Un nuovo libro in memoria del patriota di Piazza Armerina Salvatore Principato e dei martiri antifascisti uccisi a Piazzale Loreto il 10 agosto 1944

di Domenico Stimolo

In libreria dal 5 novembre: Piazzale Loreto. Milano, l’eccidio e il “contrappasso” - Ed. Donzelli -.
L’autore è Massimo Castoldi -Docente di Filologia Università di Pavia - , nipote di Salvatore Principato, ucciso a cinquantadue anni dai fascisti assieme ad altri quattordici partigiani il 10 agosto 1944 nel piazzale Loreto a Milano.
Nato a Piazza Armerina ( Enna) il 29 aprile 1892. Maestro elementare, trasferitosi a Milano nel 1913, divenne militante di primo piano del partito socialista milanese, collaborando con i principali esponenti socialisti della città, tra gli altri Filippo Turati e Anna Kuliscioff. Arrestato nel marzo nel 1933 - era in contatto con i fratelli Rosselli e Rodolfo Morandi, collaborava con Giustizia e Libertà - e denunciato al Tribunale Speciale fascista, rilasciato dopo tre mesi di carcere. Nell’ottobre 1942 fu tra i fondatori del Movimento di Unità Proletaria. Partigiano nella 33° Brigata Matteotti, fu arrestato l’8 luglio 1944, imprigionato a Monza e ripetutamente torturato.
A seguito di un attentato in Viale Abruzzi ( una bomba esplose sotto un camion tedesco) rimasto anonimo, all’alba del 10 agosto, iniziò la feroce repressione nazifascista. Il capitano delle SS Theodor Saevecke stilò la lista dei patrioti da uccidere. In quindici furono prelevati dal carcere di San Vittore dai fascisti della legione autonoma Ettore Muti, portati nel Piazzale Loreto, raggruppati dai militari e uccisi con le armi. Fu una vera e propria carneficina, messa in atto alle ore 5.30. I quindici cadaveri furono appositamente lasciati a terra nella piazza, come atroce ammonimento per i passanti, fino alle ore diciotto. Nel luogo dell’eccidio a fianco dei cadaveri dei patrioti viene messo in bella evidenza una grande manifesto della RSI con la scritta “ Ad ogni traditore, ad ogni sabotatore”. In quel periodo Salvatore Principato era maestro elementare presso la scuola Leonardo da Vinci a Milano, nei pressi di piazzale Loreto. Nell’atrio della scuola una lapide lo ricorda.
Gli altri uccisi furono: Gian Antonio Bravin, Giulio Casiraghi, Renzo del Riccio, Andrea Esposito, Domenico Fiorani , Umberto Fogagnolo, Tullio Galimberti, Vittorio Gasparini, Emidio Mastrodomenico , Angelo Poletti, Andrea Ragni, Eraldo Soncini, Libero Temolo, Vitale Vertemati.
La moglie (Marcella Chiorri) e la figlia Concettina continuarono a militare nella Resistenza milanese fino alla Liberazione. Concettina Principato ha dedicato al padre un libro di memoria “ Siamo dignitosamente fiere di avere vissuto così’”. Edito nel 2010 -
domenico stimolo



Martedì 03 Novembre,2020 Ore: 17:50