Il Mattinale

IPOCRISIA
La vicenda Bose, esplosa a giugno del 2020, tiene ancora banco. È di oggi la notizia dell’ennesima lettera di solidarietà di Papa Francesco all’attuale priore di Bose Manicardi contro Enzo Bianchi, il fondatore di Bose, che non ha obbedito al decreto imperiale di espulsione da Bose, firmato da Papa Francesco, perché è stato privato del suo diritto umano fondamentale alla difesa.
Papa Francesco, il nuovo priore, il delegato pontificio, sembrano tanti bambini che si azzuffano con Bianchi per le caramelle e che nascondono la loro golosità dietro a parole roboanti come “amore fraterno”, “spirito santo”, “vocazione”, “vita fraterna nella carità” e scambi di benedizioni e preghiere blasfeme e riti medioevali ma senza i roghi del passato. Ipocrisia e disumanità allo stato puro traboccano da ogni parola e gesto.
L’organizzazione religiosa che fa capo al Vaticano, lo Stato creato artificialmente dai Patti Lateranensi del 1929 voluti dal Fascismo e dal suo duce, definito da Papa Pio XI “uomo della provvidenza”, non ha nulla a che vedere con il Vangelo di Gesù di Nazareth. E la vicenda di Bose ne è l’ennesima conferma. Giuda vendette Gesù per 30 denari, il papato si vendette al fascismo per qualche centinaio di miliardi di lire. La logica è la stessa, vendersi per uccidere “il figlio dell’uomo”, il povero, lo sfruttato, il diseredato.
«Sulla cattedra di Mosè – scrive il Vangelo - si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno».

Giovanni Sarubbi

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19/03/21 : 8:38:33
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