Roma (NEV), 16 aprile 2008 - Si è svolto l8 aprile a Strasburgo lannuale incontro del Consiglio dEuropa sulla dimensione religiosa del dialogo interculturale. Al centro della giornata di studio il confronto sul tema: “Linsegnamento del fatto religioso. Uno strumento per acquisire la conoscenza delle religioni e dei relativi eventi in seno allistruzione; un contributo alleducazione, alla cittadinanza democratica, ai diritti umani e al dialogo interculturale”. “Si è riflettuto sullinsegnamento del fatto religioso in una prospettiva aconfessionale nel quadro delleducazione scolastica pubblica - ha dichiarato Jean-Paul Willaime, relatore principale dellincontro, docente di sociologia religiosa, nonché autorevole esponente del mondo protestante francese -. Un insegnamento che sia indirizzato a tutti i bambini nellassoluto rispetto della libertà di coscienza degli stessi e dei loro genitori, in assenza di ogni discriminazione. Così facendo il Consiglio dEuropa pratica una laicità dintelligenza e di dialogo”. Lincontro ha visto la partecipazione di una ottantina di specialisti politici, religiosi e della società civile provenienti da tutta Europa, tra cui il pastore riformato Thomas Wipf, presidente della Federazione delle chiese evangeliche svizzere (FCES), nonché della Comunione delle chiese protestanti in Europa (CCPE). Wipf si è detto favorevolmente sorpreso dallapproccio formulato in quella sede. Per lui, il primo obiettivo dellintegrazione delle religioni nei programmi scolastici è la sensibilizzazione dei ragazzi, anche se è necessario distinguere tra il compito delle comunità religiose e quello delle scuole pubbliche: “Le comunità religiose trasmettono i contenuti religiosi in chiave confessionale; la scuola invece, dovrebbe insegnare la conoscenza delle religioni. Essa, in quanto specchio della società circostante, ha il dovere di riflettere tutte queste realtà”. A questo scopo però, diventa essenziale “la formazione dei docenti, la quale deve avvenire sotto la responsabilità dello Stato, in collaborazione con le chiese e le comunità religiose riconosciute”, ha aggiunto Wipf.
Giovedì, 17 aprile 2008
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