Scuola
Preoccupazione degli evangelici italiani per le riforme annunciate

di Agenzia NEV del 17-9-2008

Roma (NEV), 17 settembre 2008 - Parla di "contro-riforma" della scuola italiana, il presidente dell’Associazione "31 Ottobre per una scuola laica e pluralista", Nicola Pantaleo. Di fronte ai recenti provvedimenti annunciati dalla neo-ministra dell’Istruzione pubblica, Mariastella Gelmini, Pantaleo - che rappresenta un’associazione nata nell’ambito della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) - teme una "nuova, pesante offensiva sul terreno della scuola pubblica della politica vaticana, alla luce anche dell’auspicata armonizzazione dei fini educativi della scuola e della chiesa". Entrando in merito ai singoli provvedimenti Pantaleo ha dichiarato: "In nome di un populistico buon senso si cancellano quattro decenni di ’buona’ scuola per restaurare un’istruzione fondata sulla omologazione (il grembiulino), sulla sottomissione all’autorità (voto di condotta), su una apparente semplificazione ma sostanziale superficialità culturale (il voto numerico)". Inaccetabile per Pantaleo il ripristino dell’insegnante unico nella scuola elementare: "La figura educativa unica, contraddicendo una prassi pedagogica consolidata, risponde ad un genere di scuola fondato su una triade di autorità: il genitore, l’insegnante, il parroco".
Deplora la mancanza di un serio progetto pedagogico anche Luciano Zappella, vice presidente della 31 ottobre: manca un "orizzonte più ampio che tenga conto delle mutate condizioni etiche, sociali e culturali in cui viviamo, anche solo, per esempio, la considerazione che la scuola non è più l’unica fonte di trasmissione del sapere e non è più l’unica agenzia educativa". Quella della ministro Gelmini è per Zappella "un’operazione cosmetica, nel senso etimologico del termine: si vuole mettere ’ordine’ (kósmos, appunto) e ’disciplina’ nei corpi degli alunni quando bisognerebbe mettere ordine e disciplina nelle loro teste, non riempiendole di nozioni, ma abituandole a pensare in modo autonomo e critico (quindi svuotandole dei pregiudizi) -. E continua - Perché, allora, non investire di più sui docenti, aggiornando le loro competenze e non solo il loro stipendio? Perché la politica scolastica è diventata terreno di scontro ideologico quando sarebbe invece necessario uno sforzo comune in vista di un progetto condiviso e di ampio respiro? Su questo, e non sui grembiulini, ci piacerebbe che si aprisse un confronto serio".
Forte scetticismo per le riforme previste dalla neo-ministro dell’istruzione è stato espresso anche dal Comitato insegnanti evangelici italiani (CIEI) vicino al pentecostalismo. In un comunicato del 1 settembre intitolato "La scuola della vergogna", a loro avviso i pesanti tagli di personale e di risorse non rispondono a motivazioni pedagogiche, ma a "logiche puramente economiciste di riduzione della spesa pubblica".
Su questo ed altro rifletterà il prossimo Convegno nazionale dell’Associazione 31 Ottobre che si svolgerà a Palermo il 4 ottobre. Interverranno Angela Nava, presidente del Coordinamento genitori democratici, Lidia Goldoni e Lucia Stelluti, membri del Direttivo del CIEI e di Alessandra Trotta che ospiterà il Convegno presso il Centro Diaconale "La Noce", di cui è direttrice.



Domenica, 21 settembre 2008