Otto domande, otto risposte l’otto ogni mese
APRITE LE SCUOLE
Fate presto
Michele Zarrella *
La didattica a distanza (DAD) non va demonizzata, ha i suoi lati positivi, ma le scuole devono riaprire. Assolutamente non possono stare chiuse. La scuola è esercitazione della libertà. In che modo se i trasporti non sono sufficienti? Il problema dei trasporti va risolto al più presto. Intanto riaprano le scuole dove questo problema è minimo o non esiste. Per le altre si possono alternare: un giorno metà classe in presenza e metà in DAD. Ma non tutti hanno il tablet! E anche questo è problema che va risolto. Bisogna dotare tutti gli alunni che non ce l’hanno di tablet e di collegamento efficiente. Chi non ha ancora il tablet parteciperà di più in presenza. Molti docenti segnalano disagi, nevrosi e difficoltà che stanno colpendo i loro alunni. Col confinamento possono aumentare la solitudine, il nervosismo, la tristezza, l’irritabilità fino a diventare sconforto e malessere. Per questo almeno un giorno a settimana la classe dovrebbe essere tutta in presenza. Questo ci dovrebbe far riflettere su quanto sono importanti gli altri e i rapporti con loro. La scuola è anche socializzazione non è solo conoscenza. E serve soprattutto a formare i cittadini del futuro. Quindi possono sorgere anche problemi psicologici? Eh, sì. E quelli non si vedono subito. È una situazione complessa, che si sta complicando sempre più. Non tutti sono resilienti e dotati dell’attitudine a saper tollerare e a confidarsi. Prendere coscienza, riconoscerli e parlarne con i genitori, con i docenti, con gli amici, con uno psicologo è già un buon passo. Solo con la tolleranza e la resilienza potremmo evitare di cedere ai sentimenti negativi indotti da questa pesante situazione a cui ci costringe il virus Sars-Cov-2. E ancor peggio la malattia Covid-19. Qui però devono intervenire gli specialisti. Cosa dicono gli psicologi? Gli specialisti distinguono tra trauma e trauma cumulativo. Un trauma è quello causato da un evento singolo. Per esempio un incidente, un terremoto. Ma quando è fatto da tanti piccoli traumi lo chiamano trauma cumulativo. Sono tanti piccoli traumi che singolarmente e spalmati su tempi lunghi verrebbero superati con una certa facilità, ma se si accumulano in un tempo breve si sommano dando un totale che potrebbe pesare molto. E cosa consigliano? Di riaprire le scuole a tutti i costi. Perché alla fine tutti questi piccoli traumi potrebbero non essere più gestibili e diventare un peso grande sulla vita e sulla serenità degli alunni. La salute psicologica deve avere lo stesso diritto di cittadinanza della salute fisica. Ma sta accadendo a molti ragazzi? Purtroppo sì. Togliere la scuola in presenza può diventare una … violenza. Occorre fare di tutto per aprire le scuole. Fate presto. La scuola è esercitazione della libertà. Gesualdo, 8 dicembre 2020 *Ingegnere e astrofilo Per contatti
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