Meglio ridere che piangere
La fratellanza, ovvero l’eterno vice

di Rosario Amico Roxas

Si tratta di Calderoli, eterno vice che non riesce ad agguantare il primo posto.
Da ministro venne defenestrato per l’esibizione della magliette che provocò la reazione il Libia, con morti e disordini; ma lui rideva,m convinto di avere fatto un gesto da grande statista.
E’ stato vice-presidente del senato, cioè il vice della seconda carica dello Stato; da quell’autorevole scanno riuscì a mettere in evidenza l’assoluta mancanza del senso dello Stato; ma lui continua a ridere perché si sente l’uomoforte della lega.
Ora è designato a diventare il vice del presidente Berlusconi, il quale se lo merita; ma interviene Letta, uomo serio, con altissimo senso dello Stato (anche se non condivido ciò che Berlusconi gli fa fare e lui cerca di farlo con il minimo danno), che non ci sta ad avere quel calderoli alla pari, in un ruolo nel quale dovrà sostituire ciò che pensa a ruota libera il presidente con quello che non avrebbe mai pensato.
Di fatto Calderoli recita il ruolo del vice di Bossi; quando chiama il capo esordisce sempre con “Come stai ? “; segue un silenzio tombale di circa 20 minuti al quale il vicetutto è ormai abituato; tanto dura la lunga serie di esorcismi e scongiuri a cui Umberto deve sottoporsi prima di rispondere:
Quindi tagli corto: ”Sto bene, molto bene, anzi benissimo”, non ringrazia nemmeno della premura, sa bene che è interessata.
Certo che, povero Umberto, lo gufano tutti, anche l’alleato di ferro Berlusconi che lo ha dato per spacciato, in fase terminale, sollecitando l’interesse del calderolo, dicendo, ai giornalisti che gli chiedevano anticipazioni sulla formazione del nuovo governo: “Povero Umberto, la salute è quella che è “. Immediata la replica di Bossi: “Sto bene, molto bene, anzi benissimo”, sempre allo stesso modo e con lo stesso tono, cosa che fa pensare ad una registrazione.
Quest’amore sviscerato che colma i vuoti relazionali tra le varie componenti del PdL, mi fa pensare alla fratellanza, quel nobile sentimento che Trilussa seppe descrivere con pochi versi.

La Fratellanza
Un giorno, per fatal combinazione,
Caino andette a la foresta,
‘ncontrò er fratello…
e gli spaccò la testa.
Così incominciò la fratellanza.

Rosario Amico Roxas



Venerdì, 25 aprile 2008