Volontariato - TESTIMONIANZE
QUE LINDO ESTAR AQUI’ CON USTEDES

di Lorella Pica

Ringraziamo Lorella Pica (per contatti: info@sullastradaonlus.it) per questa lettera dal Guatemala.

Lorella Pica, già apprezzata pubblica amministratrice, é impegnata nell’associazione di solidarietà "Sulla strada" ed in molte iniziative di pace, solidarietà, nonviolenza. Per sostenere le attività di solidarietà in America Latina e in Africa dell’associazione "Sulla strada": via Ugo Foscolo 11, 05012 Attigliano (Tr), tel. 0744992760, cell. 3487921454, e-mail: info@sullastradaonlus.it, sito: www.sullastradaonlus.it]


"Che bello stare qui con voi!".

In queste poche parole c’é tutto il successo della nostra missione. Sono le parole che ha detto un anziano signore mentre una dei nostri medici lo visitava. Prima però gli aveva chiesto della sua vita, della famiglia, del lavoro, dei problemi, e lo ascoltava poi con vero interesse, partecipando alle gioie e anche alle sofferenze vissute da lui. Quell’anziano signore, come tutti quelli che sono venuti per una visita all’ospedale, non ha visto semplici medici davanti a lui, ma soprattutto persone che hanno cercato di metterlo a suo agio; che hanno accarezzato il suo volto e che hanno anche scherzato con lui, sdrammatizzando la sua infermità.

"Che bello stare qui con voi!". Che bello sentirselo dire!

Ancora una volta abbiamo dato la precedenza ai volti, alle persone, alle loro storie e alle loro pene. Abbiamo curato e strappato sorrisi anche ai più disperati e insieme ai sorrisi sono nate speranze. Non solo speranze di guarigione ma speranze di un mondo nuovo, dove gli uomini e le donne stanno insieme in armonia con tutto il creato e insieme lavorano per completare la creazione di un mondo in cui ci si prende cura l’uno dell’altro.

Grazie a tutti i volontari, circa 40, che sono stati capaci di mettersi al servizio dei più poveri e dei loro compagni di avventura. Hanno lavorato duro, non si sono risparmiati, dando la precedenza sempre alla relazione umana prima ancora della relazione tra medico e paziente. Ogni visita così (e in dieci giorni ce ne sono state più di 800 e circa 81 sono state le operazioni chirurgiche) é diventata per prima cosa un incontro tra persone. Questo é l’obiettivo dei nostri viaggi missionari e possiamo dire che questo gruppo l’ha centrato in pieno. Con questa base e con questo clima é chiaro che la professionalità viene esaltata e abbiamo avuto esiti medici veramente grandi.

Grazie perché abbiamo bisogno di gente così e soprattutto ne hanno bisogno i più piccoli dei poveri ai quali abbiamo deciso di dedicare la vita nostra.

*

Notizie dal villaggio

Nel nostro villaggio, contemporaneamente alle giornate di apertura dell’ospedale, ci sono stati medici internisti, pediatri e dentisti, che si sono alternati per visitare tutti i nostri bambini (più di 200).

Con grande soddisfazione abbiamo visto che la Campagna contro i parassiti intestinali, iniziata lo scorso aprile, sta dando l’effetto sperato. Lo scorso anno solo meno del 30% dei bambini era sano e oggi le proporzioni si sono invertite. Siamo molto soddisfatti e anche le famiglie dei bambini della scuola lo sono.

Ci sono però anche notizie non belle.

Giovedì, al villaggio, ci é venuta a trovare a casa nostra Marta Julia, una ragazzina di 17 anni che é andata a convivere lo scorso anno e che ha avuto un bambino pochi mesi fa.

La storia di Marta Julia é emblematica di tante madri/bambine di qui. Marta ha conosciuto un ragazzo due anni fa e se ne é innamorata. Lui l’ha convinta a trasferirsi a casa dei suoi genitori e lei ha accettato nonostante noi l’avessimo sconsigliata. Il padre di Marta a quell’epoca stava negli Stati Uniti come clandestino. Dopo poco che Marta Julia stava con il suo giovane compagno, ci venne a trovare a casa nostra dicendoci che soffriva molto a causa della violenza del suo uomo. Lui per qualsiasi motivo la picchiava e lei non sapeva cosa fare per sottrarsi a questa violenza che ogni giorno aumentava e diventava più accanita. Nel frattempo suo padre é tornato dagli Stati Uniti, Marta Julia ha tentato di chieder aiuto alla famiglia, ma suo papà, picchiandola anche lui, l’ha rimandata indietro dicendole che quello era il suo posto.

Quando ci raccontava questo, Marta era disperata e non sapeva che fare. Quando é ritornata dal suo convivente ha scoperto di essere incinta. Ancora botte e ancora rifiuto. L’uomo negava che il figlio fosse suo e l’ha rimandata ancora una volta a casa dei genitori. Intanto il compagno parte clandestino per gli Stati Uniti.

Dopo un pò di tempo arriva a casa di Marta sua suocera. Vuole che Marta con suo figlio torni a casa con lei. Rivendica i suoi diritti di nonna sul nipotino e quindi vuole a casa sua madre e figlio. Sembra un atto di bontà ma in realtà la nonna vuole il nipote solo per poter chiedere al figlio che sta negli Stati Uniti che le invii i soldi per mantenere sua moglie e suo figlio.

Alla fine Marta si ritrova a casa dei suoceri, nessuno le rivolge la parola, per loro é una garanzia di entrata di denaro da parte del figlio "americano".

Marta non ha potuto ancora iscrivere il figlio all’anagrafe perché il padre non ha ancora deciso come chiamarlo. Lei non può prendere questa decisione. Lei non esiste, non é.

Marta é sempre più triste. Suo marito non le ha più parlato da quando nove mesi fa se ne é andato.

Marta vorrebbe un’altra vita. Ci chiede aiuto ma per ora non abbiamo trovato altra soluzione se non quella di starle tanto vicino e di dimostrarle tutto l’affetto di cui siamo capaci.

Quando l’ho salutata l’ultimo giorno mi guardava con occhi sorridenti ma imploranti. Avrei voluto portarla via, ma avrei commesso un errore. Non é nella fuga che stanno le soluzioni, ma nell’aiutare queste donne, stare al loro fianco, aiutarle a prendere coscienza del loro diritto ad esistere, ad esprimere il loro parere e ad avere una vita gioiosa.

E’ affinché queste vite di disperazione non esistano più, che fra pochi giorni lanceremo la nostra campagna "Lei é". Ne avrete notizie dettagliate. Sosteneteci come sempre con tanta generosità. Ce n’é bisogno! Un augurio di pace

Lorella

Tratto da
Notizie minime de
La nonviolenza è in cammino


proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini.
Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

Arretrati in:
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Numero 383 del 3 marzo 2008



Lunedì, 03 marzo 2008