LA CRISTIANA AMICIZIA (A Sebastiano Saglimbeni )
di Franco Casati
Tu solo, fra le persone che mi sono vicine, Sebastiano, mi chiami ‘nobile amico’; da noi, nel Nord, non si usa. E’ un tratto distintivo meridionale, uno spirito di appartenenza a una terra, quella tua siciliana, che alla sua ‘Scuola’ ha posto le basi della poesia italiana. Da mezzo secolo anche la tua poesia spande il suo profumo sull’Italia e su di noi veronesi, in particolare. Per tutto questo tempo io e te siamo stati amici, e oggi, in tarda età, più che mai. E un amico può anche cercare di consolarti di una malattia che, al momento, ti affligge, costringendoti a letto fra i dolori. Dio ti ha dato il dono della poesia, ma anche l’amicizia è un dono di Dio: “Vos autem dixi amicos”. Non siete miei servi, dice Gesù agli Apostoli, ma miei amici. Il Figlio di Dio ha donato la sua amicizia agli uomini, così come, nell’Antico Testamento, la Sapienza “ prepara gli amici di Dio e i Profeti”. Basta obbedire alla volontà del Signore. Non meravigliamoci dunque se a stare vicini proviamo quella ‘dolcezza del cuore’ che è l’effetto dell’ amicizia vera.
A questo punto mi risuona nelle orecchie una frase, che si sente spesso ripetere:” il mondo ha bisogno di amicizia”. Sarebbe un antidoto assai efficace contro quella filosofia del profitto che muove oggi l’umano agire, chiudendo gli spazi al futuro. Sarebbe anche una forza che abbatte le differenze e le paure reciproche nel nome di una solidarietà non astratta o di sola derivazione ideologica, ma concreta. I valori di ispirazione umanitaria, se non religiosa (ma col pericolo di essere visti come nuovi inquisitori), dovrebbero essere alla base di una società civile.
Pur nella nostra unicità e singolarità non siamo, in questa terra, un valore assoluto e nemmeno destinati a vivere in eterno, anche se molti si comportano come se questa fosse la loro realtà.
Quando la gente ci vede camminare per strada, con te che a volte ti appoggi al mio braccio, ci compatisce. Noi, idealmente, vorremmo offrire il braccio a tanti di loro, per formare una catena umana intorno al mondo. A questo proposito ti confido un significativo pensiero di Josemaria Escrivà:” Hai compreso il senso dell’amicizia quando sei giunto a sentirti come il pastore di un piccolo gregge, che avevi lasciato in abbandono, e che adesso cerchi di riunire di nuovo, impegnandoti a servire ciascuno”.
Per adesso ti auguro una pronta guarigione, mio nobile amico. Vale.
Franco Casati
Lunedì 18 Febbraio,2019 Ore: 22:36 |