Auguri

di franco luigi carena

Carissimi amici, nella ricorrenza di una festa che vuole sottolineare l’importanza della bontà in tutti i sensi, cioè dalla parte del cuore, dalla parte della gola, dalla parte degli occhi, ecc… ed essendo ancora vivo, vi inoltro le mie riflessioni di fine anno, ed i miei auguri.

Si dice che vivere senza desideri vuol dire essere già morto. Nel percorso della mia vita, oltre hai tanti desideri che ho avuto (tra i quali l’esistenza di un Dio), mi è successo di desiderare anche di morire, solo per un attimo, se fosse stato di più sarebbe diventato un progetto, ma la profonda solitudine del cuore ti può sorprendere arrendevole alle sconfitte.

Il rovescio della medaglia che portiamo tutti sul petto, è sempre un’immagine sbiadita, consumata, poco significativa, ma raccoglie tutta la nostra consapevole solitudine e la nostra vita; l’altra parte, quella che facciamo vedere, è solo quello che vorremmo essere.
Spesso tentiamo goffamente di debellare questo vuoto che portiamo dentro, con rabbia e con rumore, o timidamente tentiamo di amare, di inventarci un cielo che raccolga i morti per poi ritrovarli quando saremo finiti.
Spesso l’incomprensione e l’insofferenza ostacolano i tentavi di un abbraccio che scalda il cuore. La nostra vita finita è lo sgomento di fronte ad un universo infinito.
E bello anche pensare, senza crederci troppo, che Dio sia venuto per i poveri, per prenderci per i capelli e salvarci dalla morte, ma la festa del Natale, insieme a tutte le sue illusioni, registra ogni anno il periodo più alto di suicidi.
Quando tutti ti invitano ad essere buono e tu non hai (più) nessuno a cui dirglielo, o la vita è stata così sfortunata con te da averti dato uno spirito critico o un carattere di merda che non consente agli altri di starti vicino, e tu le hai provate tutte per cambiare, e non ci riesci…
Quello che, in effetti, mi manca è la fede, proprio non posso credere in nessun movimento religioso e nelle sue contraddizioni. Non riesco a schierarmi per il potere che ne deriva da questa o quella parte, che mi impedirebbe di essere obbiettivo, a mio modo certo, ma libero di pensare come mi sembra etico, senza dover rendere conto ad una religione, ad un partito, ad una fede, che per quanto le analizzi covano una profonda ipocrisia ed ingiustizia nei confronti proprio di qui poveri…
Ogni anno mi prometto di far pulizia dalla mia rubrica, di analizzare chi merita di occupare spazio nella mia memoria, chi almeno in un anno mi ha chiamato o scritto un messaggio; ma non lo farò neppure quest’anno, per paura di credermi troppo solo.

Infine una componente importante ed indispensabile della dignità di un uomo è l’umiltà; quell’umiltà che ci fa capire quanto siamo ignoranti, che ci mette in silenzio di fronte al mistero della vita, dell’ingiustizia e della sua solitudine; quell’umiltà che ci fa accettare senza paura chi è diverso da noi; che ci fa ammirare la maestosità di un albero, come di un uomo, quando è nudo; quell’umiltà che ci fa riflettere e stare ad ascoltare, anche solo la neve che cade…

franco luigi carena



Mercoledì, 19 dicembre 2007