Giornata della memoria
Un ricordo senza memoria

di Rosario Amico Roxas

Se dobbiamo ricordare, è giusto ricordare tutto, e non a pezzettini per convenienza o per opportunismo.

Oggi 27 gennaio, è il giorno della memoria, dobbiamo ricordare le persecuzioni degli ebrei, l’olocausto, i campi di concentramento, le camere a gas, i forni crematori,  e tutte quelle brutture che un popolo occidentale seppe e volle pianificare in nome e per conto di una pretesa superiorità razziale che avrebbe dovuto coinvolgere anche una superiorità culturale, antropologica, sociale e umana.

Il presidente della repubblica lo ha voluto puntualizzare  dicendo:

“Noi non abbiamo dimenticato e non dimenticheremo mai la Shoah. Non dimentichiamo gli orrori dell’antisemitismo, che è ancora presente in alcune dottrine, e va contrastato qualunque forma assuma".

L’antisemitismo non si limita ad essere una condizione mentale  che limita la propria ostilità contro i semiti ebrei; l’antisemitismo deve diventare sinonimo di ogni forma di discriminazione umana, sociale, culturale, religiosa che pretende identificare e dividere l’intera umanità in fasce di maggiore o minore gradimento, e come tale universalmente condannato.

Dobbiamo ricordare tutto, altrimenti non emergerà mai la verità e se non si sviscera la verità e la si fa emergere, resteranno nascosti i crimini dell’umanità, perché anch’essi selezionati in crimini accettabili e crimini non accettabili.

Hitler persecutore degli ebrei ?  Certamente, è storicamente  e drammaticamente accertato, ma non fu né il primo persecutore antisemita, né il peggiore. Fu l’erede di una cultura pseudo-cristiana, volta al mistereosofico, alla magia, alle vetuste  teorie legate al santo gral, ai templari; fu l’erede di quella cultura del deicidio  che fu drammaticamente esercitata da Antonio Michele Ghislieri, diventato pontefice con il nome di Pio V, e  canonizzato da Clemente XI il 22 maggio1712, ed elevato agli onori dell’altare come San Pio V.

Personaggio legato alle condizioni magiche della fede, sostenute da fissazioni che elevò a “terrorismo del peccato”.  Riteneva la fornicazione come il peggiore dei peccati, infatti i fornicatori erano puniti con pubbliche fustigazioni e i recidivi con il rogo. Proibì, con bolla pontificia, alle monache di possedere cani maschi per evitare nei conventi l’uso del sesso con le bestie.

Egli curò, inoltre, la pubblicazione del catechismo romano, del breviario romano riformato e del messale romano, oggi ripreso da Benedetto XVI in contrasto con il Concilio Ecumenico Vaticano II.

Si distinse per attività di repressione che culminavano con il rogo “purificatore”, come   la condanna al rogo  di Michel de Bay, professore eretico di Lovanio (1567); la conferma dei privilegi della Società dei Crociati per la protezione dell’Inquisizione (ottobre 1570).  

Questa dura politica di rafforzamento dell’inquisizione e di persecuzione degli eretici portò ad un accumulo di odio verso Pio V. Una "pasquinata" prese  in giro il gesto di Pio V di mettere un’epigrafe affissa a una latrina:

« Pio V, avendo compassione per tutto ciò che si ha sullo stomaco
eresse come opera nobili questo cacatoio »

Niccolò Franco fu accusato di esserne l’autore e malgrado fosse stato difeso dal cardinale Giovanni Morone, venne  impiccato.

Il poeta Aonio Paleario venne condannato al rogo per aver scritto i seguenti versi contro il papa :

« Quasi che fosse inverno,

brucia cristiani Pio siccome legna

per avvezzarsi al fuoco dell’inferno

 

 

 

Dopo i primi anni di pontificato, scacciò le cortigiane che bivaccavano nelle stanze vaticane; ma ciò significa solo che le cortigiane c’erano, e cosa ci facevano nella casa di Dio ?

Non risulta che prelati, monsignori, vescovi, cardinali abbiano subito analoghi castighi che subirono i “fornicatori” laici.

Ma fu anche il più  fervente persecutore degli Ebrei, a lui si deve la loro espulsione dai domini ecclesiastici tranne Roma e Ancona (1569);

Emanò, infatti,  contro gli ebrei la Bolla "Hebraeorum gens", con cui ne ordinava l’espulsione da tutte le terre dello Stato Pontificio, ad eccezione di Ancona e Roma.

Gli ebrei di Bologna, città facente parte dello Stato dal 1506, passarono nel vicino territorio estense; ma siccome la bolla ordinava anche la distruzione di tutto ciò che potesse ricordare l’esistenza di una comunità ebraica, compresi i cimiteri, gli ebrei di Bologna abbandonarono la città portando con se anche i loro morti. In seguito scomparirono per sempre alcune comunità ebraiche italiane: quelle di Ravenna, Fano, Camerino, Orvieto, Spoleto, Viterbo, Terracina, non risorsero mai più. Gli ebrei abitanti presso Roma si rifugiano nel già sovrappopolato ghetto romano.

Anche nel resto d’Italia si sentirono le conseguenze della politica antiebraica del papa. A Milano il cardinale Borromeo propose l’obbligo del marchio giallo, e in un secondo tempo ottenne la loro espulsione.

Oggi l’antisionismo ha smesso la veste delle vittime, per indossare, con i sionisti che non hanno patito le persecuzioni naziste, la divisa dei carnefici, perseguitando i semiti palestinesi, e inaugurando un nuovo antisionismo, presentando agli incolpevoli palestinesi il conto delle persecuzioni patite ad opera di un popolo occidentale; trascurando che i semiti ebrei che ancora ricordano quelle persecuzioni, desiderano vivere in pace con i semiti palestinesi.

 

Per ultimo, e non solo in ordine cronologico ma anche culturale,storico e morale, dobbiamo ricordare il negazionismo delle persecuzioni del quale si è reso colpevole l’allora presidente del consiglio Berlusconi, quando affermò:

“ Mussolini non uccise mai nessuno; piuttosto si limitò a mandare qualcuno a svernare in qualche amena località di mare”,

negando l’esistenza delle leggi razziali, le persecuzioni nei ghetti, e quei treni con vagoni bestiame che, furtivamente, partivano all’alba dalla stazione Tiburtina, stracolmi di ebrei, per raggiungere i campi di sterminio, che Berlusconi ha identificato come “amene località di mare”.

Mi disgusta l’ipocrisia del ricordo, quando seleziona la memoria offendendo anche la storia.

 

Rosario Amico Roxas

 

 



Domenica, 27 gennaio 2008