LA LUNGA NOTTE DELLE IDEOLOGIE

di Renzo coletti.

C’è troppo rumore di fondo. Un chiacchiericcio, insensato e intollerante, analizza una realtà altra e sovrapposta alla modernità che ci sfugge tra le mani. Elezioni simboliche sono storia che emerge, non vista né compresa, all’alba ancora incerta di un nuovo mondo. Il canto del cigno è Stato che svanisce e Democrazia che inciampa tra i suoi tentacoli: il medioevo riprende il suo cammino. Dopo il trauma di un illuminismo cresciuto in fretta e in un occidente immaturo e precoce, scienza e religione giungono al nocciolo del problema. Dio è morto a stento : un mito naturale e spontaneo, si trascina al margine di un fiume che è vita che scorre senza significato verso le profondità inesplorate della mente. La rivoluzione borghese è il nuovo vampiro avido di potere e denaro. SE dove c’è potere c’è ricchezza, è premessa incerta, ma dove c’è ricchezza c’è senza dubbio alcuno potere. Se i primi borghesi hanno un volto celato dal cumolo delle masserizie e dall’ipocrisia, la nobiltà è ora ambizione da soddisfare e facciata con cui scalare uno Stato avido e corrotto. Il dominio della natura sull’uomo incrocia la lama con la ragione che si traduce in scienza mentre l’umanità insegue il sogno di controllo e asservimento, sia della natura con le sue leggi, sia con la vittoria del più adatto, quindi il più ricco. Nascono così le prime ideologie e la sfida per la conquista del mondo attraverso i movimenti mondialisti e i primi germi del razzismo e del totalitarismo. La rivoluzione francese trasforma il concetto di Stato in dispensatore e garante del diritto individuale
, mentre l’idea di democrazia sale sulle ali della fantasia verso la libertà, l’egualianza e la fraternità. Il culto della natura come madre e territorio da proteggere e custodire con rispetto e spiritualità, confina le tradizioni dei territori colonizzati in una crisi di identità e inizia una cultura dominante e alternativa, mentre l’Uomo si erge ad immagine e somiglianza di dio che è razza superiore, popolo eletto, dominio e terreno di conquista privilegiata dal colore di una pelle, una scienza divenuta mito, un pensiero unico e dominante che un nuovo credo giustifica e garantisce. La vita ciclica che seguiva i ritmi delle stagioni e delle giornate si ispirava all’armonia di leggi naturali e quindi incontrastabili come pure immodificabili. I ruoli all’interno della comunità erano destino e volontà divina, quindi la ribellione poteva al massimo cambiare unmonarca eccessivamente tiranno, ma era la sua sostituzione l’unico obiettivo di una ribellione di massa. Il popolo viveva il proprio spazio tempo adattandosi al ruolo derivante dalla nascità controllata da un progetto divino iincompreso ma accettato. Chi poteva permetterselo girava armato e difendeva i propri averi e la propria famiglia come poteva e sapeva. Il furto, l’assassinio, lo stupro, non sono problemi della modernità, ma giungono a noi come a noi sono giunte la carestia, l’epidemia, la crudeltà e la meschinità. Chi vi propone un medioevo prossimo venturo fatto di tratellanza, semplicità, amore, convivenza pacifica e rapporto umano sincero, è lo stesso venditore di fumo e di illusioni che vive la politica del momento.Vivere l’ecologia profonda tra le oasi residue del passato, non rivela che il bisogno di razionalità, di spiritualità, di sicurezza tra le macerie della modernità di un capitalismo al limite del suo ciclo storico e “culturale”. L’industrializzazione e la tecnologia, entrano prepotebtemente nella vita quotidiana e creano aspirazioni un tempo inimmaginabili e irealizzabili. La società perde quindi la sua stabilità, ritenuta naturale, creando abblomerati impensati e vita cittadina operosa e produttrice di nuova ricchezza. La borghesia ancora immatura e incosciente della propria forza, dopo le città si ingegna verso le prime costruzioni dello Stato e crea la nuova struttura sociale con l’uso di una parola da riempire gradualmente di significato: “la politica”. Il lavoro salariato e lo sfruttamento, inseguendo il mito socialista dell’ugualianza, la libertàdalla schiavitù del lavoro, in antitesi al mondo borghese, usa le aspirazioni e i miraggi sorti nello stesso seno, ma sotto forma materialistica economica e tecnologica. “Il sol dell’avvenir” mobiliterà militanti e non, ampliando le proprie fila e gli aderenti verso una svolta epocale e la costituzione di un impero socialista. La forza rivoluzionaria ha dimostrato la sua potenza e il suo volto. La risposta borghese e liberal cattolica al marxismo, prima ancora di proporsi una strategia alternativa e una ideologia potenzialmente di massa, trova nel nazifascismo la risposta più consona ed immediata possibile contro il comunismo. Nascono così le premesse per la seconda guerra mondiale, mentre le macerie ideologiche della prima, tentano la sorte nel nuovo conflitto, da cui forse trarranno linfa e vigore. Inoltrarmi nell’analisi della seconda guerra mondiale sarebbe presuntuoso e inutile. Le certezze sono dure a morire, mentre le verità scelgono sempre i bordi più inaccessibili e sbiaditi. Le ideologie erano l’impegno presomi all’inizio e su questo mi fermerò con voi a riflettere. Il marxismo ha trovato la sua occasione di dominio con la rivoluzione d’Ottobre, come il fascismo ha potuto tentare la sua carta nell’anti comunismo e con gli aiuti, in seguito negati, dagli alleati anglo americani, che sono stati ripagati con la divisione del mondo in due blocchi contrapposti: l’URSS ad est e gli Stati Uniti e l’intero blocco occidentale in opposizione. L’America, per tutti baluardo della democrazia, di fatto aveva simpatizzato con Hitler e finanziato l’industrializzazione della Germania e le ricerche scientifiche e sociali del regime nazista, verso cui molti importanti uomini americani simpatizzavano apertamente. La sconfitta della Germania nazista da parte dell URSS , ormai vicina e inevitabile, aveva fatto scendere in guerra gli stati uniti per evitare l’invasione comunista in Europa. La politica iniziava la sua funzione più sofisticata e audace, con il processo di disinformazione e destabilizzazione dei paesi che controllava.L’ideologia vincente risultò essere il capitalismo e il liberismo, mentre il comunismo ed il fascismo rientravano nei ranghi. Le industrie americane e tedesche, avevano usufruito prima della guerra, sia di aiuti finaziari pubblici che di coperture politiche. La fine del conflitto poneva una strategia per evitare il passaggio al sistema privato, che avrebbe messo in crisi il mondo industriale e le corporazioni che lo controllavano, pertanto occorreva un’idea e un intervento veloce. L’idea venne e il presidente Truman la spiegò ai cittadini americani con la retorica di un pellerossa. (famosi per la loro capacità dialettica). Il pericolo comunista non era terminato, alcune nazioni come l’Italia potevano essere invase, quindi era necessario aiutare i paesi sconfitti nella ricostruzione, con dei progetti industriali e finanziari, che presero il nome dal generale Marshall. In realtà il piano marshall per l’italia, fu il trionfo dell’infiltrazione americana, ancora sotto protezione pubblica, con i vantaggi di molte detassazioni e agevolazioni di ogni tipo. Il nostro paese, costretto al ricatto di una colonizzazione forzata, iniziò il suo cammino democratico all’insegna dei brogli elettorali e il ricatto mafioso . Il vaticano non perse l’ocasione e si agganciò al carro vincente. La ricostruzione e l’industrializzazione del nostro paese, come per gli altri, rilanciò l’economiaed il lavoro. Questo impedì probabilmente al mondo della sinistra di interpretare la realtà di un benessere fitizio, che piano piano condusse al declino e alla perdita di ogni conquista in materia sindacale, culturale, sanitaria, scolastica, e assistenziale. Le ideologie sono così finite nel cestino della storia e l’uomo è rimasto privo di ogni certezza e libero nella sua solitudine esistenziale. Come concigliare ora le aspirazioni dell’ugualianza, della libertà e della fraternità con la crisi di ogni valore ed etica? L’ideologia ha scavato nel profondo dei nostri cuori e delle nostre anime: l’uomo crede ancora nella sua libertà, nella sua egualianza con il suo simile, crede nei diritti umani, nel diritto all’istruzione, all’assistenza, alla sanità, alla pensione, e alla solidarietà umana. Le parole della politica hanno occupato tutti gli spazi emotivi e sentimentali, mentre la realtà scivola velocemente verso il crollo e lo smantellamento di ogni forma di tutela e protezione. Il risveglio da questo sogno di potenza e libertà totale sarà un dramma difficile da concettualizzare e valutarne i danni. La Chiesa ritrova la sua funzione nella vendita di speranza e Fede, un medioevo sta ritrovando in lei la sua funzione e nel fascismo la vecchia gerarchia naturale del Dio consolatore e dispensatore di pace, qui e nell’aldilà.La presunzione umana non termina qui; la megalomania e il disprezzo per tutto ciò che è miseria, paura, smarrimento, malattia, quindi inabilità al lavoro, tornano a risorgere nel darwinismo sociale e nel mito del popolo eletto o la razza superiore. Comprendere la vita e le forze che la spingono verso una complessità maggiore, non può prescindere dalla comprensione dell’evoluzione nei suoi aspetti più ampi e profondi. La concezione olistica del mondo, ancor oggi dibattuta e contrastata, vede la mente umana come parte del tutto e puindi partecipe nell’osservazione concausa della realtà osservata ed osservabile. Senza addentrarci in una analisi scientifica matematicamnte dimostrabile, il significato più affascinante e sconvolgente, può essere intuito nella nuova ricerca scientifica e tecnologica di un’intelligenza artificiale. La complessità della società moderna sfugge ad un controllo politico, anche il più intelligente e raffinato, quindi un modello di inteligenza artificiale capace di valutare le variabili sociali, (certamente non poche) garantirebbe una scelta politica oggettiva e funzionale. Il problema politico di fondo, il + importante, resta (sino ad oggi), chi controllerà il controllore? Se le società le comunità di un tempo si autocontrollavano, oggi la complessità e l’ampiezza territoriale , (mondializazione), a cui si devono dare risposte sia politiche, sia economiche, giuridiche e religiose, rendono una stratificazione sociale permeabile ad ogni esigenza nazionale, internazionale, globale. Il dove stiamo andando, verso quale progetto uniamo le forze, quali paesi o regioni controlleranno l’elasticità generale del sistema universale a vari livelli di complessità? Quali fattori esterni, come guerre, clima, migrazioni, religiosità, saranno determinanti o superabili dalla fluttuazione del campo unificato dell’energia? La specializzazione intrinseca nei paesi in via di sviluppo, o la generalizzazione economica e tecnologica di altre realtà come Russia, cina, america, riusciranno a ripristinare le condizioni per una ripresa di un equilibrio duraturo? La scelta di regionalizzazioni quali vantaggi e contraddizioni dovrà superare? L’individuo ormai solo nel suo stato di libertà vagamente inteso e imperfetto, sarà preda del suo datore di lavoro e quindi ancora servo del padrone, oppure cosa subentrerà alla tanto idealizzata famiglia in un contesto mondiale e forse proiettato persino su piattaforme spaziali? L’analfabetismo un tempo conosciuto come incapacità di leggere e scrivere, cosa produrrà in una forma più realistica e moderna dell’incapacità di usare le tecnologie come i computers? La Grande mente del nuovo dio macchina, sarà speranza e futuro; oppure sarà l’ultima illusione di potenza e l’ultima vanità di un Uomo bambino viziato e preda della follia?
Il sol dell’avvenir ancora illumina le menti che lo sognano e lo propongono. Se gli occhi non riescono a fissarlo, non è perché il sole è troppo forte, ma perché i nostri occhi sono ancora troppo deboli.



Renzo coletti.



Domenica, 06 luglio 2008