LIBERTÈ, EGALITÈ FRATERNITÈ

di Renzo Coletti

La rivoluzione borghese francese, (1789) fu la promotrice ed ispiratrice del valore individuale, tradotto in “Libertà, Egualianza, Fratellanza”. L’Uomo, relegato in un ruolo sociale indiscusso ed irremovibile, nasceva e moriva in uno stato sociale che non poteva essere messo in discussione, quindi non erano ipotizzabili aspettative di crescita nella vigente scala gerarchica. I valori borghesi aprivano quindi orrizzonti mai sperati né proponibili. La concezione di società naturale, nella sua forma piramidale, decadde modificando le regole della convivenza ed emarginò gradualmente l’aristocrazia. Non più privilegi, non più servilismo, non più parentele di consanguinei nella logica di casta nobiliare. Questa rivoluzione sociale, che coinvolse ovviamente anche la Chiesa, ispirò le prime ideologie e i movimenti mondialisti e rivoluzionari. Lo Stato iniziò il suo consolidamento in forme sempre meno piramidali, mentre le monarchie perdevano la loro funzione e le repubbliche democratiche andavano sorgendo nel nuovo mondo e nella vecchia Europa. In realtà, lo Stato democratico era un passaggio obbligato verso una concezione internazionalista ed una mondializzazione di fatto. Se l’Uomo era eguale, se la libertà era un diritto, se all’interno del genere umano non esistevano elementi di differenziaznione come si giustificavano i confini entro cui delimitare le diverse razze, le varie religioni e i differenti governi? La gestione dell’economia divenne più complessa a causa dello sviluppo dell’industrializzazione i cui proventi non venivano condivisi, ma andavano a beneficio di pochi; anche i contrasti tra i vari credi religiosi causarono problemi di non facile soluzione. Le contraddizioni insite nel mondo borghese condussero allo sviluppo di un’ideologia di stampo materialista che denunciava il mancato rispetto del concetto di egualianza e individuava nella nuova società una nuova divisione definita di classe. La ricchezza prodotta e ingiustamente distribuita era la leva che doveva spingere alla ribellione le classi sfruttate di tutto il mondo, superando ogni confine, governo, religione o razza; gli ideali di giustizia economica ed ugualianza del diritto avrebbero dovuto condurre all’affermazione di questa nuova fede, sino allla conquista del potere.
Ideologie alternative proiettavano invece un futuro di benessere frutto della competizione che avrebbe selezionato il più ricco come più adatto. La produzione lasciata libera da concezioni utopistiche avrebbe creato maggior ricchezza e scambio commerciale, quindi i beneficiari potevano distribuire di più e su basi più meritevoli. Le varianti ideologiche erano molte, ma erano accomunate dal tentativo di affermazione dei valori borghesi citati inizialmente. Nessuna mondializzazione poteva sorgere senza un passaggio obbligato: il crollo delle istituzioni e della religiosità Cristiana, in particolare quella cattolica. Il marxismo era la condizione più verosimile per giungere a una finalità di potere mondiale laico. In questa lotta per il governo mondiale, la massoneria speculativa ebbe un ruolo che ancor oggi, sia pure in forma celata, rappresenta la massima autorità nella direzione della politica globale. Se la Storia appare come una successione di fatti e destino o sorte, la realtà è ben diversa. La Storia degli ultimi secoli è stata scritta e controllata da società occulte e potentissime che dirigono il mondo. La forza nasce e si amplia per molti motivi, ma il più efficace, direi semza ombra di dubbio, è l’agire nell’ombra e nell’assoluto silenzio. Gli iscritti alla massoneria non possono rivelare a nessuno e per nessun motivo i nomi dei fratelli appartenenti alla varie logge. Non può quindi accadere, come per la mafia, che qualcuno denunci un fratello, per nessuna ragione. I panni sporchi, si fa per dire, si lavano in casa altrimenti… L’altrimenti è facile intuirlo, ma difficile da dirsi, provare e motivare. In una società moderna come la nostra, la segretezza non basta: occorre la ricchezza e quindi il potere economico e finaziario. La nobiltà o il privilegio di razza e di casta sono davvero finiti? La politica può essere democrazia reale? Un governo nazionale può definirsi tale? Nel momento in cui più Stati usano la stessa moneta, le stesse forze armate, le stesse norme giuridiche, appartengono a partiti ideologicamente vicini, dipendono dalle stesse risorse, dagli scambi di prodotti alimentari e da una tecnologia multimediale planetaria; quale significato può avere la politica nazionale e il voto? La risposta è semplice e brutale: gli Stati ed i governi sono strumento e laboratorio per uomini cavia e sottospecie da utilizzare ed indottrinare per gli interessi della classe dominante. Perché questa analisi parziale e fatta alla spicciolata? L’Europa sta attraversando l’ultimo stadio di un’unione politica, militare, monetaria, giuridica, economica. Lo strumento utilizzato sarà, se non lo fermiamo, il trattato di Lisbona. Di fatto si tratta di una costituzione che scavalca ogni volontà popolare, ogni diritto all’informazione, ogni valore condiviso, ogni norma etica e morale.
Un solo paese ha avuto sinora la volontà e la forza per opporsi in modo democratico al trattato, vincendo il referendum richiesto per coinvolgere la popolazione. Le ultime elezioni in Italia hanno avuto un esito traumatizzante per la sinistra, mentre il centro-destra ha rivelato la natura sommersa di un popolo ormai al limite della tolleranza, che cerca un obiettivo su cui sfogare la propria frustrazione derivante dal senso di impotenza. La paura e la consapevolezza di non essere più governati, ha giuocato la sua ultima carta nella speranza di un potere forte e decisionista. L’Europa mitizzata dai media, voluta dal governo, servo e colonia anglo-americana e israeliana, si allinea alla nuova imposizione dei padroni del mondo e vuole evitare i referendum e concludere il trattato di Lisbona al più presto. La verità è che questo trattato è una fotocopia della precedente costituzione, che Francia e Olanda avevano rifiutato con un referendum. Inoltrarsi nelle aberrazioni normative e giuridiche di questo trattato è quasi impossibile, ma ormai dopo il no dell’Irlanda, (previo referendum), le dolenti note vengono alla luce. Una delle suddette note stridenti e stonate è il ripristino della pena di morte. Il ricorso a quest’ultima può essere motivato da un eventuale stato di guerra o dal pericolo incombente della stessa. Chi deciderà se siamo prossimi ad un conflitto? Chi tenterà la fuga e si opporrà all’arresto potrà essere ucciso all’istante. Sembra che i digiuni da pannellaro non abbiano sortito effetto. Gli stati nazionali saranno destrutturati e un potere decisionale regionale sarà deciso da Bruxelles, ma non dal parlamento europeo nè da nessuna forma elettiva. La Banca Ccentrale Europea stamperà e controllerà la moneta unica, fuori da ogni controllo democratico. A noi cittadini, non più italiani, ma europei, sarà dato di sostenere la crisi del dollaro Usa, come già fatto con 400 miliardi di dollari. Pagheremo pure le spese per il governo iraqeno e tutte le spese militari in cui saremo coinvolti come potenza ormai europea e quindi sotto controllo Nato e anglo-americano-israeliano di conseguenza. Nessun cittadino potrà più riparare tubature o oggetti di ogni tipo, il fai da te, sarà un ricordo lontano, mentre i lavoratori stranieri saranno impiegati in atività di ogni tipo, quindi le retribuzioni scenderanno a livelli di sopravvivenza. Negozi e attività commerciali saranno costretti alla chiusura, mentre le multe e gli arresti saranno un incubo nel tentativo di sottostare a regolamenti impossibili e astrusi. Qualsiasi lavoratore potrà essere utilizzato in ogni dove e riqualificato allo scopo. I contratti individuali, trattative dirette da padrone a lavoratore dipendente, sono la realtà verso cui ci stiamo muovendo. Le forze militari saranno costrette al giuramento europeo e combatteranno sotto la bandiera e al suono dell’inno ancora europeo. Ciò che non si dice, è che l’esercito sarà composto da truppe europeee e da truppe anglo americane. Questo significa la fine totale degli stati nazionali e della Democrazia persino apparente.
Se ho parlato della massoneria e delle forze occulte, c’era un motivo ben preciso, che ora risulterà evidente. Le organizzazioni più note e potenti sono oggi i Bilderberg, la Trilaterale, e il C.f.R. Questi gruppi sono impegnati nella creazione del governo mondiale, quindi considerano l’Europa una tappa fondamentale per il controllo del mondo. Ora provate a cercare attraverso un motore di ricerca questi nomi: rilassatevi e guardate con attenzione chi sono i componenti di tali organizzazioni e pensate a coloro per cui avete votato o fatto il tifo. Tenetevi forte perché le sorprese non mancheranno. Non posso che invitarvi alla mobilitazione, ma proposta da chi? Mi spiace per tutti gli appelli che vi hanno proposto coscienti o meno della loro inutilità. Mi spiace per essere un piccolo uomo che ha osato tanto, ma senza la forza per dirigere il pensiero altrui e la ragione della giustizia e della dignità umana.La lunga notte delle ideologie è finita: buon risveglio.
Avrò cura di tenervi informati e di risvegliare le vostre coscienze. Non sarà facile e forse nemmeno possibile.

Renzo Coletti





Martedì, 17 giugno 2008