Scuola - Roma
Il menù quaresimale

una violazione della laicità dello stato


di C.RI.DE.S

C.RI.DE.S ( Centro romano di iniziativa per la difesa dei diritti nella scuola)
Via Buonarroti 12 - 00185 ROMA - Tel.06-4620041 - Fax 372. 3742
(aderente al Comitato Nazionale Scuola e Costituzione)
scuolaecostituzione@virgilio.it

COMUNICATO

Il CRIDES (Centro Romano per la Difesa dei Diritti nella scuola-aderente al Comitato Nazionale Scuola e Costituzione) considera una vera e propria violazione del principio della laicità dello Stato la singolare vicenda relativa al “menu quaresimale” disposto da un dirigente amministrativo del XVII Municipio del Comune di Roma mediante circolare inviata ai dirigenti scolastici e alle ditte fornitrici delle mense. Il provvedimento sospende l’erogazione della carne nei venerdì di quaresima e sostituisce il “panino farcito” della merenda con “pane e cioccolato”.

Il fatto che tale disposizione sia stata diramata da un ufficio amministrativo e non da un organo politico la rende –paradossalmente- ancor più grave, poiché fa supporre che tra i governanti del Municipio essa sia stata considerata un fatto di ordinaria amministrazione, come se la religione cattolica fosse ancora- come al tempo dello Statuto albertino- la sola religione dello Stato italiano..

Ancor più sorprendono le giustificazioni fornite a posteriori dalla presidente Antonella De Giusti ( DS), secondo la quale si sarebbe ottemperato alla richiesta di genitori cattolici, spostando semplicemente l’ordine settimanale del menu quotidiano, senza alterazioni nella somministrazione delle calorie..

Alla presidente del XVII Municipio e ai consiglieri che ne sostengono le ragioni
la nostra associazione intende ricordare che il Nuovo Concordato del 1984 ha riconosciuto la pluralità delle religioni, introducendo il principio della facoltatività, rispetto al principio dell’obbligatorietà che aveva caratterizzato il precedente Concordato. Nulla impedisce attualmente a coloro che ne facciano richiesta di fruire di menu alternativi nel rispetto della propria identità religiosa; inaccettabile è, invece, nella scuola pubblica, un’imposizione generalizzata che costringe tutti e tutte ad accettare una dieta alimentare in nome di un precetto discendente da una particolare confessione religiosa.

Come è evidente, non si tratta di calorie..né di “laicismo”, ma di un elementare rispetto del principio della laicità dello Stato.

Rif.Antonia Sani- presidente CRIDES. Cell.3497865685
Roma. 15.2.08



Domenica, 17 febbraio 2008