XXXII TEMPO ORDINARIO – 8 novembre 2009
QUESTA VEDOVA, COSI’ POVERA, HA GETTATO NEL TESORO PIU’ DI TUTTI GLI ALTRI

Commento al Vangelo di p. Alberto Maggi OSM


Mc   12, 38-44

[In quel tempo], Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete.
Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.
Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
 
Per l’esatta comprensione del messaggio degli evangelisti, occorre conoscere le loro regole letterarie, i loro stili letterari. Una di queste si chiama trittico. Il trittico cos’è? C’è un pannello centrale più grande e due ai lati più piccoli, che si comprendono soltanto in relazione a quello centrale.
Ebbene,la tecnica del trittico è applicata anche in letteratura. Sono episodi dove c’è un episodio centrale che viene compreso e spiegato da quello che lo precede e da quello che lo segue.
Se non si tiene conto di questo si rischia, come in questo caso, in questo Vangelo, di travisarne completamente il significato.
Vediamo la prima parte, del pannello. Gesù diceva loro nel suo insegnamento «Guardatevi…”è imperativo, cioè “state attenti, c’è una categoria di persone che è estremamente pericolosa”. E Gesù dà delle indicazioni per riconoscerla. Guardatevi dagli scribi.
Chi sono gli scribi? Gli scribi erano il magistero infallibile dell’epoca, lo scriba era il teologo ufficiale, colui la cui parola aveva lo stesso valore della Parola di Dio. Lo scriba era addirittura più importante del sommo sacerdote. Ebbene, Gesù dà delle indicazioni per riconoscerli,  amano passeggiare in lunghe vesti, cioè loro si distinguono dagli altri, e per far vedere che hanno una relazione particolare con il Signore, che sono al di sopra della gente, usano un abito religioso che li distingua dal resto della gente.
Ricevere i saluti nelle piazze. Il saluto significa ossequio, essere riveriti, per i loro nomi, per i loro appellativi, avere i primi seggi nelle sinagogheil primo seggio nella sinagoga non è, come noi possiamo pensare, il posto in avanti. Nella sinagoga, lateralmente, c’erano due gradini; il primo seggio era quello che stava in alto, in modo che la gente stava seduta sotto. Il ‘primo seggio’ significa mettersi al di sopra degli altri.
E i primi posti nei banchetti, tanta devozione, tanta spiritualità, è affiancata a una grande ingordigia. Il primo posto al banchetto è quello accanto al padrone di casa, e quindi è dove si viene serviti prima e meglio.
Questo loro appetito Gesù lo ridicolizza dicendo che divorano le case delle vedove. La vedova è l’immagine di una persone che, non avendo un uomo che provveda a lei, è bisognosa, l’essere da proteggere, e pregano a lungo per farsi vedere. No, in realtà l’evangelista non dice che pregano a lungo per farsi vedere, ma “fanno vedere che pregano a lungo”. Gesù non dice che pregano per farsi vedere, ma fanno vedere che pregano, cioè la loro preghiera è una simulazione, basata tutta quanta sul loro interesse.
E, l’unica volta che Gesù condanna qualcuno, si tratta di un peccatore? No, si tratta della casta religiosa al potere, Essi riceveranno una condanna più severa. Questo è il pannello iniziale.
Poi vediamo quello centrale. Gesù seduto di fronte al tesoroecco chi è il vero Dio del tempio, è il tesoro, è mammona, è l’interesse. C’è scritto nel secondo Libro dei Maccabei, cap. 3, vers. 6, che “il tesoro di Gerusalemme era colmo di ricchezze immense tanto che lammontare delle somme era incalcolabile. Ecco il vero Dio del tempio, ecco il vero Dio degli scribi.
E la folla vi gettava le monete, poi viene una vedovanon è solo vedova, ma è anche povera getta due   monetine, e commenta Gesù, è tutto quello che aveva per vivere.
Ecco la deformazione di Dio operata dai teologi, dagli scribi. Allora Gesù si scaglia contro questi scribi perché hanno deturpato il volto di Dio, ecco perché sono pericolosi. Il loro Dio non è il Padre di Gesù, ma un Dio creato a immagine e somiglianza dei loro interessi, dei loro appetiti e della loro voracità.
Nel Libro del Deuteronomio, Dio aveva stabilito che, con i proventi del tempio, bisognava assistere le vedove e gli orfani, cioè le persone che avevano necessità. Qui gli scribi sono riusciti a fare il contrario: sono le vedove che si dissanguano per mantenere il tesoro del tempio, questo vampiro che succhia loro il sangue.
Allora Gesù dice lei nella sua miseria aveva gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere. Non è una lode, ma è un lamento per la vittima della religione. E’ un lamento per questa persona sfruttata che, anziché essere lei alimentata con i soldi del tesoro del tempio, è lei che alimenta questo dio-vampiro.
Allora Gesù – ed ecco la parte conclusiva di questo trittico – è radicale: Qui non rimarrà pietra su pietra che non sia distrutta!. Un’istituzione religiosa che ha prostituito il volto di Dio, un’istituzione religiosa che è in mano a persone che badano soltanto ai loro interessi, deve scomparire definitivamente.


Giovedì 05 Novembre,2009 Ore: 15:48