Faccia... da Brass
Bruno Gambardella
In una recente intervista il regista Tinto Brass, candidato della Lista Bonino-Pannella nelle prossime elezioni regionali, a proposito del cinema ha dichiarato: “Meglio un culo che una faccia da culo”. Istintivamente non mi sento di dargli torto: negli ultimi anni film, reality, fiction, programmi di intrattenimento sino stati affollati da giovanotti e signorine che, oltre ad un’aria vagamente belloccia, richiamavano alla mente le grandi capacità intellettive di tacchini e gallinelle… Qualche inchiesta giudiziaria ha messo in luce quello che già si sussurrava: per conquistare un posto al sole nel gran circo della televisione non basta più passare per il letto del produttore o del regista di turno, bensì da quello del politico che può imporre a Rai e Mediaset un nuovo personaggio (anche se il prescelto ha la stessa espressività e capacità recitativa di uno stoccafisso). Ho poi riflettuto su di una possibile applicazione del teorema-Brass alla politica, soprattutto quella italiana. Qui non serve tirare in ballo la mitica Ilona Staller, in arte Cicciolina, deputata radicale per una legislatura negli anni ottanta; sulla sua “scandalosa” candidatura ed elezione a furor di popolo disse bene quel galantuomo liberale e di destra che era Indro Montanelli quando affermò di trovare meno oltraggioso per il parlamento italiano la presenza di un deputato come la Staller rispetto a quella di un senatore a vita come Giulio Andreotti. Penso che, in fondo in fondo, per la politica italiana la teoria di Brass non sia applicabile: i nostri rappresentanti hanno così saldamente incollato i loro glutei alle poltrone che una distinzione tra gli stessi e il viso, la faccia è praticamente impossibile… Giovedì 25 Febbraio,2010 Ore: 11:07 |