Editoriale
Un voto contro la dittatura delle banche e per il ripristino della legalità costituzionale

di Giovanni Sarubbi

Fra una settimana esatta gli italiani saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo parlamento. In questa fase finale della campagna elettorale si è intensificato l'appello al cosiddetto “voto utile” che puzza di dittatura lontano un miglio. E la dittatura di cui parlo è quella delle banche, di tutte le banche europee e mondiali che sono le uniche a trarre un vantaggio diretto ed immediato dalla vittoria di uno dei tre schieramenti (una vera e propria “trinità maligna”) che fanno l'appello “al voto utile” e che si stanno contendendo la vittoria,  grazie alla legge elettorale porcata che assegnerà alla camera la maggioranza assoluta dei seggi a chi prenderà anche un solo voto in più degli altri partiti.

A noi pare evidente che qualunque dei tre schieramenti dovesse vincere (quello che fa capo al PDL-Lega Nord, quello che fa capo a Monti-UDC-FLI e quello che fa capo al PD-SEL) gli unici a vincere saranno proprio le banche. Questi tre schieramenti, al di la di quello che ora dicono in campagna elettorale, hanno dato prova di se nello scorso anno durante il quale hanno governato insieme, producendo il peggio che sia mai stato realizzato ai danni dei lavoratori dipendenti, dei pensionati, dei disoccupati, dei piccoli artigiani, distruggendo la scuola, la cultura, la ricerca scientifica e tecnologia, la salvaguardia dell'ambiente e del vivere sociale, asili nido, sanità, trasporti. E' stato abrogato l'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori; sono stati abrogati tutti i contratti di lavoro rendendo legale il cosiddetto “contratto Marchionne” (che consente al padrone di fare quello che vuole in fabbrica); è stato dato un colpo mortale al sistema pensionistico e alle pensioni di chi è già pensionato; è stato colpito anche il sistema di sostegno al reddito di chi perde il posto di lavoro. Il tutto a favore delle banche e delle grandi multinazionali, in primis la FIAT, che invece hanno fatto affari d'oro, chiudendo fabbriche e delocalizzandole in paesi dove vige lo sfruttamento selvaggio della manodopera; è stato violato a Taranto il diritto alla salute dei cittadini; sono state aumentate le spese militari promuovendo l'acquisto di 90 F35 o di sommergibili e altre armi. E che dire poi delle banche che hanno ricevuto dalla BCE ben cento miliardi di euro al tasso di interesse dell'uno per cento, soldi che dalle banche sono stati reinvestiti non per rilanciare l'economia ma per l'acquisto di titoli di stato al tasso medio del cinque percento, con un guadagno netto, senza fare alcunché, del quattro per cento ai danni dei cittadini europei, ed italiani in particolare, su cui il debito pubblico viene scaricato. Il risultato è che il debito pubblico italiano, nonostante la cosiddetta “cura Monti” è aumentato in un anno di oltre cento miliardi di euro e aumenterà ancora nei prossimi anni.

L'affare Monte dei Paschi di Siena, che è scoppiato con grande virulenza proprio all'inizio della campagna elettorale, sta mettendo in luce i rapporti strettissimi che esistono sul piano economico tra i vari partiti della “trinità maligna” che prima ho indicato. E la chiamo “trinità maligna” perché, come la più famosa e rispettabile “Trinità” religiosa, sono divisi ma in realtà sono uniti e la loro unione avviene sul terreno degli affari. Come si direbbe a Livorno sono come “i ladri di Pisa” che di giorno bisticciano e di notte vanno a rubare insieme. In un primo momento tutti i commenti sono stati rivolti contro il PD, ma poi sono venuti fuori i rapporti con una serie di persone appartenenti a diversi schieramenti politici, coinvolgendo anche banchieri che fino a poco fa sono stati a capo della Banca Vaticana, lo IOR. Tutti in fila ora per essere interrogati dai giudici di Pisa, per chiarire e tentare di spiegare il come ed il perché del buco di quattro miliardi di euro del Monte dei Paschi prontamente elargiti dal governo Monti, che a ben ragione dunque può essere definito il governo delle banche.

Allora “voto utile” a chi e per che cosa? Utile per le banche o per i cittadini? Da sottolineare anche come l'affare Monte dei Paschi di Siena abbia fatto venire a galla l'uso spregiudicato da parte dei banchieri dei cosiddetti “derivati”, strumenti finanziari fra i più perversi e deleteri mai inventati dalla cosiddetta “finanza creativa”. E' venuto fuori che le principali banche italiane, posseggono qualcosa come duecento miliardi di euro di questi derivati da sbolognare a qualcuno, e potete star certi che se in parlamento dovessero essere presenti solo i rappresentanti dei partiti costituenti la “trinità maligna”, che sono le uniche forze politiche che sostengono il cosiddetto “voto utile”, questi duecento miliardi di euro verranno fatti pagare ancora una volta ai cittadini italiani, solo a quelli che pagano le tasse e cioè solo ai lavoratori dipendenti, ai pensionati, ai piccoli artigiani, lasciando fuori tutti i grandi evasori (che evadono per oltre 120 miliardi di euro all'anno), i corrotti (che rubano alla collettività per oltre sessanta miliardi di euro all'anno), i mafiosi (i cui affari sono stimati in oltre cento miliardi di euro l'anno).

Votare allora per “la trinità maligna” è non solo inutile ma persino dannoso, stante il fatto che lo stesso voto per il cosiddetto “centro-sinistra”, che non si è spostato affatto a sinistra, porterà comunque ad accordi con lo schieramento di Monti e non ha in programma alcun provvedimento che vada ad intaccare il potere delle banche o dei grandi patrimoni contro cui si esclude qualsiasi patrimoniale.

Ma l'appello al “voto utile” che, ripeto, puzza di dittatura, viola pesantemente la nostra Costituzione perché questo appello costituisce la vera “porcata” (e ci scusino sempre i porci) della legge voluta dal governo Berlusconi-Lega Nord nel 2005. Ci sarebbe un mostro da cui difenderci votando per uno dei tre schieramenti della “Trinità Maligna”, salvo poi a fare accordi fra di loro subito dopo le elezioni.

Noi ci auguriamo invece che nel prossimo parlamento possano essere rappresentati molti gruppi politici non legati agli interessi delle banche, che possano rompere quel muro di omertà e di collusione fra politici banche e banchieri che ha ridotto l'economia del cosiddetto mondo occidentale ad un'enorme sala scommesse, dove a vincere sono sempre i banchieri e a perdere sono solo e sempre i lavoratori dipendenti, i pensionati, i disoccupati e i piccoli artigiani.

Bisogna rompere questo cerchio magico che unisce i grandi affari e la grande finanza. Bisogna rifiutare il voto a chi ci ha affamato e ridotto in povertà e per quel che ci riguarda bisogna votare a sinistra e per quella sinistra che conseguentemente e senza fraintendimenti si oppone decisamente al potere delle banche, al malaffare, alle mafie di cui dobbiamo assolutamente liberarci e alla guerra, se vogliamo dare un futuro al nostro paese e all'intera umanità.

C'è bisogno di un voto contro la dittatura. E a differenza di chi propaganda in queste ore l'inutilità del voto, noi riteniamo che sia necessario recarsi alle urne e votare contro chi finora ha dato prova di non tenere in alcun conto gli interessi del popolo italiano ed in particolare di chi lavora, calpestando la nostra Costituzione a partire dal suo articolo 1: “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. “Le uniche armi che approvo io – scriveva don Milani - sono nobili e incruente: lo sciopero e il voto”1. E fino a quando ci sarà il diritto di voto e la libertà di costituire partiti, per dare un contributo positivo alla nostra Repubblica che nessuno ci ha regalato e che non possiamo abbandonare nelle marni dei banchieri o dei ladri o degli speculatori, chiunque essi siano, è dovere di tutti partecipare e votare liberamente,  secondo coscienza, e rifiutando i ricatti di chi ha portato l'Italia nel baratro nel quale siamo.

Occorre un voto contro la dittatura delle banche e di quella “trinità maligna” che la incarna e che ha occupato tutte le istituzioni ed i poteri economici del nostro paese. Occorre un voto per riportare al rispetto della Costituzione anche la stessa Presidenza della Repubblica che, in particolare nell'ultimo anno e addirittura in questi ultimi giorni di campagna elettorale, ha invece svolto un ruolo di supporto ai poteri economici forti italiani ed europei, violando continuamente la nostra Costituzione di cui invece avrebbe dovuto essere garante. Non si è mai visto nella nostra Repubblica un capo dello Stato che interviene durante la campagna elettorale entrando nel merito di quello che i partiti dicono e, checché egli ne dica, schierandosi di fatto con uno di questi schieramenti. Non si è mai visto nella nostra Repubblica un capo dello Stato che ha svolto un ruolo attivo persino nella fase di formazione delle liste o di formazione degli schieramenti come in realtà è accaduto.

Votiamo allora contro la dittatura delle banche, votiamo contro chi ci ha affamato e che ora ci promette mari e monti per continuare a fare i propri affari sulla nostra pelle. Dalle mie parti si dice che “il sazio non crede a chi è digiuno” e chi è oggi a digiuno è costituito dalla grande maggioranza del popolo italiano. Non facciamoci irretire ed imbrogliare dalle televisioni, dai venditori di pentole o da chi si è subordinato al potere delle banche. Viva la libertà abbasso la dittatura!

Giovanni Sarubbi

NOTE

1La risposta di don Milani ai cappellani militari Leggi tutto da qui




Domenica 17 Febbraio,2013 Ore: 16:36