OLTRE LA SIEPE

di Renzo Coletti

(Se puoi vedere guarda, se stai guardando osserva)


LA mappa non è il territorio, il sublime non è né arte né bellezza, la verità ultima è limite.
Il linguaggio non è pensiero e il pensiero è l’unica origine da cui scaturisce la scrittura. Se la comunicazione è la madre di tutte le scienze, il mio giudicare è una sorta di lotteria delle parole che posso utilizzare per guardare oltre la siepe della mia ragione e la follia del mio intelletto. La modernità è solo forma che immaginiamo e emozione al limite del sovraccarico sensoriale. Questo caos pauroso di input che riceviamo, sarà ouput che la mente universale sceglierà per noi. L’ultima illusione di potenza e potere assoluto sta dissolvendosi. Sarà fragore o smarrimento, sarà ancora vita? Difficile argomentazione per un Dio o una Dea possibile, ma siamo piccola cosa grezza ed acerba, quindi infinito oltre il sublime d’una cecità di un pesce degli abissi. Il pesce degli abissi che sceglie di non vedere, sembra la raffigurazione più consona di un “popolo” che porta con sè nella propria ignoranza, la responsabilità morale del peso che lo sommerge. Dove iniziare il percorso che la mappa della propaganda ci propone e deforma? Una commemorazione, definita festa dell’Unità Democratica, mi serve da diapason per tentare d’accordare uno strumento obsoleto e corroso dai tarli della memoria collettiva. La Libertà (che G. Gaber definiva partecipazione) è protagonismo sterile e commovente. La Democrazia di un partito fantasma è una tappa obbligata verso un totalitarismo che è un’immagine rossa come il sangue, riflessa nel dramma che la schiena del tempo impedisce di vedere. La rivoluzione fatta alla “boia d’un giuda” (come direbbe Guccini) è gioventù con l’incoscienza dentro il basso ventre di qualche audace con in tasca l’Unità. Migliaia di diffusioni, per trasmettere l’idea lungo le vie dei passi perduti, sono lacrime celate nell’orgoglio proletario e intellettuale. L’accatastarsi di generalizzazioni, cancellazioni, deformazioni è passato senza tempo né storia. Ricordi simili a fantasmi della mente vivono emozioni nelle esperienze che non sono altro che frammenti di realtà condivisa in una solitudine esistenziale che ha dimenticato valori ed etiche di ideali ormai inganno e ipocrisia. Il Diavolo e l’acqua santa convivono incuranti di ogni processo evolutivo politico e di ricerca del bene comune. Un giornale come L’Unità ed un partito come la D.C. convivono un territorio di parole astratte e una retorica priva di contesto e realtà possibile. Due guerre mondiali, la rivoluzione d’ottobre, la guerra civile spagnola e mille altri scontri, causa di milioni di milioni di morti, sembrano immagini di un film visto da un osservatorio sempre più irreale ed emotivamente inconsistente. Come sedersi al tavolo d’una mangiatoia alimentare e politica senza disgusto e vergogna? Come convivere con l’ipocrisia d’una possibile alleanza tra comunismo e democrazia cristiana, come dimenticare i crimini commessi per impedire l’ingresso del P.C.I. in uno spazio di governo? Come chiamare “democrazia” uno stato ormai chiaramente e incontestabilmente fascista? Quali sensi hanno potuto non comprendere una colonizzazione e una progressiva distruzione ed asservimento a poteri estranei alla volontà popolare italiana? Cosa ha potuto dissolvere la nostra industrializzazione con la svendita di ogni ricchezza nazionale? Come accettare la militarizzazione del nostro territorio sempre più arrogante e violenta? Come è naturale che accada, la Chiesa in una assenza quasi totale di potere statale e di chiarezza politica, sta invadendo la laicità, la scentificità, la cultura, quindi riproponendo il dogma e il riduzionismo come legge e volontà divina.

Quale dialogo o confronto possono tradursi in pacifismo e tolleranza nel sangue di genocidi? Quale sincretismo religioso può essere libertà di culto e parlamento etico morale da proporre e condividere che non sia totalitarismo? No! Nessun diapason può dare il “la” per una accordatura di uno strumento politico e sociale, senza una evoluzione del pianeta al limite del collasso. Senza analizzare l’evoluzione tecnologica, di cui oggi possiamo usufruire, non ci è consentito di proiettarci in un futuro di una realtà celata e al limite della follia. La globalizzazione di un governo mondiale non è che un modello sociale ed economico riproposto e vissuto oltre la siepe della ragione e lo smarrimento dell’intelletto. Cosa siamo condannati a rivivere per non aver capito una società di fatto mondializzata? La volontà di potenza e potere assoluto di modelli ideologici e religiosi hanno trasformato il sistema industriale e finanziario, da un interscambio globale in un processo di nazionalizzazioni dominate e dirette da un impero autoritario. La disgregazione dell’impero sovietico crea le condizioni per indicare in un giustizialismo, subdolo e interessato, lo strumento più efficace per dare il colpo di grazia al potere politico, economico, sociale, sempre più impotente nella sua sottomissione e perdita di identità nazionale. Un moralismo bigotto e incosciente, riduce la sinistra ad un alternativa obsoleta e corrotta, in competizione con due formazioni politiche di nuova creazione. Forza italia, il nuovo partito azienda, sarà il vincente per una strategia delle privatizzazioni e il mito della modernità. La Lega Nord risorge nel suo concetto regionalista, separatista, xenofobo e di legame di sangue razzista. Lentamente, ma inesorabilmente qualsiasi conquista sindacale, tutte le libertà democratiche, l’informazione, sia pur minima, stanno tramontando, mentre la violenza di Stato raggiunge livelli mai pensati, ma è accettata come unica soluzione. Emigrazioni di massa, lavoro precario, delinquenza generalizzata, traffico di droga, servizi pubblici inesistenti e tonnellate di spazzatura e vergogna sono presente che un popolo ormai privo di qualsiasi senso critico e motivato da un egoismo insano oppone alla ricerca di una soluzione insperata ed improponibile. Oggi l’opposizione (il Partito Democratico) si trascina dietro il carro della storia, senza un percorso né accettato né contrastato. Il nulla sostanziale è la sua squallida politica, l’asservimento anglo americano ed israeliano il suo unico punto d’arrivo.
Menti malate e contorte si appellano al “dialogo”, ipocrisia e stupidità, se non opportunismo e copertura politica, invocano la pace, chiedono l’annullamento della pena di morte, blaterano di democrazia, mentre tutto sta precipitando sulle nostre teste incapaci di reagire. Notizie di violenze quotidiane sono programmate ad arte, razzismi nazisti sono manifestazioni amplificate, morti sul lavoro diventano riti satanici a cui partecipare, assassini di mafia sono il ripetersi di rituali ancora sconosciuti.
Ecco che l’analisi e la ricerca possibile sulla tecnologia e la scienza diventano l’ultima realtà da collocare e comprendere. Le religioni e la scienza entrano ancora in campo e giocano l’ultima partita dell’umanità. Durante la seconda guerra mondiale la Germania nazista ha utilizzato le migliaia e migliaia di prigionieri, gli ebrei, gli zingari, gli handicappati, i dissidenti, come veri topi da laboratorio. Esperimenti disumani, mostruosi, perversi, gelidamente applicati sui corpi umani, hanno fatto avanzare le ricerche scientifiche per fini bellici a livelli che oggi iniziamo a scoprire ed identificare nella loro evoluzione. Non è casuale che i criminali nazisti, attraverso la via dei conventi, abbiano abbandonato il proprio paese dai porti italiani come Genova; alcuni miei amici partigiani hanno tentato di impedirne la fuga. La giustificazione di uomini di cultura e scienziati geniali complici di queste azioni, esula da una comprensione logica. Ma se la Chiesa ha potuto sostenere queste mostruosità, perché meravigliarci delle torture imposte a persone mantenute in vita artificialmente? Continuando nell’analisi di ciò che può essere scienza al servizio dell’umanità, tracciamo solo un quadro generale di ciò che può attenderci e ci sta già coinvolgendo ed uccidendo. Negli attuali scenari di guerra, armi di distruzione di massa, nano tecnologie, bombe nucleari di quarta generazione, uranio impoverito, modificazioni genetiche possibili, malattie che annientono ogni difesa immunitaria, sono il quotidiano che nessuno ci racconta e svela nella sua mostruosità. Le nt (nano tecnologie) pubblicizzate come una sorta di superamento del limite di ogni malattia e deformazione, sono altresì l’arma più imprevedibile e distruttiva che possiamo immaginare. Menti artificiali al servizio di mostri naturali umani, cosa potranno infine creare e utilizzare? Macchine da guerra intelligenti e autonome combatteranno guerre nello spazio o nel deserto del nostro pianeta? Continuare sarebbe inutile e forse creerebbe una nuova amnesia ed una catatonia ancor più grave.
Scelgo infine un possibile quadro per indicarvi quel sublime che il buio degli abissi, il limite visivo di una siepe, o l’immagine di una donna affacciata ad una finestra che osserva un panorama che l’osservatore non può vedere oltre la scena di parte della stanza a cui la donna volge la schiena. Come dicevo a proposito del “tempo”, presente, passato e futuro sono mente oltre la dimensione ultima del sapere e sarà ciò che una nuova evoluzione sceglierà per noi.
Buona fortuna.


Renzo Coletti.




Venerdì, 05 settembre 2008