La solidarietà a Famiglia Cristiana
Le manganellate a Famiglia Cristiana

di Nigrizia

Duri attacchi da parte della maggioranza alla rivista dei Paolini per le sue critiche al governo Berlusconi. L’appello-sostegno al settimanale cattolico da parte di padre Alex Zanotelli, di Nigrizia/Nimedia e dei comboniani.


Nigrizia 14/08/2008

La rivista dei comboniani Nigrizia e il centro Nigrizia multimedia (Nimedia) esprimono la loro solidarietà a Famiglia Cristiana, al suo direttore e ai suoi giornalisti per gli attacchi subiti, in questi giorni, da esponenti dell’attuale maggioranza. Evidentemente ribellarsi alle campagne anti migranti e alle ossessioni securitarie, che stanno sancendo la normalità dell’abnorme in questo paese, comporta essere messi al bando. E "manganellati" da chi ha una certa confidenza storica con quello strumento.

Un governo che promette tante libertà, ma che soprattutto tante se ne prende, fa fatica ad accettare che l’informazione, specie se cattolica, non sia prona ai suoi desideri.
A colpi di demagogia e di procurati allarmi, questa maggioranza sembra colta dalla smania di igiene totale. Ha rotto ogni argine etico, militarizzando il paese, rottamando i diritti umani dei più deboli e trasformando il povero in una persona penalmente responsabile della propria miseria. E quindi guai ad aiutarlo! Specialmente se migrante. O rom. Nell’Italia degli sceriffi, Gesù non sarebbe dietro le sbarre e San Francesco, cacciato dai gradini delle chiese?
E chi applaude a questa politica repressiva è lo stesso che ha trasformato l’impunità in valore, la furbizia in uno stile di vita e il sotterfugio in una prassi. Una figura di spicco nella Chiesa come il cardinal Renato Raffaele Martino (presidente del Consiglio vaticano Giustizia e pace e di quello per i migranti) trova giusto «combattere il racket dell’elemosina, ma senza ledere il diritto di chiedere aiuto da parte dei più poveri». «Li avrete sempre con voi», disse Qualcuno.

L’informazione, anche quella cattolica, è così condannata a scivolare sui fatti, rassegnandosi a "prendere solo atto" di ciò che le accade accanto? In realtà, basterebbe il comune buon senso per accorgerci che qualcosa si sta inceppando, e che abbiamo bisogno di maggiore attenzione ai fatti. Ma il senso comune è stato sequestrato. Per questo non crediamo che Famiglia Cristiana abbia espresso le sue aspre critiche al governo per "conquistare" nuovi lettori in una fase calante delle sue vendite. Le misure anti-immigrati e anti-rom, purtroppo, godono di ampio consenso in una società anestetizzata dalla paura. Inoltre, la rivista dei Paolini si è sempre mostrata attenta, in questi anni, al valore politico dell’equidistanza, pronta a criticare con virulenza anche gli esecutivi di centrosinistra su temi considerati eticamente non negoziabili come i Dico, l’aborto e l’eutanasia o sulla controversa alleanza elettorale con i radicali di Pannella.

Come rivista missionaria, Nigrizia non può che dirsi sconcertata per gli attacchi che Famiglia Cristiana ha subito. E preoccupata per la società dell’esclusione che si sta costruendo nel nostro paese. Discriminazione ed esclusione che hanno trovato terreno fertile, purtroppo, anche in varie comunità cristiane. Invita, quindi, tutti quelli che intendono rifarsi al Vangelo, a riscoprire quel Cristo che potrebbe, molto naturalmente, nascondersi sotto le sembianze del povero che ci tende la mano. E che ci dice: «Avevo fame e…».


p. Giuseppe Cavallini, coordinatore CCM (Centro Comboni Multimedia)
p. Elio Boscaini, redazione Nigrizia
p. Fabrizio Colombo, direttore Nimedia e Afriradio
p. Romeo Ballan, superiore comunità comboniani Casa Madre di Verona
p. Alex Zanotelli
redazione Nigrizia/Nimedia



Venerdì, 22 agosto 2008