La sacra consorteria dei benpensanti
Bruno Gambardella
Negli ultimi mesi si sono ripetuti con raccapricciante frequenza violenti episodi di omofobia. Molti pensavano che, a parte qualche fondamentalista cattolico o islamico, qualche fascistello di borgata e poco altro ancora, il rispetto per la dignità di persone che non hanno scelto con quale tendenza sessuale crescere e vivere fosse un fatto ormai acquisito anche nell’Italia della controriforma strisciante e della politica vaticana di riconquista di un’egemonia perduta. Io ero tra questi e devo ricredermi. Molti diritti conquistati dalle donne, dalle minoranze in genere e di genere, dall’intera società italiana dovranno essere difesi con i denti nel corso di una battaglia che si preannuncia difficile anche perché molti, soprattutto tra le nuove generazioni, non sono consapevoli dei rischi che si corrono. Ben vengano le marce, le costituzioni di parte civile degli enti locali e delle associazioni nei processi contro chi pratica la violenza omofobica, le prese di posizione pubbliche di artisti e intellettuali, ma sia ben chiaro che questo, probabilmente, non basterà. Bisogna riparlare alle donne, ai giovani, ai nuovi esclusi di una società sempre più egoista e ipocrita. Non possiamo tollerare che certe cose si facciano solo di nascosto e che l’immagine pubblica di ognuno di noi, per essere accettata, debba coincidere con quella che vuole imporci la sacra consorteria dei benpensanti.
Domenica 06 Settembre,2009 Ore: 10:13 |