Editoriale
Occhio alle bufale

Giovanni Sarubbi

Foto false sui fatti iraniani


La foto simbolo della rivoluzione iraniana è falsa

Quella che viene spacciata come la "foto simbolo" della "rivoluzione verde iraniana"  (la seconda di quelle che riproduciamo) è falsa. In questa foto (la seconda) si vede di spalle una donna che starebbe facendo  il classico gesto degli automobilisti italici quando ritengono di aver subito un torto da un'altro automobilista, nei confronti del presidente dell Iran Ahmadinejad. La foto porta in basso a destra il nome di chi l'ha diffusa.Si tratta del sito www.secondoprotocollo.org che ha effettuato la falsificazione della foto originale (la prima), diffusa dall'agenzia iraniana  FARS, come si vede dalla sigla posta in basso a sinistra. Sigla che è stata tagliata nella foto plagiata e sostituita dalla siglia "Secondo Protocollo" che sarebbe, scrive il Corriere della Sera, una ONG "con contatti in Gran Bretagna" . Una ONG che ha, evidentemente, la difesa dei diritti umani come pretesto per coprire operazioni di disinformazione.

Sul conto del sito che ha diffusa la foto plagiata, che fra l'altro si vanta del successo ottenuto con la sua distribuzione in internet, esiste un sito di denuncia delle sue attività che si chiama http://primoprotocollo.altervista.org sul cui contenuto ci asteniamo da qualsiasi commento perchè le cose li denunciate parlano da sole.

La denuncia della falsificazione della foto originale, che fra l'altro non si sa quando sia stata scattata, è stata fatta dal principale quotidiano italiano, il Corriere della Sera, che certo non può essere sospettato di simpatie per la Repubblica Islamica dell'Iran e per il suo presidente Ahmadinejad.  In un articolo (vedi link ) il Corriere ricostruisce la vicenda della "foto simbolo" affermando che per la sua costruzione è stata presa a modello quella famosa della rivolta di Piazza Tienanmen, quando uno studente si  piazzò davanti alla fila di carri armati che occupò la piazza bloccandone la corsa. Lo stesso Corriere ricostruisce la similitudine mettendo a confronto le due foto, quella della presunta contestazione ad Ahmadinejad e quella di Piazza Tienanmen e che di seguito riproduciamo.

Avevamo dunque ragione, e siamo stati fin troppo facili profeti, quando dicevamo che bisogna pigliare con le pinze qualsiasi notizia venga oggi dall'Iran in mancanza di una informazione veramente libera e indipendente e di fronte ad un movimento che ha troppi connotati identici a quelli verificatisi in altre "rivoluzioni colorate" , che poi si sono trasformate in altrettante nuove oppressioni per i popoli che le hanno in qualche modo fatte ma che in realtà alla fine le hanno subite.

Le notizie false, come quella che quì mettiamo in evidenza, vengono diffuse per creare confusioni, false attese, falsi obiettivi o speranze o semplicemente per addossare ad una sola parte la responsabilità degli omicidi che vengono realizzati su larga scala come succede in tutte le guerre. Ci sono una serie di siti specializzati in queste operazioni di disinformazione, che spesso si presentano con l'etichetta della "informazione corretta" ma che corretta non è.

Occhio dunque alle bufale. Una cosa è cercare di capire cosa sta succedendo in Iran, altra cosa è esprimere appoggio incondizionato a movimenti di cui non si comprendono gli scopi e di cui non sono noti gli interessi dei promotori. Certo se quel movimento viene sostenuto in Italia da chi in Italia propugna la limitazione dei diritti umani e della libertà di stampa lo ripetiamo, noi non possiamo essere con costoro.



Marted́ 30 Giugno,2009 Ore: 14:36