LO SDEGNO

di Giulio Vittorangeli

[Ringraziamo Giulio Vittorangeli (per contatti: g.vittorangeli@wooow.it) per questo intervento ] 
 
Come ci ricordano gli antichi "Nessuno è così stolto da preferire la guerra alla pace"; la stessa Carta delle Nazioni Unite, nel suo preambolo, afferma la volontà di salvare le generazioni future dal flagello della guerra.
Così si continua a parlare e proclamare la pace e a negarla quotidianamente, ad iniziare dalle scelte violente dei nostri governi. Il tutto è poi "facilitato" dalla crisi economica: si può accettare passivamente che si mettano a disposizione delle banche in via di fallimento (presunto o reale) cifre folli mentre si dichiara, con una faccia tosta da Oscar della follia, che la crisi mondiale impedisce di mantenere gli impegni presi per la pace e la cooperazione internazionale e che è indispensabile tagliare fondi in settori vitali quali i finanziamenti pubblici alla scuola, all'università e alle politiche sociali.
 
*
Naturalmente continuando spudoratamente ad aumentare le risorse umane e materiali per spese e strutture militari: si veda la recente richiesta al nostro parlamento di continuare la produzione di 131 cacciabombardieri Joint Strike Fighters (si tratta di aerei di attacco che possono trasportare anche ordigni nucleari), per una cifra di quasi 14 miliardi di euro.
Per qualsiasi persona dotata di buon senso appare evidente che in un momento di grave crisi economica, in cui non si riescono a trovare risorse (solo per fare un esempio) per gli ammortizzatori sociali per i disoccupati, destinare tutti questi euro alla costruzione di cacciabombardieri è una scelta sbagliata e incompatibile con la nostra attuale situazione socio-economica.
14 miliardi di euro si potrebbero destinare alla società, all'ambiente, al lavoro, ed alla stessa cooperazione internazionale; magari anche a quelli che una volta erano i programmi di riconversione civile dell'industria bellica.
Su tutto questo si può vedere il pregevole lavoro svolto dall'Associazione Sbilanciamoci (www.sbilanciamoci.org), che documenta come con 14 miliardi di euro si possono contemporaneamente costruire 5.000 nuovi asili nido, costruire un milione di pannelli solari, dare a tutti i collaboratori a progetto la stessa indennità di disoccupazione dei lavoratori dipendenti, allargare la cassa integrazione a tutte le piccole imprese.
 
*
Non solo: i tanti (in buona o in malafede) che davanti al fenomeno dell'immigrazione affermano che "dobbiamo aiutarli a casa loro", dovrebbero gentilmente spiegarci come questo sia possibile, visto che puntualmente si tagliano i fondi alla cooperazione internazionale.
L'ultima legge finanziaria ha tagliato del 56% i fondi gestiti direttamente dal Ministero degli Esteri con la legge 49/87, che riguarda la cooperazione italiana con i paesi cosiddetti "in via di sviluppo" (quale sia questo presunto o reale "sviluppo" è materia poi che richiederebbe un ulteriore approfondimento).
Non solo: il pressochè totale azzeramento dei fondi alle nostre Ong è stato accompagnato dal ricatto ai Paesi poveri cui è richiesto, dal nostro attuale governo, di collaborare al rimpatrio degli immigrati se vogliono ricevere aiuti economici.
Infine, restando alle cifre del Ministero degli Esteri, queste ci dicono che si è passati dai 732 milioni previsti per il 2008 ai 321 previsti per il 2009.
Non solo, le voci di spesa che garantivano fondi alle attività di cooperazione sono passate in mano ai militari, per il rifinanziamento delle missioni "di pace" all'estero. Così siamo arrivati all'assurdo che gli eserciti sembrano essere gli unici impegnati per la pace.
 
*
È un panorama desolante, ma non per questo smetteremo di lottare, con la convinzione che la pace, lungi dall'essere mera assenza di guerra, è la fine dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo e sulla terra. O come ricordava il vescovo Tonino Bello, il termine pace non è solo un vocabolo ma un vocabolario, perchè ci si trova dentro giustizia e libertà, accoglienza e dialogo, crescita e solidarietà e tante altre cose ancora.
Per tutto questo siamo ancora qui, con la nostra ostinazione nel ricercare e nel costruire ponti di solidarietà tra i popoli; con il medesimo sdegno e coraggio di cui parlava tra l'altro S. Agostino. Lo sdegno per come stanno le cose e il coraggio per cambiarle.

Tratto da
Notizie minime de
La nonviolenza è in cammino


proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini.
Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

Arretrati in:
http://lists.peacelink.it/

Numero 776 del 31 marzo 2009



Marted́ 31 Marzo,2009 Ore: 15:22