Sondaggio in parrocchia sul matrimonio dei preti

di DI MARTHA M. MANCINI

da "Repubblica", 14/09/2007


Il centro San Saverio, allŽAlbergheria, e la parrocchia di San Gabriele, ad Altarello, tornano a confrontarsi con i fedeli sui grandi temi che la società moderna offre. Nel marzo scorso era già accaduto per la controversa questione dei Dico, sottoposta al giudizio dei parrocchiani e accolta con voto favorevole da oltre due terzi dei credenti ai quali era stato fornito un questionario. Adesso tocca al celibato dei preti.
«Ordine e Matrimonio: sacramenti incompatibili?». Questo lŽargomento scelto dallŽassemblea permanente della comunità di San Francesco Saverio, sul quale sarà chiamato ad intervenire il folto gruppo di parrocchiani, attraverso lŽapprofondimento e lŽanalisi di un nuovo documento nato, come sempre, dal lavoro e dallo sforzo congiunto di don Francesco Romano e padre Cosimo Scordato.
Sfruttando la già collaudata formula del mini sondaggio, domenica nella chiesa di San Saverio, al termine della celebrazione liturgica delle 11.30, come di consueto, verrà distribuito allŽassemblea un foglio (circa 300 copie) con i punti essenziali sullŽargomento in oggetto e tre domande brevi ma forti, a cui rispondere con un secco sì o no.
La domenica successiva si procederà poi allŽanalisi del risultato e i fedeli potranno confrontarsi liberamente sulle opinioni espresse, anche perché, come sottolinea padre Scordato «su tutta questa tematica, sarebbe bello che le diverse comunità potessero formulare un loro parere, anche per verificare fino a che punto le scelte del passato siano davvero accettate e condivise, inoltre - prosegue don Cosimo - è bene che ci sia la partecipazione di tutti alle decisioni che riguardano la Chiesa».
Il test che verrà diffuso dopo la funzione religiosa, sarà accompagnato da un sintetico excursus sulla origine storica del celibato dei sacerdoti e le sue ragioni teologiche. Un lungo percorso che, partendo dalla riforma di papa Gregorio VII istituente lŽobbligo del celibato, trova la sua ufficializzazione nel Concilio di Trento fino ad arrivare poi al 1917, anno in cui viene formalmente inserito nel diritto canonico.
«Comunque - si legge nel documento - il fatto che, nel corso della storia, si sia affermata la "convenienza" del celibato per il ministero ordinato non comporta di per sé lŽaffermazione di "sconvenienza" del matrimonio e della famiglia. Nel Nuovo Testamento, anzi, viene prospettato il collegamento tra ordine e famiglia, poiché colui che ha ben guidato il suo nucleo familiare, può più e forse meglio di altri, consigliare e sorreggere la grande famiglia della comunità». E ancora: «È desiderio unanime che il ministero a servizio della comunione sia reso da una persona matura e in grado di arricchirsi del confronto con la comunità».
Ai fedeli della chiesa di San Saverio, si chiederà di pronunciarsi, pro o contro, lŽeventualità che anche ad un buon padre di famiglia, possa essere concesso il diritto di candidarsi agli ordini; così come al presbitero, ridotto allo stato laicale avendo contratto matrimonio, venga data la possibilità, qualora lo richieda, di reintegrarsi nel ministero.
LŽassemblea dei fedeli, potrà altresì interrogarsi su una eventuale apertura, da parte della Chiesa cattolica, nei confronti della compatibilità tra i due sacramenti (ordine e matrimonio), riflettere sulla attuale necessità del celibato per i sacerdoti, e soprattutto se questo, in un futuro non troppo lontano, possa diventare una scelta libera e non più un obbligo.



Giovedì, 11 ottobre 2007