Ringraziamo Enrico Peyretti (per contatti: e.pey@libero.it) per questo intervento
In treno, nel viaggio di ritorno ho letto di nuovo, dopo anni, la grande Introduzione di Giuseppe Dossetti al libro di Luciano Gherardi Le querce di Monte Sole. Su quelle colline avvenne, tra settembre e ottobre 1944, una delle maggiori stragi naziste, piu conosciuta come strage di Marzabotto. A Monte Sole ho partecipato a un incontro tra le associazioni italiana e tedesca di Pax Christi: la seconda celebra i sessantanni dalla fondazione. Con loro ho visitato i luoghi, le chiese, i cimiteri (in quello di Casaglia sono sepolti anche Dossetti e Gherardi, vicini a quelle vittime a cui hanno dato voce) dove sono state uccise 771 persone, di cui 189 bambini sotto i 12 anni, 30 giovani fra i 12 e i 18, 315 donne, 161 uomini tra i 18 e i 60 anni, e 76 oltre i 60. Abbiamo ascoltato un testimone, Francesco Pirini, che da ragazzo vide sterminare la sua famiglia, oggi ha la missione di raccontare, e si sente ormai di perdonare i colpevoli. Fra i militari delle SS, scatenati ad uccidere, ci furono anche alcuni pochissimi che rifiutarono di sparare ai civili. Vengono spesso a Monte Sole altri gruppi di cittadini tedeschi. Essi tengono a distinguere tra la Wehrmacht, lesercito tedesco di allora, e le SS, selezionate, fanatizzate nellideologia nazista e addestrate ad obbedire agli ordini piu crudeli. Abbiamo ricordato che ce stata non solo lacquiescenza, ma anche una reale resistenza tedesca al nazismo, in condizioni difficilissime. Abbiamo pregato, abbiamo incontrato le monache dossettiane. Cinque preti morirono con quelle vittime, per stare con loro in tutto, amandole fino alla fine. Ma la chiesa bolognese per ventanni lascio quella vicenda alla sola interpretazione politica, mentre ha anche aspetti chiari di martirio nella fede e nellamore cristiano. Era presente il vescovo Bettazzi, gia presidente di Pax Christi, che ha parlato sulla figura di Dossetti, il quale scelse Monte Sole come centro significativo della sua famiglia monastica.
I due gruppi, tedesco e italiano, si sono interrogati su come agire di fronte ai neonazismi, razzismi e fascismi, la cui realta e stata documentata, in entrambi i paesi, con dati preoccupanti (piu di quanto temessi): odio per gli stranieri, "difesa della razza", culto della violenza. Fanno propaganda organizzata tra i giovani e persino tra i bambini, solleticando listinto di sopraffazione in gruppo. Specialmente in Germania, azioni educative e manifestazioni contrastano il fascino oscuro della violenza, che minaccia soprattutto i giovani dal futuro precario e incerto. La vecchia propaganda antisemita corre ancora. Lincontro umano con questi fratelli tedeschi e stato felice, ma il ricordo delle violenze naziste sommato allallarme per il presente e il futuro, ci turba. La fede pasquale e limpegno nella costruzione di pace nonviolenta attiva, spinge a superare rassegnazione e paura.
Dei fatti tragici del 44 a Monte Sole ce una spiegazione piu strategica: la necessita tedesca di liberare senza pieta il terreno, via obbligata in quel punto dellAppennino per la prevista ritirata. Ma perche infierirono sulla popolazione piu che attaccare i partigiani poco sopra? E ce unaltra interpretazione, piu grave. In quel testo di Dossetti, a commento della strage, leggo: "E leccidio totale. (...) Ma perche, sino a questo punto? Non e possibile trovare alcun perche, se non nella lunga e sistematica preparazione dottrinaria e pratica di questi sacrificatori al loro compito castale" (p. XXI). Dossetti definisce delitto "castale" quello che suppone "un sistema e una gerarchia di distinzioni non solo sociologicamente ma metafisicamente rigido" (p. XVI). Egli vede in questa concezione una realta demoniaca, una potenza spirituale che asservisce nellidolatria le persone e le spinge alla "negazione radicale dellumanita di chi e diverso, dellesservi un uomo in ogni individuo umano" (p. XXIII). Dossetti approfondisce sul piano teologico, filosofico, storico questa sua lettura dei fatti, e ci lascia domande sconvolgenti, non solo sul nazismo di allora, ma anche sugli elementi di nazismo presenti anche nel sistema mondiale di oggi (segnalo al proposito Giuliano Pontara, LAntibarbarie, Ega, Torino 2006). Poiche il cuore nero del nazismo e il preteso diritto dei forti sui deboli, ce un nazismo perenne, che va sempre individuato e superato: e facile condannare Hitler per la Shoah e per le stragi di civili, meno facile condannare quella identica pretesa, seppure meno rozza, in chi oggi approfitta della forza e compie delitti economici e strutturali ancora piu gravi, profondi ed estesi dei delitti bellici.
Chiunque compie questa prepotenza e posseduto dallidolo omicida, come le SS delle stragi naziste. Libere dallidolo, erano le vittime di Monte Sole, e chi si pone dalla loro parte.
Tratto da Notizie minime de La nonviolenza è in cammino
proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
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Numero 415 del 4 aprile 2008
Venerd́, 04 aprile 2008
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