La Riforma della Riforma
di Agenzia Adista
La riforma liturgica, la cosiddetta “riforma della riforma”, si farà (e nella linea in parte annunciata dal motu proprio Summorum Pontificum, quello che ha concesso la celebrazione della messa in latino ai lefebvriani, v. Adista n. 51/07). Lo assicura, su Il Giornale del 22 agosto scorso, il vaticanistaAndrea Tornielli. Riferisce Tornielli che, il 4 aprile di quest’anno, il card. Antonio Cañizares,prefetto della Congregazione per il Culto Divino, di fresca nomina, ha consegnato a Benedetto XVI l’esito di una votazione riservata, avvenuta il 12 marzo, nel corso della “plenaria” del suo dicastero, che si occupa appunto di liturgia. I votanti si erano dichiarati a favore di “una maggiore sacralità del rito, di un recupero del senso dell’adorazione eucaristica, di una recupero della lingua latina nella celebrazione”, almeno “durante le principali solennità”, del “rifacimento delle parti introduttive del messale per porre un freno ad abusi, sperimentazioni selvagge e inopportune creatività” e della “pubblicazione di messali bilingui” con “il testo latino a fronte”. Inoltre, aggiunge Tornielli, Cañizares “sta anche facendo studiare la possibilità di recuperare l’orientamento verso Oriente del celebrante almeno al momento della consacrazione eucaristica, come accadeva di prassi prima della riforma, quando sia i fedeli che il prete guardavano verso la Croce e il sacerdote dava dunque le spalle all’assemblea”. Le proposte della Congregazione per il Culto Divino, secondo Tornielli, avrebbero ottenuto l’approvazione del papa. Il 24 agosto però, il vicedirettore della Sala Stampa vaticana, p. Ciro Benedettini, ha emesso un brevissimo comunicato in cui si afferma che “al momento non esistono proposte istituzionali riguardanti una modifica dei libri liturgici attualmente in uso”.
Articolo tratto da Luned́ 14 Settembre,2009 Ore: 18:32 |