La Madonna di Fatima in visita alle scuole modenesi
Lettera allŽAssessore allŽIstruzione del Comune di Modena

di Comitato Insegnanti Evangelici Italiani

Di seguito una lettera Antonia Sani (Assoc.Naz. per la Scuola della Repubblica)


Modena, 13 maggio 2008

Distinto Assessore Dott.ssa Adriana Querzè,

siamo unŽassociazione di insegnanti evangelici (Comitato Insegnanti Evangelici Italiani) presenti anche nella provincia di Modena e desideriamo esprimere un parere in merito alla visita della statua della Madonna di Fatima nelle scuole modenesi.

Vogliamo innanzitutto ringraziarLa per la decisione da Lei assunta al riguardo e per le motivazioni che lŽhanno giustificata. Come cittadini, come insegnanti e anche come cristiani evangelici siamo convinti che la laicità della scuola statale sia un valore da salvaguardare per la libertà di tutti, la cornice al cui interno si può trovare lo spazio per un confronto aperto ed equo tra culture, tradizioni e fedi di cui gli alunni e le loro famiglie sono portatori. Giustamente Lei si è richiamata alle norme vigenti che configurano una scuola laica, una religione facoltativa e lŽinopportunità di promuovere iniziative di carattere confessionale che coinvolgano tutti gli alunni, cattolici e no.

Vorremmo anche esprimere il nostro dissenso nei confronti delle polemiche che sono sorte e che interpretano lŽepisodio alla luce del conflitto tra religioni, in questo caso tra italiani che si presumono cattolici e stranieri che sarebbero islamici o altro. Sottolineiamo che invece si tratta di una battaglia di civiltà tra coloro che abusano della loro forza (la maggioranza) per imporre alle Istituzioni una tutela clericale non richiesta e non lecita, e coloro che, essendo anche italiani e minoranze religiose, si vedono (loro sì) discriminati da innumerevoli piccole e grandi scelte che, operate da autorità succubi o compiacenti nella scuola laica, violano i valori dellŽeguale rispetto e della libertà di coscienza.

Ci teniamo inoltre a precisare che il nostro scopo non è aggiungere paglia al fuoco delle polemiche, ma semplicemente offrire qualche elemento in più alla riflessione su un "caso" che ci sembra facile pretesto per la strumentalizzazione.

Infine desideriamo che questa lettera abbia un carattere "aperto" perché riteniamo utile far pervenire una voce "fuori dal coro" su un argomento di attualità così scottante, che spesso viene presentato in modo semplicistico e distorto. Non cŽè solo il laicismo fanatico da una parte e il bigottismo cattolico dallŽaltra, ma fra i cittadini sono presenti posizioni molto più articolate e che dimostrano come la loro intelligenza dei problemi sociali non sia poi così limitata come appare dai resoconti dei mezzi di informazione.

Rinnovandole la nostra stima e il nostro apprezzamento, la salutiamo molto cordialmente.

Il Comitato Insegnanti Evangelici Italiani





Al Comitato Insegnanti Evangelici Italiani

vi scriviamo per esprimere il nostro apprezzamento per la lettera da voi inviata all’assessore all’istruzione del Comune di Modena in merito alla visita della Madonna di Fatima alle scuole modenesi.
Siamo sempre più convinti che -a prescindere dal risultato immediato- è necessario intervenire ovunque e senza tregua contro ogni violazione della laicità della scuola e della libertà di coscienza di alunni/e, insegnanti e genitori.
In caso contrario ogni prevaricazione, ogni forma di invadenza finirebbe per apparire "normale".
Insieme a molte delle associazioni in indirizzo abbiamo presentato ricorso al TAR del Lazio per chiedere nuovamente l’annullamento dei punti 13,14, art. 8 dell’Ordinanza n.30/08 relativa agli esami di stato dell’anno scolastico in corso.
La logica riproposta in tali punti è la stessa di un anno fa: il predominio della Chiesa cattolica è indiscutibile, pertanto il docente di r.c. ha diritto a esprimersi nel credito scolastico degli alunni avvalentisi anche se il suo giudizio non è compreso nella media dei voti ; tuttavia chi non avvalendosi dell’irc dimostra di volersi impegnare in qualche forma di studio avrà riconosciuto il proprio "merito". ..
Assente del tutto la cognizione dello stato di assoluto non obbligo affermato nelle sentenze 203/89 e 13/91 della Corte costituzionale per gli studenti che non si avvalgono dell’irc, e che quindi non possono essere discriminati sulla base di una valutazione delle opzioni liberamente espresse ( attività alternativa, studio individuale, nessuna attività, uscita dall’edificio scolastico).
Un superficiale quanto accattivante richiamo al "merito" rischia di seppellire nell’opinione pubblica il rispetto del principio di eguaglianza, di non discriminazione, di libertà di coscienza.
L’irc, insegnamento confessionale e facoltativo , non può continuare ad essere compreso nell’orario obbligatorio!
Alleghiamo una nostra protesta alla visita di mons.Bagnasco a una scuola di Pieve Ligure, nel caso non vi fosse pervenuta.
Con l’augurio a tutti di un proficuo lavoro inviamo cari saluti

Antonia Sani (Assoc.Naz. per la Scuola della Repubblica)
( Comitato Naz. Scuola e Costituzione)



Martedì, 20 maggio 2008