10 gennaio
I CIELI NON SONO PIU’ CHIUSI
di p. Ottavio Raimondi
Si rivelerà la gloria del Signore (I lettura: Is 40,1-5.9-11)
La grazia di Dio è apparsa tra gli uomini (II lettura: Tt 2,11-14;3,4-7)
Mentre Gesù stava in preghiera, il cielo si aprì (III lettura: Lc 3,15-16.21-22)
Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si apri…
Luca non ci racconta il battesimo di Gesù, ma ci parla del frutto del suo battesimo grazie al quale: Gesù è in preghiera, il cielo si apre, lo Spirito scende, la voce si ode, la sua identità viene proclamata.
Questo Gesù è quell’uomo che si è fatto solidale con il popolo scendendo nelle stesse acque. È quel Gesù che vive questo momento fondamentale della sua esistenza umana quando aveva circa 30 anni con una personalità conquistata a prezzo di un lungo lavoro di falegname.
Gesù nel battesimo di acqua di Giovanni brilla come soggetto di relazione con l’umanità, il Padre e la creazione. Gesù nel battesimo gusta questi cinque sapori: preghiera – visione – Spirito – voce – identità.
Li ha gustati Stefano il primo martire (Atti 7,54-60), li ha gustati la comunità dei primi discepoli. Noi siamo chiamati a gustarli oggi ed è chiamata a gustarli l’umanità intera grazie all’impegno missionario della Chiesa, di ogni chiesa.
“Soy bautizado…” mi diceva un campesino di discendenza india del Messico e poi con fierezza aggiungeva: “non può dubitare di me”. Tu sei il Figlio mio, l’amato.
Ai pastori il Figlio è stato indicato da un angelo, ai Magi da una stella, a noi da una voce.
Il Padre si rivela a Gesù e ce lo presenta quando è mescolato con la gente, in fila con i peccatori.
Anche su di noi è sceso lo Spirito Santo che ci ha fatti figli e figlie amate mentre eravamo con gli altri, non migliori degli altri. Che ognuno di noi possa con e come Gesù prendere coscienza di questa dignità, sentire la gioia della gratuità del suo amore. Sentendoti figlio amato del Padre la paura scomparirà e non penserai più a te stesso, ma nascerà in te il desiderio di vivere per gli altri. La tua vita sarà un riflesso di quest’amore del Padre.
Questa è la missione!
Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco
La parola battezzare significa immergere. Gesù è colui che fino ai confini della terra e fino alla fine dei secoli battezza, immerge l’umanità tutta nello Spirito Santo e nel fuoco. Quello Spirito emesso dalla Croce come riconciliazione, soffiato sugli apostoli dopo la risurrezione per la remissione dei peccati, inviato in pentecoste come fuoco per la missione.
Facciamo festa: Dio lievita la nostra vita per pura gratuità. Giovanni parla a un popolo in attesa. L’attesa è confusa, la risposta manifesta una certezza e offre un segno.
La certezza: Lui viene.
Il segno: tiene in mano la pala. Non uno strumento di dominio, ma di lavoro; uno strumento per raccogliere non per disperdere. Giovanni continua dicendo: “brucerà la paglia…” ma Gesù, che è sempre e solo buona notizia, si fermerà qui come nella sinagoga di Nazaret, dove citando Isaia, riporterà solo la prima parte della frase tralasciando di citare: “Il giorno della vendetta del nostro Dio” (Is. 61,26). Pensiamoci!
p. Ottavio Raimondo, missionario comboniano 348-2991393 oraimondo@emi.it
Lunedì 11 Gennaio,2010 Ore: 10:49 |