ENCICLICA“CARITAS IN VERITATE”
Un testo che parla più alla chiesa che alla società
di Agenzia NEV del 07-07-2009
E’ il commento a caldo del teologo valdese Fulvio Ferrario
Roma, 7 luglio 2009 (NEV-CS51/09) - Un testo ampio e organico che però, nel suo impianto, si rivolge più all'interno della chiesa che al suo esterno, più interessato a dettare le coordinate ideologiche della dottrina sociale della chiesa che non al dialogo con la società. È questa la valutazione a caldo del professor Fulvio Ferrario, docente di teologia sistematica presso la Facoltà valdese di teologia di Roma, sull'enciclica di Benedetto XVI “Caritas in veritate” presentata oggi.
“Benedetto XVI – ha dichiarato Ferrario all'agenzia stampa NEV - propone la propria interpretazione della dottrina sociale della chiesa, mettendosi in dialogo con la “Populorum progressio” di Paolo VI, un testo che, secondo molti, si inseriva nello spirito di moderata apertura al nuovo orizzonte mondiale, promosso dal Vaticano II”. Secondo Ferrario questo collegamento da modo “all'attuale pontefice di sottolineare, come di consueto, la continuità del magistero romano, presentando il proprio pensiero come il naturale sviluppo dell''autentico' insegnamento del Concilio. Particolarmente caratteristica – fa notare Ferrario - è l'impostazione di fondo, che può essere riassunta da questa frase: 'Senza Dio l'uomo non sa dove andare' (n. 78). Sembra che il pontefice, al di là delle espressioni formali, non sia particolarmente interessato a rivolgersi alla società. Nei fatti, parla alla sua chiesa e, ancora una volta, detta le coordinate ideologiche di riferimento. Chi ritiene che l'annuncio di Cristo richieda anzitutto l'ascolto e poi anche una buona dose di dialogo e di spirito autocritico, temo debba cercare altrove”.
Martedì 07 Luglio,2009 Ore: 17:15 |