DOVE OSANO LE AQUILE

di Renzo Coletti.

La mente vaga tra le vette dove il cielo si tinge di blu e la luce è confine che abbaglia e interrompe il cammino. Ali spiegate donano il volo che la fantasia sa cogliere oltre il reale. Occhi increduli e sognanti si lasciano trasportare dal movimento in un vortice di una dimensione sconosciuta. L’aquila è svanita e il rumore del silenzio solleva il capo e scruta il cielo come possibile mare in cui tuffarsi e perdersi nel suo spazio infinito.La valle è lontana e i suoi echi sono memoria che ritorna a bussare come un visitatore scomodo e invadente. La Pace rivela il suo gracile stato e una nuvola è il suo antagonista del momento. Il ritorno è ora meta e destino inevitabile. Il vizio di vivere è ancora una volta comunità da ritrovare e dignità da difendere. L’età macina esperienza, la memoria tradisce il pensiero, la ragione emargina la Fede, la scienza diventa mito. Un pellegrinaggio, assurdo e incoerente, muove passi e motivazioni verso una piazza sazia di parole e menzogne. I primi applausi irrompono nella mia mente come gracidii di rannocchie e gracchiare di corvi. Autoparlanti stordiscono come le parole che eccheggiano e trafiggono i pilastri di una Storia mai vissuta. Un arpeggio di chitarra e un rullio di batteria iniziano il festeggiamento della meschinità divenuta rito e menzogna. Un’altra piazza ribadisce l’equivoco e si dipinge di colori tenebrosi e celebrativi di stagioni del passato che si rincorrono nel labirinto delle idee. Domani sarà un giorno di normale follia, che scorrerà verso lo scopo che non c’è e la speranza che manca. Mani tese invocano il diritto, ginocchia dolgono su panche dove mia madre, come tante altre, ha chiesto perdono per la vanità di una bambina. Il peccato si insidia come un virus che sarà il futuro di popolo gregge e sofferente. Una scienza soggiogata e celata apre i primi orizzonti di un domani aperto all’idea di dubbio e ricerca oltre un determinismo sterile. Convergenze paralllele, come dialettica politica, cercano un punto oltre la ragione di ieri e la fede nel domani. La Storia evolve in un crescendo giunto al confine della rivoluzione sociale, mentre tutto intorno crolla nella voragine del passato che ritorna come un fantasma che cerca spazio tra le ombre ddell’umanità, superata ed aggrappata all’ultimo stadio della sua estinzione. Se la Fede invade l’anima, la nuova scienza sviluppa lo Spirito e due confini si toccano come le vette delle montagne si uniscono sulle ali di un aquila che osa oltre il blu di un cielo infinito.
La piazza è ora deserto in attesa di un nuovo scontro, inevitabile e cruento, mentre i sogni sciolgono i legami tra immagini e suoni di esperienza incontrollata e vita incompresa. Venditori di realtà virtuale saranno forse l’ultimo veleno che dovremo neutralizzare con la sua stessa forza tecnologica e il suo stesso cinismo che è mostro che ci divora. La lotta tra virtuale e realtà saranno duello di tecnologia a confronto. Sensi provati, al limite del ricettivo e naturale, saranno campo di battaglia su cui la vita deciderà il più adatto ad una evoluzione che l’umanità deve vincere o trasformarsi in una complessità sconosciuta. La scienza sarà tecnologia sempre più fine e il mezzo sarà ancora scienza, ma il fine del fine è ancora imparare ad imparare e la struttura che connette viaggierà su gambe insicure e incerte, ma il cammino rinforzerà il suo avanzare ora sempre più veloce sino ad essere altro da ricercare. Piccoli grandi uomini vivono ai margini di metropoli, piccoli gruppi etnici sfidano la natura sconosciuta che li avvolge, naufraghi del pensiero dominante approdano tra popoli in attesa del messia che non saranno in grado di riconoscere e crocefiggere, il mondo sarà l’alba di una dialogica strutturale che avvicinerà distanze ora raggiungibili come sulle ali del pensiero. ricchezza arida e vuota di significato sarà l’ultima follia della mente che ideologie hanno creato e religioni hanno sostenuto. Piazze illuminate da un sole ancora Dio e astro di riferimento, riscalderanno donne e uomini del terzo millennio che avranno uno spazio infinito come limite e coscienza da disvelare.
Continenti ricercano l’unità che favorirà il conflitto, religioni sfidano un sincretismo in cui unire l’ultima possibilità di Fede. La nuova Babele sarà fortezza che affronterà il suo nemico e antagonista che confini storici e religiosi hanno vissuto come ultimo equilibrio possibile. L’occidente e l’oriente, il nord ed il sud, marceranno presuntuosi verso il punto da cui governare il mondo e svanire nel vortice della propria arroganza e destino inevitabile.
Un girotondo ancora acerbo sta per sorgere e unire mani apparentemente lontane, ma unite in una ricerca di bene comune e giustizia. “Fu Uomo chi visse con piccola forza…” Tanti piccoli Uomini fanno tante piccole cose e cambiano il mondo.Grandi imperi sfidano altri imperi e si annientano.
Io ho un sogno… e voi?


Renzo Coletti.



Lunedě, 05 maggio 2008