razza di vipere governano da quelle parti. L’Italia ha grossi interessi economici da difendere , cosa che potrebbe fare anche con un occhio di riguardo ai diritti umani.
È chiaro a chiunque che oggi questi popoli non hanno alcun diritto se non di sottomettersi al primo dittatore che avrà la forza di soggiogarli contando sull’appoggio interessato del ‘’civile” Occidente.
Oggi la Libia avrebbe bisogno di minor intervento straniero di un embargo alla vendita di armi e di un appoggio per riunificare il Paese e raggiungere la pace.
Staremo a vedere
Amina donatella salina
Mercoledì 14 Novembre,2018 Ore: 18:09 |