Giornata della memoria
L’ Omocausto dimenticato

di Piero Montana

Comune di Bagheria
Provincia di Palermo
Ufficio Stampa
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Comunicato stampa

Nella ricorrenza commemorativa della Giornata della Memoria è stato pubblicato in home page sul sito istituzionale del Comune di Bagheria, www.comune.bagheria.pa.it un breve testo di Piero Montana, esponente storico del movimento gay italiano nonché in atto consulente del sindaco in materia di pari opportunità, sull’ Omocausto dimenticato che di seguito riportiamo.

L’ Omocausto dimenticato

Nella Giornata della Memoria non si dimentichi l’Omocausto, i circa centomila omosessuali sterminati dai nazisti nelle camere a gas dei lager.
Accanto agli ebrei, ai Rom, ai portatori di handicap e ai malati mentali, accanto ai testimoni di Geova, ai dissidenti politici anche gli omosessuali, contrassegnati dal triangolo rosa, furono destinati alla “soluzione finale”.
Cosa tuttavia assai grave fu che all’indomani della sconfitta del regime hitleriano non si parlò dello stermino degli omosessuali, ritenuto forse scomodo, imbarazzante a causa dei tabù e del pregiudizio antigay.
Per questo riteniamo oggi di far sentire la nostra voce per ricordare, insieme a tutte le altre vittime, tutti quei “triangoli silenziosi” ossia gli omosessuali senza nome, dimenticati persino dai parenti e che furono sterminati dai nazisti.
A oltre sessant’anni dalla Shoah e dallo sterminio nazista degli omosessuali è ancora viva infatti nella cultura occidentale l’attuale discriminazione verso i gay.
Questa è una piaga dolorosa, che non possiamo non mettere allo scoperto, giacché sulla nostra pelle ancor oggi sperimentiamo l’emarginazione se non un vero e proprio ostracismo che ha le sue radici nell’intolleranza storica dei regimi totalitari, tra i quali qui ricordiamo il fascismo ed il nazismo.
Anche per questo vogliamo dare voce, in questa occasione, al silenzio di chi, in quegli anni bui, non ce l’ha fatta e di quei pochi sopravvissuti che hanno taciuto per la vergogna e la persecuzione, proseguita anche dopo la guerra.
Da una coraggiosa testimonianza di un omosessuale scampato alla ferocia nazista infatti apprendiamo : “Dopo la fine della guerra molti superstiti tacquero per 40 anni o non dissero mai cosa i tedeschi hanno fatto loro. La vergogna e il dolore erano troppo grandi. Le sevizie erano state terribili. Avevano lasciato orrendamente deturpati i corpi e le anime, così che il dolore continuava e la vergogna di quello che era stato loro fatto era insopportabile. Molti tacquero anche coi parenti stretti, anche con la madre. Ognuno sopportò in silenzio. E comunque nessuno accanto a loro avrebbe voluto ascoltare.”
A distanza di oltre sessant’anni dalla tragedia immane della Shoah vogliamo pertanto rompere questo silenzio per commemorare tutte le vittime del nazismo.
Tra queste gay e lesbiche furono, in particolare, oggetto di una feroce persecuzione, la cui pubblica denuncia ci sembra, oggi più che mai, opportuna ed attuale innanzi a quel rigurgito odierno di razzismo anche sessuale forse immemore della barbarie e del fanatismo del suo retroterra politico ed ideologico.

Piero Montana
Consulente del sindaco in materia di pari opportunità



Venerdì, 25 gennaio 2008