Editoriale
Peggio della schiavitů!

di Giovanni Sarubbi

 

Immagini del lager di Rosarno dove sono costretti a vivere i migranti

I volontari di Medici Senza Frontiere aiutano i migranti

La manifestazione dei migranti di Rosarno

Senza parole

Il sistema sociale schiavistico era forse  migliore di quello nel quale oggi sono costretti a vivere gli immigrati, soprattutto quelli africani, che hanno avuto la sventura di arrivare nel nostro paese fuggendo dalle guerre e dai genocidi che imperversano in Africa.
Quello che sta accadendo in queste ore a Rosarno in Calabria ne è la triste conferma. Alcune migliaia di africani sono costretti a vivere in condizioni disumane e le foto che pubblichiamo in questa pagina lo denunciano senza mezzi termini. Questi stessi africani di giorno però lavorano nei campi della piana di Gioia Tauro a raccogliere agrumi, quegli stessi agrumi che noi “italiani” poi mangiamo. Sono pagati a nero, una fame, al di sotto di qualsiasi livello minimo di vita. Molti di essi intervistati da qualche TV come Repubblica TV, dichiarano di essere trattati come animali e che se avessero saputo quello che li aspettava non sarebbero mai venuti in Italia. Loro lavorano di giorno e i loro padroni, ma sarebbe forse meglio chiamarli negrieri, non solo non gli danno il minimo per sopravvivere ma neppure un tetto per dormire. Almeno gli schiavi neri razziati dall’Africa verso l’America dai cattolicissimi spagnoli avevano di che dormire e mangiare. E i moderni schiavi riescono a sopravvivere solo grazie all’impegno di organizzazioni umanitarie e dei volontari che cercano di curarli e di dargli da mangiare.
Ed è una storia che si ripete. Una cinquantina di anni fa ai tempi della migrazione di moltissimi meridionali verso Torino dove la Fiat aveva bisogno di manodopera, tantissimi migranti furono costretti a vivere per settimane e settimane nelle sale di aspetto della stazione ferroviaria di Porta Nuova prima di riuscire a trovare un buco che li alloggiasse. Ora quegli stessi migranti di un tempo usano nei confronti dei migranti africani un trattamento peggiore di quello a loro riservato nella Torino anni 50 .
Ma nonostante l’evidenza di una società che usa una violenza inaudita su esseri umani, oggi i cattivi agli occhi dei benpensanti del nostro paese sono proprio loro, gli immigrati perché essi, al colmo dell’esasperazione e dopo ripetute aggressioni razziste, hanno osato reagire facendo una manifestazione per rivendicare i loro diritti umani.
I borghesi piccoli piccoli che guardano la TV si sono scandalizzati e impauriti  e i ministri che li rappresentano e che hanno diffuso razzismo a piene mani negli ultimi quindici anni, hanno parlato contro la violenza, ma non contro la violenza di chi si è arricchito sul sangue di quegli esseri umani sfruttandoli in modo indegno di un paese minimamente civile.
Ma prima di parlare contro la presunta violenza degli immigrati bisogna parlare della violenza, questa si certa, di coloro che li sfruttano e che gli sparano addosso forse perché qualcuno di loro ha rivendicato dei diritti che nel nostro paese sono evidentemente appannaggio solo di chi ha tanti  soldi, di cui magari non si conosce la provenienza.
Oggi la rabbia è esplosa a Rosarno dove tutti sapevano ma nessuno ha fatto nulla, ma situazioni simili esistono anche in Campania o in Puglia o in altre regioni dove si sfruttano selvaggiamente i migranti per i lavori agricoli. Altri scontri sono possibili, altro razzismo verrà diffuso a piene mani proprio da chi dovrebbe istituzionalmente combatterlo, altre leggi e regolamenti repressive e liberticide verranno emanate. E le TV e i mass-media faranno la loro parte nel fomentare l'odio contro lo straniero.
E i cittadini onesti quando faranno sentire la loro voce e si indigneranno? Quando riusciranno ad organizzare i migranti per la difesa dei loro diritti umani attraverso lotte nonviolente come quelle fatte da Ghandi in Sud Africa?
Giovanni Sarubbi


Venerdě 08 Gennaio,2010 Ore: 22:55