Una proposta per cercare di ripristinare rapporti sociali umani

«E se provassimo ad abolire la pubblicità televisiva e radiofonica?»

Il Fatto: tutte le emittenti televisive condannate dall'autorità garante per la concorrenza ed il mercato per aver usato un modo illegale di trasmettere la pubblicità! .

 

 

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  Nei mercatini rionali di una volta, non era raro trovare venditori che annunciavano i prezzi dei propri prodotti a gran voce. Succede ancora nei mercatini arabi. C'è n'erano di molto bravi, dotati di belle voci da fare invidia a molti cantanti. Molti clienti, attirati da questi annunci a gran voce, erano indotti quanto meno ad andare a vedere di cosa si trattava aumentando quindi la possibilità di vendere del commerciante. Nel commercio sembra valere la regola che chi grida di più ha sempre ragione.
Anche la moderna pubblicità applica la stessa regola agli spot televisivi o radiofonici. Quante volte, nel passaggio da un film ad uno spot pubblicitario, abbiamo tutti avvertito distintamente l'aumento della potenza sonora trasmessa dall'altoparlante del televisore, correndo quasi subito ad abbassare il volume? E' una prassi costante, che riguarda tutte le emittenti televisive, pubbliche e private, nessuna esclusa. Una prassi che può essere paragonata ad una sorta di pubblicità subliminale, quella cioè che colpisce l'inconscio del telespettatore attraverso l'inserimento di un singolo fotogramma, contenente il messaggio pubblicitario, all'interno di un film di tutt'altro genere. L'aumento dell'intensità sonora degli spot pubblicitari ha lo stesso effetto, colpisce l'attenzione del telespettatore, fissando nel suo inconscio un messaggio pubblicitario che può condizionarne i comportamenti economici.
Ebbene un tale comportamento è illegale. Lo prevede la legge 26 ottobre 1995, n. 447, che proibisce di trasmettere sigle e messaggi pubblicitari con potenza sonora superiore a quella ordinaria dei programmi. Lo ha stabilito anche il "Garante per la Concorrenza ed il Mercato" che, accogliendo la segnalazione dell'Associazione Assoacustici di Milano, ha vietato alle emittenti televisive Telemontecarlo, Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rete 4 e Italia 1 di continuare a trasmettere spot pubblicitari in violazione della legge sull'inquinamento acustico. L'Autorità ha inoltre richiesto di conoscere quali interventi le singole emittenti attueranno per rendere operativo il divieto loro comminato. L'Assoacustici aveva inviato dati anche su Canale 5 che però è stata graziata dall'Autorità Garante semplicemente perché il materiale fornito come prova (costituita da una cassetta registrata contenente tre ore di trasmissioni) è risultata difettosa.
Durante l'istruttoria del procedimento, che è iniziato, il 21 gennaio 2000 e si è concluso il 28 luglio 2000, è emerso un aumento della potenza sonora degli spot, rispetto alle normali trasmissioni televisive, del 58%. In alcuni casi, secondo l'Assoacustici, l'aumento sarebbe stato addirittura del 100%. Nessun venditore di mercatino rionale è mai riuscito a tanto per attirare i propri clienti, con la differenza che, con lui, è quanto meno possibile per l'acquirente, stabilire un rapporto umano, di simpatia o antipatia, che con gli spot televisivi è impossibile realizzare. Con gli spot il teleutente-consumatore è in una situazione di completa subordinazione psicofisica.
Ovviamente nessuna emittente televisiva ha reso nota la notizia ed è chiaro perché. Avrebbero dovuto ammettere di avere per anni attentato non tanto alla salute fisica dei telespettatori, quanto alla loro salute psichica, che forse è più importante, condizionando i loro consumi, il loro modo di vivere, il loro modo di pensare e di parlare. Non è un caso, visti i risultati dell'istruttoria dell'Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato, che il linguaggio delle giovani generazioni, quelle più bersagliate dalla pubblicità, assomigli in tutto e per tutto a quello degli spot, che molti ripetono a memoria, soprattutto se sono accompagnati da musiche suadenti o particolarmente rumorose e penetranti. Non sono un caso l'aumento degli stati di ansia che spesso si placano solo dopo l'acquisto di determinati prodotti visti come fonti di benessere o di status symbol. Addirittura gli spot divengono oggetto di discussioni fra i giovani che iniziano col classico "hai visto l'ultimo spot di...", quasi si trattasse di un grande evento culturale di cui dover fissare la memoria.
A quando l'invenzione di un circuito elettronico che inibisca tali atteggiamenti truffaldini o segnali l'esistenza di messaggi subliminali, o impedisca del tutto la ricezione della pubblicità? Questo sarebbe veramente una bella invenzione che manderebbe in bestia i "padroni degli spot" ma renderebbe più serene le nostre famiglie.
Dalla riflessione alle proposte:
1- Innanzitutto boicottare tutte le forme di pubblicità televisive e radiofoniche, che sono le più pericolose perché in esse è possibile inserire pubblicità subliminale;
2- Protestare quindi energicamente con tutte le televisioni e le radio per l'uso eccessivo di spot pubblicitari.
3- Protestare per tutte le trasmissioni televisive dove si regalano soldi a palate per partecipare a giochi finanziati da qualche sponsor pubblicitario;
4- Protestare per l'uso massiccio di bambini negli spot pubblicitari;
5- Protestare per l'uso altrettanto massiccio di animali domestici negli spot;
6- Infine sensibilizzare tutti i parlamentare a proporre una proposta di legge di un solo articolo che recita: "La pubblicità a fini economici, per promuovere l'acquisto di beni e servizi, è proibita su Radio, TV, rete telefonica".
Se sei d'accordo con la nostra idea, o vuoi proporre la tua, scrivici.

"Il Dialogo - Periodico di Monteforte Irpino" - Direttore Responsabile: Giovanni Sarubbi

Registrazione Tribunale di Avellino n.337 del 5.3.1996