Processo breve e l’agenda del Parlamento

di Michele Zarrella

Il Senato ha approvato, e il Parlamento si accinge a farlo, ancora una legge in favore del signor B e di migliaia fra disonesti, ladri, truffatori, corrotti, inquisiti e condannati. Mentre altrettante migliaia di cittadini e le loro famiglie non vedranno più fatta giustizia, perché migliaia di processi abortiranno. Intanto i media, e anche noi di conseguenza, parliamo di “processo breve” per intenderci immediatamente di quel che parliamo. Ma tale denominazione: “processo breve” è una truffa lessicale e un errore mediatico con cui si lascia intendere alla gente qualcosa che  si realizza, un processo che si fa, ma poi nella sostanza non lo si fa.
Infatti se si volesse davvero diminuire la durata di un processo non si imporrebbero dei tempi di scadenza, ma si darebbero maggiori mezzi e più uomini. Invece imponendo un tempo limitato, con scarsità di mezzi e uomini, lo si affossa. È un vero e proprio aborto. Questa non è giustizia.
Certo tutti auspichiamo una giustizia “breve”. Ma ciò si fa dando maggiori mezzi e più uomini ai tribunali.
Infine la ciliegina sulla torta. La disposizione transitoria che disciplina l’applicazione della legge anche ai processi in corso. Il giudice deve dichiarare “estinto” il processo se sono trascorsi due anni da quando il pubblico ministero ha avviato l’azione penale. Incredibile si fa una legge e la si applica anche ai processi già iniziati. Che fine faranno tutti coloro che, avendo avviato da anni un processo, con spese e patemi d’animo, attendono giustizia? Quanti processi per reati societari, mafia, ecc. saranno dichiarati “estinti”? Questa disposizione transitoria è fatta ad hoc per certe persone e certi politici? Credo che questa sia una norma solo italiana e non ne esistono pari in tutto il mondo. Ma soprattutto credo che questa legge è un tradimento non solo alla Costituzione, ma ai principi elementari dettati dalla rivoluzione francese oltre due secoli fa. Si farà in tempo a rendere giustizia ai morti de L’Aquila?
Dall’inizio dell’anno l’agenda del Parlamento è soprattutto improntata all’interesse di poche persone che tentano di sfuggire alla giustizia. e per fare ciò non esitano a stravolgere la stessa giustizia. … Povera Italia.
Dove sono andate a finire le belle parole espresse dal Presidente della Repubblica nel messaggio di fine anno di assegnare ai lavori parlamentari la priorità alle esigenze dei cittadini?


Sabato 30 Gennaio,2010 Ore: 19:23