Riflessione
DIO RISORGE, L’UMANITÀ MUORE

di Renzo Coletti

Quando la vita diventa una scommessa per sadici e oppressori, il pensiero volge verso la speranza e le parole ritornano a formulare preghiere. La solitudine esistenziale invoca un Dio tappabuchi che risorge tra realtà e finzione. Un credo tradizionale e casalingo vaga oltre oceani e montagne per unirsi ad altre credenze e paure in cerca di sostegno. Una presunzione di verità si cela nel “Dialogo” come ultima razionalità da tradurre in fratellanza ed uguaglianza. La legge naturale estende l’abbraccio al modno animale e vegetale, mentre un senso di colpa osserva con diffidenza le cattedrali nel deserto di cemento e lamiere. Un blues bianco acquista ritmo e cerca un’anima mai posseduta, ma non riconosciuta a popolazioni con la pelle nera. Uno Stato incombe come un castello di kafkiana memoria, celato nel grigiore di un cielo avverso. L’ultima libertà è un dito accusatore che imprime la propria impronta su una identità ormai perduta in un numero inciso tra le miserie di un epoca che sta giugendo al proprio traguardo. Medici senza frontiere etiche e morali torturano corpi esangui come trofei da consegnare ad un Papa sadico e perverso. Come disse Pascal: “L’unica giustificazione per Dio è quella di non esistere”. Un Uomo piccolo piccolo sale la zolla del suo formicaio e inconsciamente attende il piede che lo calpesterà: quel piede sarà Uomo in simbiosi con la macchina e non programmato per udire e condividere sofferenze e miserie umane. Armi, guerrieri tecnologici, combatteranno altre armi psicologiche e residuati di un mondo capace di sentimento. Il gelo di una mente artificiale sarà l’ultimo grido di vittoria su noi stessi. Nuove carte geografiche osculteranno il pulsare lento e inesorabile di un cuore avido di potenza e bisogno di essere tramutato in avere. Un popolo eletto, una razza superiore, un credo più fede, un Dio più ignobile semineranno il terrore di mille battaglie che il conoscere del sapere non ha rivelato e indicato. Campi di accoglienza sostituiranno campi di lavoro a costo zero, mentre altri lager saranno mense di beneficienza che anime pie ci elargiranno, se sapremo inginocchiarci e baciare la mano come simbolo di sottomissione assoluta. Epidemie sconosciute sfoltiranno popolazioni malate di miseria e ricche di risorse a loro negate dall’arretratezza. Libertà e Democrazia diventeranno cibo per analfabeti della politica ormai ricordo sfumato di una grandezza incompleta.
Una voce mi sussurra: “Sei sempre così o qualche volta piangi?”
Un sorriso contaggioso apre un nuovo orizzonte mai smarrito, ma sempre più sogno e mito.
Non so se troverò consensi o accuse, ma sono tra coloro che al momento del voto hanno detto: “Questa volta no!” Nessuno di quelli che hanno fatto questa scelta si possono definire qualunquisti, caso mai è esattamente il contrario. Votare chi non ne è degno e sapendo di farlo, non è solo qualunquismo, ma è ipocrisia e spesso interesse personale. La dimostrazione sta nel movimento degli astensionisti, che si è venuto a creare e che ha iniziato una sua azione politica. Molto spesso qualcuno mi ha detto: “Ci vorebbe un altro Gramsci…” No! I Gramsci ci sono e non manca proprio nulla. In una visione alla Sciascia, un po’ mafiosa, sono gli uomini che mancano, ma non solo, anche gli ominicchi scarseggiano; mentre i ruffiani e i quaquaraquà spuntano in ogni dove. Se ho trasportato la fiaccola dell’utopia sin qui, è perché so che un nuovo Dio si affaccerà alla scena del mondo e sarà un Dio minore per una realtà piccola e agguerrità di volontà e conoscenza senza certezze, senza dogmi, senza perfezioni da imitare, senza ricchezze da sfoggiare, senza potenza da esibire e solo amore per la ricerca di una strada verso il bene comune. Non sarà destra, non sarà sinistra e tantomeno centro, non si chiamerà comunismo o democrazia, non avrà eguaglianze da distribuire in luoghi di culto, ma saranno fatti e bisogni che si realizzeranno positivamente e palpabili con mano. Un nuovo linguaggio sorgerà come sono sorti tutti i linguaggi, ovvero con i portatori di verità. Non sarà verità assoluta, non sarà perfezione raggiunta o raggiungibile, questi sono solo cammini che si debbono intraprendere ed ampliare con altri percorsi sino a trovare la diversità che ieri appariva forse un intralcio, mentre domani sarà la salvezza possibile. L’evoluzione della Terra vista come essere vivente unico nella sua complessità (Gaia) viaggia già oltre il suo ciclo e il suo equilibrio, ma saremo noi a guidare un equipaggio così diversificato e espressione di una volontà che è infinito in evoluzione? Popolazioni geograficamente lontane troveranno bisogni in comune e lotte che legheranno i loro destini ; comunità variopinte ai margini di metropoli si uniranno a discriminati di ogni estrazione sociale, mentre giocolieri della vita insegneranno il significato della Libertà. Scolari bambini e future madri scriveranno i loro destini con le proprie mani e le loro passioni, mentre valori umani saranno bagaglio culturale su cui pianificare la vita tracciata da una scuola autogestita. Avrei potuto scegliere di amplificare e diffondere informazioni o controinformazioni che scivolano ormai tra le dita incapaci di afferrarle, avrei potuto indicarvi un responsabile del momento, ma a cosa sarebbe servito? Avete giornali e articoli in rete su ogni argomento, vero o falso, incantatore o commovente, ma ho scelto di parlare a voi come a me stesso.
Spero di essere stato compreso .


Renzo Coletti.



Lunedì, 21 luglio 2008