Musulmani e cristiani in Algeria: esperienze e speranze condivise

Roma – 16 maggio 2019


di Cantiere CIPAX

Pregiudizi, intolleranza, razzismo, violenze, terrorismo colpiscono persone e comunità di fedi diverse. In Europa, in Italia, e non solo, sono soprattutto cristiani e musulmani ad opporsi e talvolta a scontrasi. Questa immagine veicolata dai media, dai social e dalla politica oscura una realtà molto più complessa e diversa, dove musulmani e cristiani non solo non si scontrano ma si incontrano in modo reciprocamente fecondo.
Abbiamo pensato di conoscere meglio questa realtà cominciando dall’Algeria, da tre mesi protagonista di una straordinaria rivoluzione pacifica contro il sistema di potere che la governa da decenni, e dove alla fine dello scorso anno si è celebrata – per la prima volta in un paese musulmano – la beatificazione di 19 martiri cristiani. Sono religiose e religiosi che hanno perso la vita insieme ad oltre cento imam e decine di migliaia di musulmani negli anni ’90, nel “decennio nero”, quando il terrorismo fondamentalista si è scontrato con le forze dell’ordine e la popolazione musulmana colpevole di non piegarsi alla sua ideologia totalizzante.
Per questo abbiamo invitato a Roma mons. Henri Teissier, arcivescovo emerito di Algeri, e protagonista e testimone di straordinarie esperienze di incontro e convivenza tra la piccola comunità cristiana e la popolazione musulmana. “Lo sforzo per capire le problematiche dell’islam è necessario, ma è meno importante del vivere insieme tra discepoli del Vangelo e del Corano”.
A confrontare esperienze e speranze di questo incontro possibile interviene Adnane Mokrani, teologo musulmano, che ha vissuto tra Tunisia e Algeria, prima di venire in Italia a sperimentare quello che, nel suo Leggere il Corano a Roma (2010), chiama il “pellegrinaggio dialogico”.
E il CIPAX ha incontrato Adnane Mokrani, di cui è diventato presidente, e una giovane laureata algerina, Nadjia Kebour , venuta all’Urbaniana a perfezionarsi con un dottorato su Sant’Agostino d’Ippona, nella odierna Algeria. Le abbiamo chiesto di portare la testimonianza del suo incontro con uno dei sommi pensatori del cristianesimo.
Come credenti o comunque persone attente ai valori dell’essere umano non possiamo non guardare con attenzione, e una discreta speranza, agli incontri tra autorità religiose islamo-cristiane come è accaduto recentemente ad Abu Dhabi.
Il caso vuole che il nostro incontro cada il 16 maggio, Giornata internazionale del vivere insieme in pace, istituita dall’Onu due anni fa, in particolare su iniziativa di Khaled Bentounes della confraternita sufi Alâwiyya di Mostaganem (Algeria), da sempre un interlocutore convinto della comunità cristiana, e non solo. Le vie dell’incontro sono proprio … infinite.

 



Giovedì 09 Maggio,2019 Ore: 21:47