Spazio aperto
La lunga notte dello stupro

di Doriana Goracci - Megachip

23/4/08

Nel fervore primaverile del 2008, le elezioni che hanno decretato la vittoria della destra sembrano spegnere ogni giudizio politico come le previsioni metereologiche che danno la stagione del "risveglio sociale", accompagnata da temperature fresche e piogge. Secondo Giancarla Codrignani, non avendo votato e avendo reso pubblica questa intenzione, non si ha più diritto ad esprimere un giudizio politico, così scriveva il 7 aprile del 2008.

Partiamo allora dallo stupro per una ricerca informatica ed esprimere dubbi semantici e sociali. Tra le migliori esercitazioni sul tema, è emblematica la storia di Indigenes, film ribattezzato dal sito la Destra in "Stupratori": era il 7 aprile del 2007, un anno prima delle considerazioni della scrittrice democratica.

Ancora un anno prima, nel 2006, al Festival di Cannes arrivò il film di Rachid Bouchareb di produzione francese dal titolo Indigenes. Era diretto da un francese di origini maghrebine, fu " un ripasso utilissimo a tutti ma soprattutto ai nostri cugini francesi, che vedranno il film nelle sale" così diceva l’Unità. E’ la storia delle donne violentate nel 1944 in Ciociaria, "marocchinate": 110.000 soldati francesi, marocchini, algerini e tunisini, guidati dal generale Juin, pied noir, che stando al racconto della Liberazione, si dedicarono al saccheggio, ruberie, violenze come in parte fu raccontato nel romanzo La Ciociara del 1957 di Alberto Moravia e poi con il grande film omonimo di Vittorio De Sica.

Nel film si racconta dei soldati africani delle ex colonie francesi che combatterono per la liberazione della Francia nel 1944-45. In seguito a questa battaglia il generale Alphonse Juin avrebbe dato ai suoi soldati cinquanta ore di "libertà", durante le quali si verificarono le violenze denominate marocchinate. Subito dopo l’uscita in sala di Indigenes e la petizione sulle pensioni di guerra, Jacques Chirac annunciò che queste pensioni pagate ai veterani sarebbero state equiparate a quelle versate ai loro colleghi francesi, dopo una controversia durata decenni.

Ora le cifre di questi stupri ballano come chi le fa danzare per le elezioni, per cui lo storico francese Jean Christophe Notin sostiene che i casi giudicati siano 150 e 350 le persone coinvolte. Ma Rai educational ce ne dà ben altre, ad esempio: lo storico Giovanni De Luna sostiene che si oscilli tra un massimo di 60 mila e un minimo di 300.

Il 13 settembre 1944, pochi mesi dopo la liberazione di Roma e di tutto il basso Lazio, la direzione generale della Sanità Pubblica scrive al Ministero dell’Interno che circa 3100 donne sono state violentate tra la provincia di Frosinone e quella di Latina, l’allora Littoria. Tra il 12 e il 27 maggio,le truppe marocchine ripeteranno queste tragiche violenze anche a carico di altre popolazioni nella Val d’Orcia in Toscana e nel Viterbese. Continua poi con una breve cronologia dello stupro in cui si dice che nel 1945 il Tribunale militare internazionale di Norimberga ignora lo stupro e l’abuso sessuale, nel 1949 la Quarta Convenzione di Ginevra include la prima norma internazionale contro la pratica dello stupro, nel 1993-1994 gli Statuti del tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia e per il Ruanda, menzionano per la prima volta lo stupro tra i crimini contro l’umanità. Nel febbraio del 2001, il Tribunale Penale Internazionale per la ex Jugoslavia condanna con una sentenza storica tre miliziani serbo-bosniaci per lo stupro e la riduzione in schiavitù sessuale di donne bosniache. Il capo d’accusa per la prima volta viene considerato un crimine contro l’umanità.

Tornano alla mente le parole di Antonello Ricci e Alfonso Prota: "Dal Bulicame dell’Inferno alla Torre-metafora del Pasolini luterano, al pittoresco neolatino-viterbese di Gassman-Brancaleone. Città dipinte in affresco, set cinematografici, appunti sparsi poesie diari, «quinte» di romanzo. Ma anche leggende e memorie del genius loci, cronache e narrazioni che una comunità tramanda di sé. A se stessa. Dalle «nobiltà» medievali all’incubo dello squadrismo fascista agli scempi urbanistici della speculazione palazzinara. All’oggi. Al domani". In una consecutio di pura violenza mediatica, le notizie recenti parlano di un bambino napoletano di 8 anni con la famiglia nel trevigiano, picchiato dai compagni, perché considerato "portatore di rifiuti". Una signora padovana invalida e con un figlio reclama la casa popolare che ha visto preferire una famiglia di emigrati. Seguono comunicati dolenti e segreti sui nuovi battesimati del 2008 come ad esempio quattro egiziani in Sicilia, nel palermitano, due tunisini in Calabria, una donna nel viterbese. Un sindaco Ds del viterbese che ha prestato 5.000 euro del comune per la difesa giuridica di cinque ragazzi accusati di stupro. Ma i musulmani che morirono per liberarci dal nazismo, quegli infedeli, vivono oggi tra noi.

Era il 6 giugno del 2006 e Beppe Grillo scriveva: "Nel maggio del 1944, in Ciociaria, i liberatori alleati scatenarono le truppe marocchine del generale Juin, i "goumiers", contro la popolazione civile: 3500 donne tra gli 8 e gli 85 anni stuprate, 800 uomini sodomizzati e uccisi tra cui don Alberto Terrilli, parroco di Santa Maria di Esperia che morì per le ferite. Alcuni mariti che proteggevano le loro mogli vennero impalati. Da allora si parla di "marocchinato" per indicare chi è stato vittima dei liberatori franconordafricani. Da oggi si potrà parlare di "ammastellato" per chi sarà vittima dell’amnistia".

Scorrendo la cronaca recente, il 3 aprile del 2008, viene fuori su Napolionline un fatto di otto mesi prima, in cui si racconta di una ragazza di 22 anni, immigrata regolare sulla metropolitana napoletana Aveva partorito da dieci giorni la sua bambina e stava andando a trovarla al Policlinico, lei ancora debolissima e la piccola ancora ancora in incubatrice: non ha il biglietto. Viene invitata da una guardia giurata di 58 anni a seguirla in uno sgabuzzino per la multa, lui la stupra. Lei lo denuncerà insieme al marito. Otto mesi dopo, mentre lui continua a lavorare, sarà arrestato. Ma i musulmani che morirono per liberarci dal nazismo, quegli infedeli, vivono oggi tra noi.

Pochi giorni fa, il cadavere di una giovane donna è stato trovato avvolto in un sacco, in piccolo centro montano della provincia di Lecco, trovato da un addetto di un istituto di sicurezza privato. E con l’occasione, si rammenta che il 28 agosto, sempre nel Lecchese, erano stati trovati, sempre avvolti in sacchi, i cadaveri di due giovani prostitute rumene. Ma sembra che nessuno abbia reclamato queste scomparse...

Allora tornando agli Indigenes-Stupratori, malgrado l’originale non si trovi, rimane invece la traduzione dell’associazione nazionale vittime civili del volantino in francese e arabo che girò tra i groumiers:" Soldati! Questa volta non è solo la libertà delle vostre terre che vi offro se vincerete questa battaglia. Alle spalle del nemico vi sono donne, case, c’è un vino tra i migliori del mondo, c’è dell’oro. Tutto ciò sarà vostro se vincerete. Dovrete uccidere i tedeschi fino all’ultimo uomo e passare ad ogni costo. Quello che vi ho detto e promesso mantengo. Per cinquanta ore sarete i padroni assoluti di ciò che troverete al di là del nemico. Nessuno vi punirà per ciò che farete, nessuno vi chiederà conto di ciò che prenderete".

Un crescendo di azioni anche futuriste come ben descritto da Ftm, in prima persona: "Azionefuturista Roma 19 ottobre 2007 nasce RossoTrevi 16 gennaio 2008 lancio di palline in piazza di spagna Firenze 16 febbraio2008…Arte contro arroganza del potere e i falsi moralismi, aprile 2008 azionefuturista web FREE-TIBET FREE- KAREN, i passatisti,le mortifere istituzioni SONO STATE colpite e affondateEccoci!!!…. PRONTI ALLO SCONTRO"

Insomma Mala Aria, che tutte e tutti hanno delegato all’attuale governo, sperando di tenere fuori il disordine e la paura e convivere serenamente con la propria comunità, la propria famiglia, gli usi e le tradizioni locali, fosse pure come nei paesi, in cui con ritmo sempre più serrato, le donne per la festa della Madonna delle Grazie che fa 200 anni, lavorano da mesi a fare fiori di carta. Poi, botteghe chiuse, qualche rissa e arresto domiciliare, un saluto veloce, ognuno al suo televisore, magari a vedere la presentazione di un film mai uscito in Italia come "Stupratori" e una sbirciatina dalle persiane e si va a letto: in tutta sicurezza e con una pillola. Notte lunga.

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Venerdì, 25 aprile 2008