Da che parte sta Dio ?
di Rosario Amico Roxas
Le religioni monoteiste insegnano, ormai da molte decine di secoli, che l’essenza stessa dell’Amore è Dio; il solo in grado di amare totalmente senza attendere di essere ricambiato.
Nel Cattolicesimo l’Amore di Dio si coniuga con l’estremo sacrificio della croce e con la promessa della resurrezione.
Poiché ci ritroviamo nella cattolica Italia, con una ingombrante presenza del Vaticano che non sempre concentra le sue attenzioni alla vita dello spirito ed esonda più volentieri che spesso oltre gli argini dello spirito, il concetto di Amore va inquadrato dentro l’alveo di un sentimento che trae origine dal soprannaturale.
Coincidendo l’Amore con la vita dello spirito, la predicazione dell’Amore serve a nutrire le coscienze per condurle nelle alte sfere dei sentimenti nobili che avvicinano l’uomo a Dio.
Così l’Amore chiama Dio stesso a testimone, perché eleva l’uomo in una tensione verticalistica che dall’uomo si indirizza a Dio; la è l’aspetto orizzontale dell’Amore che permette la sua stessa verticalizzazione, quell’aspetto orizzontale che unisce gli uomini e tutti gli uomini in una solidale visione della vita, che ha come scopo la tensione verso Dio.
Detto così i pontefici, le alte gerarchie della Chiesa, i santi, i dottori della Chiesa, i mistici appaiono poco più che dei mediocri sacrestani a fronte di questo presidente del consiglio che pone la spiritualità della vita cattolica e cristiana come fondamento della stessa azione del governo e l’Amore, riscoperto, traumaticamente riscoperto, come motivo cementante dell’umanità nazionale e anche oltre. Proclamare, addirittura, l’identificazione del suo partito come ispirato dall’Amore e, magari, come “partito dell’Amore”, significa chiamare Dio stesso a testimone della raggiunta perfezione che assimila l’umanità intera.
Con la nuova (o nuovissima) scoperta cavalleresca Dio stesso diventa un tesserato, magari ad honorem, di questo straordinario partito.
E’ storia antica.
Tutto ciò non mi convince, mentre vengono imposte tessere di partito a quel Dio che ha predicato l’Amore universale, sottraendogli il primato.
Oggi si combatte il relativismo etico solo per affermare la sovranità di una parte contro un’altra e il relativismo sociale per giustificare l’enormità che divide il mondo in produttori e consumatori, creditori e debitori, satolli e affamati, Occidente progressista e terzo mondo arretrato, Nord, opulento e sprecone, e Sud vittima degli egoismi.
Ma Dio continua a essere tirato per la giacchetta (o per la tunica) come avallo al più forte, al più ricco, al più potente, al meno scrupoloso.
Ma quando, finalmente, gli uomini sapranno schierarsi dalla parte di Dio, mortificando le loro ambizioni ?
Rosario Amico Roxas
Sabato 09 Gennaio,2010 Ore: 23:08 |