XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 5 AGOSTO 2018 - COMMENTO AL VANGELO
CHI VIENE A ME NON AVRÀ FAME E CHI CREDE IN ME NON AVRÀ SETE, MAI!

DI P. ALBERTO MAGGI OSM

Gv 6,24-25
In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
Con l’episodio della condivisione dei pani e dei pesci che raffigura l’eucarestia Gesù aveva portato la folla a crescere, a diventare uomini, uomini adulti. Purtroppo ha fallito. I partecipanti non hanno compreso il significato del gesto di Gesù. Il brano che ora leggiamo è il capitolo sesto di Giovanni, è il seguito, dei versetti 24, 35.
E di nuovo quelli che Gesù aveva portato alla condizione di uomini adulti, maturi si trovano ad essere folla perché non hanno compreso. Questa folla si mette alla ricerca di Gesù. Questo verbo “ricercare” nel vangelo di Giovanni ha sempre una connotazione negativa, indica catturare, lapidare, uccidere. Lo cercano, lo trovano e si rivolgono a lui chiamandolo Rabbì, maestro della legge, questo è quello che vogliono: Gesù li voleva liberare, loro vogliono sottomettersi.
E Gesù rispose loro, ed è un’affermazione che è preceduta da una dichiarazione solenne in verità, in verità, io vi dico, cioè quello che vi dico è sicuro, è vero, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, qual era il segno? Farsi cibo per gli altri, questo è il significato dell’eucarestia e della condivisione dei pani, ma perché avete mangiato, cioè il cibo per sé, di quei pani e vi siete saziati. Quindi Gesù li aveva invitati a farsi pane per gli altri, loro hanno compreso soltanto il pane per sé. E qui il verbo è all’imperativo, datevi da fare, letteralmente operate, non per il cibo che non dura, qual è il cibo che non dura? Quello che riguarda il corpo, la parte fisica, biologica, ma per il cibo che rimane per la vita eterna, la vita che si chiama eterna non tanto per la durata indefinita, ma per la qualità indistruttibile, e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo. Gesù è la garanzia della presenza divina, Gesù manifesta la presenza di Dio.
Gli dissero allora: che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio? E di nuovo c’è un’incomprensione. Gesù li invita ad essere liberi, loro vogliono sottomettersi, non sono abituati a un rapporto con Dio di libertà, ma di sottomissione e chiedono cosa devono fare. Ed ecco la risposta di Gesù questa è l’opera di Dio. “Opera di Dio” l'unica volta che appare nell'antico testamento è nel libro dell’Esodo, capitolo 32, versetto 16, ed indica le tavole della legge. Allora questa è l'opera di Dio, cioè quello che sostituisce le tavole della legge, che crediate in colui che egli ha mandato. Non c’è più da obbedire a una legge, ma da assomigliare a una persona che è Gesù e Gesù è l’amore di Dio per tutta l’umanità.
Ma ancora il dialogo è tra sordi, non comprendono. Allora gli dissero: quale segno tu compi perché vediamo e crediamo? È tipico della religione chiedere un segno da vedere per poi poter credere, ma Gesù non accetta mai, Gesù ribalta: non un segno da vedere per poter credere, ma credere per diventare un segno da vedere. E si riferiscono ai nostri padri, i nostri padri hanno mangiato la manna del deserto. Gesù ha appena parlato del Padre e loro si rifanno ai padri. Gesù parla del presente e loro si rifanno al passato, Gesù parla per l’umanità e loro si rifanno per Israele.
Ed ecco la risposta di Gesù, di nuovo con la dichiarazione solenne, In verità, in verità vi dico non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. La sottolineatura che quello di Gesù è quello vero indica che ci sono altri pani che sono falsi e se l’altro pane è falso non può trasmettere vita, ma soltanto comunicare morte. L’osservanza della legge non realizza la persona.
Ed ecco la conclusione di Gesù, infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo, cioè che ha origine divina, e dà la vita al mondo, di nuovo ritorna questa tematica della vita indistruttibile. Finalmente cominciano a comprendere. Allora gli dissero Signore, finalmente lo chiamano signore, si sono rivolti a lui chiamandolo Rabbì, l’hanno creduto un profeta, finalmente comprendono in lui qualcosa di più, Signore dacci sempre questo pane, è la frase che assomiglia alla richiesta del Padre Nostro, e Gesù rispose loro io sono, io sono è il nome di Dio, quindi Gesù rivendica la condizione divina, il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede a me non avrà sete mai. Cosa vuol dire con questa dichiarazione solenne? Che Gesù è la piena risposta alle esigenze dell’uomo. Il desiderio di pienezza che ogni uomo si porta dentro si trova in Gesù, come? Gesù non invita le persone a centrarsi su se stessi, sulla propria perfezione spirituale, tanto lontana e irraggiungibile quanto è grande la propria ambizione, ma sul dono di sé agli altri ed è raggiungibile, ed è immediato e dà la pienezza di vita all'uomo.



Venerdì 03 Agosto,2018 Ore: 20:09