Ricordo
MARIO BORRELLI-DON VESUVIO

(Napoli 1922- Oxford 2007)


Oggi, 24 maggio 2008, la Città di Napoli ha finalmente compiuto un atto di doveroso omaggio nei confronti uno dei suoi cittadini di cui per mezzo secolo si è parlato di più in giro per il mondo, però poco conosciuto e riconosciuto proprio dove è nato e ha manifestato la sua eccezionale carica profetica.

Prete sempre in prima linea accanto agli ultimi; anticipatore di un lavoro sociale di base, antiassistenziale e comunitario; fine archivista e curatore di biblioteche e pinacoteche; profondo sociologo, capace di analizzare fenomeni locali collegandoli a quelli internazionali; originale ricercatore ed educatore per la pace e i diritti umani. Mario Borrelli è stato tutto questo e molto di più. E’ stato un grande maestro di vita, una voce scomoda ma penetrante, che ha spiazzato e scandalizzato il provincialismo e il fariseismo di chi non riusciva proprio a capire come si potesse prendere talmente sul serio la propria missione di uomo e di cristiano da scegliere di “incarnarsi”, nel vero senso della parola, in mezzo a scugnizzi e prostitute, carbonai e operai, baraccati ed emarginati…
Mario, don Mario, ha percorso questa incredibile vicenda umana, conclusasi ad Oxford poco più di un anno fa ad 84 anni, con la cristallina coscienza di chi sapeva bene che il Vangelo di Cristo non è un libro da leggere, ma uno spirito da incarnare, e per questo ha scelto di servire gli ultimi, di farsi “tutto a tutti”.

Una spiritualità così concreta e vissuta sulla propria pelle non poteva che sconvolgere chi avrebbe voluto farne un “santino” innocuo e magari un po’ folkloristico, imbavagliando l’imbarazzante carica trasgressiva e l’indomabile volontà d’indipendenza morale e civile di chi, non a caso, è conosciuto in tutto il mondo come “don Vesuvio”. Non sono servite né minacce né lusinghe: egli è andato avanti per la sua strada, creando intorno a sé un movimento incredibile di volontari e di operatori “dal basso”, coagulatisi per anni intorno alla sua “Casa dello Scugnizzo” per cercare di tracciare una strada alternativa, mettendo insieme comunità cristiane di base e centri sanitari popolari; esperienze di “educazione di strada” e di “sviluppo comunitario”; scuole popolari e gruppi nonviolenti.
Le parole-chiave erano: liberazione, coscientizzazione, partecipazione. Le stesse che hanno caratterizzato il percorso d’illustri personaggi come don Milani, Paulo Freire, Sirio Politi, Johan Galtung e tanti altri profeti di un’alternativa che nascesse non dalla guida illuminata degli intellettuali, ma piuttosto dall’autorganizzazione popolare e dalla solidarietà fra uguali......Certo, come ha giustamente osservato qualcuno, la gran parte della Città, quella che di Mario Borrelli sa poco o niente, non è stata sufficientemente coinvolta da questa pur riuscita manifestazione. che, soprattutto in momenti drammatici come quelli che attraversa attualmente Napoli, di uomini e dè stata invece un emozionante ed intenso incontro fra persone che ne hanno condiviso almeno in parte l’incredibile vicenda umana, e che hanno fatto anche un bilancio di quanto ancora ci sia bisogno, soprattutto in momenti drammatici come quelli che attraversa attualmente Napoli, di uomini e di cristiani veri come “don Vesuvio”.

(http://www.ermeteferraro.it/Borrelli%20Day%2025.5.08.htm )

Come pure va ricordata, negli anni `50, l’originale ed inedita esperienza di don Mario Borrelli con gli scugnizzi a Napoli. Esperienza fatta di
convivenza per le strade di Napoli, con gli scugnizzi, nel tentativo di sottrarli ad una vita sbandata e senza futuro. L’impegno sfociò, successivamente, nella fondazione de "La casa dello scugnizzo". Fu un’esperienza emblematica e significativa che ebbe ripercussioni internazionali e ampia risonanza pubblica, tant’è che su quella vicenda fu realizzato un film dal titolo "Don Vesuvio". Per contrasti con la Curia e nella convinzione che fosse difficile dialogare con le istituzioni ecclesiastiche, nonché per proprie scelte personali, don Mario lasciò il ministero ecclesiale senza con ciò rinunciare all’impegno a favore dei ragazzi abbandonati
(http://www.cdbcassano.it/nuova_pagina_49.htm )

Tu, famoso nel mondo come apostolo dei poveri, non violento ma straordinariamente carismatico nell’organizzare e sostenere le lotte per la casa, il lavoro, l’autoriduzione di affitti insostenibili, la salute durante il colera, l’aumento del pane, l’istruzione pubblica gratuita, la pace nel mondo. Poi vennero anche film e libri che narravano la tua storia, quella di Don Vesuvio, il prete degli scugnizzi. Da te passammo in tanti: Luigi e Donato Greco, Mariella La Falce, Felice e Mariella Pignataro, Tonino Drago, Giovanni Tammaro, Claudio Ciambelli, Paolo Giannino, Goffredo Fofi, Luciano Carrino, Massimo Menegozzo, Piero Cerato, Geppino Fiorenza, Vittorio Dini, Fabrizia Ramondino, Domenico De Masi, Enrico Pugliese, Percy Allum, Giuliana Martirani, solo per citarne alcuni. Quando poi ti ho rivisto l’ultima volta, per discutere delle difficoltà economiche incombenti sulla Casa dello Scugnizzo, la tua casa, i tuoi capelli erano più bianchi ma la passione e l’entusiasmo restavano ancora salde. Poi seguì il tuo ritiro in Inghilterra dove eri già famoso e insegnavi all’università. Ora che non posso rivederti mi resta l’ultimo colloquio telefonico di fine ottobre. Pensavo che fosse giusto averti a Londra alla presentazione di un libro sulla tua amata Napoli. È stato in quell’ultima telefonata che ti ricordai, quanto la Napoli degli esclusi, dei più poveri, di quelli cui vengono negati i diritti, doveva al tuo insegnamento forte e non violento. Sarà ora la tua storia con i tuoi insegnamenti per la pace e i diritti, che continuerà a vivere nel nostro impegno, nei nostri ricordi ed in quelli di una città che ti deve tanto.
· Enrico Cardillo Assessore al Bilancio del Comune di Napoli

Link per approfondire

http://www.casadelloscugnizzo.it/mario_borrelli.asp


Progetto per un documentario su Mario Borrelli (Don Vesuvio)

Scheda Raccolta risorse

a cura di Giovanni e Emanuele Tammaro e Delfina Autiero



Mercoledì, 23 luglio 2008