Editoriale
Trionferà l'amore, non mammona
di Giovanni Sarubbi
A proposito di una dichiarazione del card Barragan su gay e trans
GAY: CARD.BARRAGAN, NON ENTRERANNO IN REGNO DEI CIELI
(ANSA) - ROMA, 2 DIC - Gli omosessuali e i trans ''non entreranno nel Regno dei cieli'': è quanto afferma il card. Javier Lozano Barragan, ex ''ministro della salute'' vaticano ai tempi del caso Eluana Englaro, precisando però che ''non sta a noi condannare'' e che ''sono comunque persone e in quanto tali da rispettare''.
''Trans e omosessuali - ha detto il porporato in una intervista al sito Pontifex ribadendo poi il suo pensiero all'ANSA - non entreranno mai nel Regno dei cieli, e non lo dico io, ma san Paolo''.(ANSA).
Leggendo la notizia riportata dall'agenzia Ansa, la prima domanda che ci viene in mente è: "San Paolo, ma chi era costui?" E' infatti dietro alla sue parole che il Vaticano si nasconde per giustificare la propria omofobia, perchè di fatto non hanno argomenti per autoassolversi dall'infamia della caccia ai gay e alle presone GLBT se non quello di ricorrere a frasi bibliche prese letteralmente e che quasi sempre, ad una attenta analisi esegetica, significano tutt'altro o quanto meno non sono applicabili al tema della omosessualità o quello GLBT in generale come lo intendiamo noi oggi.
Senza entrare nel merito dei riferimenti biblici a Paolo di Tarso, il primo pensiero che ci viene in mente è quello di dire che Paolo di Tarso era un uomo come noi, quindi fallibile e come noi con una comprensione limitata e parziale della realtà. Cioè, detto in altre parole e ammesso che le parole di Paolo di tarso condannino l'omosessualità o i trans, come si fa a pretendere di sostituirsi alla volontà di quel Dio di cui continuamente si riempiono la bocca? Chi è il card. Barragan per dire ciò che farà o non farà Dio per le persone gay o GLBT? E chi è lo stesso Paolo di tarso di fronte a Dio?
Il Dio di cui parla Barragan, ma a cui in fondo lui neppure crede perchè si permette di parlare a suo nome senza avere paura di farlo, è il dio terroristico contro cui Gesù di Nazareth ha impegnato tutta la sua esistenza. E' il dio dei sacerdoti che opprimono la gente con le loro regole per riempirsi la pancia sulle loro spalle. E' il dio "mammona" (caritas senza "h" in latino) invece che il Dio amore (Charitas con la "h" in latino). E basta andarsi a fare una visita in Vaticano per rendersi conto di quale dio si tratta.
Ma i seguaci di Gesù di Nazareth non si faranno spaventare dalle parole mammoniche del card. Barragan o di qualsiasi altro cardinale. Già Gesù duemila anni fa ci insegno che i templi carichi d'oro e del sangue degli schiavi della religione verranno distrutti. Alla fine trionferà l’amore, non mammona e i suoi sacerdoti.
Giovnni Sarubbi
Mercoledì 02 Dicembre,2009 Ore: 16:14 |