A Goioto, Padania, asilo comunale per soli "cristiani"
Bruno Gambardella
Non sono mai stato un sostenitore della scuola paritaria, specie se ispirata a criteri confessionali. Mi riconosco nella testimonianza cristiana delle chiesa evangelica battista, ma per mio figlio, anche se ci fosse una scuola “protestante” nella mia città, avrei scelto comunque la scuola statale, consapevole del valore di un’educazione pubblica uguale per tutti.
In provincia di Mantova qualcuno ha inteso, probabilmente, fare concorrenza ai Talebani. La maggioranza del consiglio comunale di Goito ha calpestato il principio di laicità della scuola pubblica stabilendo delle regole d’accesso alla scuola dell’infanzia assolutamente sconcertanti. L'asilo comunale? Solo per i bambini che provengono da famiglie che accettano “l'ispirazione cristiana della vita”. Il regolamento è stato approvato a maggioranza dal consiglio comunale fra le proteste di tutta l'opposizione. Un esposto è già stato presentato all'Associazione nazionale dei Comuni italiani.
Il regolamento, all'articolo 1, pone come condizione per iscrivere il figlio all'asilo l'accettazione di una sorta di preambolo religioso: la provenienza da una famiglia cattolica o cristiana, escludendo di fatto molte famiglie di immigrati di diverso orientamento religioso. Resta da stabilire se nell'ispirazione cristiana siano comprese le coppie divorziate o i non credenti. La giunta di centrodestra - capeggiata dal sindaco Anita Marchetti, area Udc, appoggiata da parte del Pdl e dalla Lega Nord - motiva tale decisione con il fatto che “pur essendo l'asilo pubblico, da sempre viene gestito secondo criteri che si ispirano al cristianesimo”. Il centrosinistra ha sollevato in aula il tema dell'incostituzionalità. Ma la maggioranza si è detta certa che la preclusione dell'iscrizione a un asilo da sempre gestito con criteri cristiani non va contro i dettati della Costituzione. In pratica si vuole rispettare la tradizione di una gestione. La vicenda è già stata segnalata all'Anci da una consigliere dell'opposizione. Ha chiesto di fare pressioni sulla giunta di Goito per impedire che tale regolamento discriminatorio venga attuato. E' la prima volta che un Comune subordina all'ispirazione religiosa l'accesso a un servizio pubblico. E’ questa l’Italia della “tradizione culturale” cristiana che, secondo i berlusconiani, i leghisti e i teocon deve imporsi al cristianesimo dell’accoglienza, della solidarietà e dell’amore? Dante Alighieri, nella sua Commedia, fa incontrare Virgilio, mantovano, con il poeta cantastorie Sordello, che era nativo proprio di Goito. Dopo l’abbraccio commosso tra i due, il sommo poeta lancia la famosa invettiva: “Ahi serva Italia, di dolore ostello. Non donna di provincia, ma bordello”. Non aggiungo altro…
Marted́ 23 Febbraio,2010 Ore: 20:48 |