Care amiche e cari amici,
fra pochi giorni ritornerò in Eritrea dove conto di rimanervi per circa un mese. Dopo il rinvio dell’ ottobre scorso a causa di motivi “tecnici”, ho riottenuto il visto d’ingresso e spero di ottenere anche i permessi per raggiungere i villaggi dove stiamo operando come Associazione.

Le notizie dall’Eritrea non sono buone, la minaccia di un nuovo conflitto, a causa della mancata demarcazione dei confini per la pretesa dell’Etiopia di rimettere in discussione gli accordi, ha ricadute pesanti anche sull’economia del Paese e sulla vita della gente.

Nonostante tutto abbiamo notizie confortanti dalle donne che stiamo seguendo e che ci riferiscono di continuare a lavorare, tanto che altri gruppi richiedono il nostro aiuto. La mia prossima missione servirà anche a verificare la situazione e a suggerire al Consiglio Direttivo come proseguire il nostro impegno dal quale, comunque, non intendiamo recedere.

Spero che Marilena si rimetta in fretta dai postumi del suo intervento alla spalla e possa ritornare anche lei in Eritrea dove è attesa con molto affetto, oltre che per l’amicizia che ha instaurato con le donne e per la sua competenza.

Come avrete saputo dalla precedente news, e dalle pagine del nostro sito web, ad ottobre sono stato a Quelimane, in Mozambico, dove siamo riusciti a formare una piccola cooperativa di giovani falegnami. Ho avuto grandi soddisfazioni e molta stima per la nostra Associazione; la piccola cooperativa, che impiega nove ragazzi è stata chiamata dagli stessi “dodiciceste” e loro si sentono parte dell’Associazione.

Intendo ritornare per un periodo più lungo a partire da maggio e con i ragazzi abbiamo in progetto di costruire un prototipo di una casa di legno che possa sostituire a costi accessibili le case di paglia e di fango.

Un altro importante progetto è quello di realizzare dei servizi igienici collettivi, che possano servire quattro o cinque famiglie, dotate di due gabinetti, due docce, due lavandini e una fossa biologica.

Servirà per stimolare gli abitanti del Bario a migliorare con qualche sacrificio la loro situazione abitativa ed igienica.

Se riusciremo a raccogliere sufficiente denaro, cercheremo di distribuire delle tende antizanzare da collocare sui letti (molti dormono per terra), almeno per i più poveri. La città di Quelimane si trova nella zona più malarica del Paese.

Come sempre, vivrò tra la gente e mangerò con loro per capire meglio i loro problemi, le loro speranze, le loro storie. Lo faccio volentieri, sono contento di farlo, ogni volta mi arricchisco di tesori che non vengono intaccati dalla ruggine o dalla tignola e ogni volta vorrei comunicarvi la grande gioia nel vedere tornare il sorriso sulle labbra di chi ha pochi motivi per sorridere.

Però c’è bisogno di fondi. So che molti di voi hanno problemi anche seri, ma sono convinto che la vostra generosità e la vostra sensibilità riuscirà a superare ogni difficoltà. Per questo vi chiedo con tutto il cuore e con tanta fiducia di aiutare la nostra Associazione a proseguire con i suoi progetti di giustizia e di solidarietà.

Vi ringrazio di cuore

Bruno Giaccone


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