Recensione
«BIANCO E NERA»

di Carlo Castellini

Un libro di Federico Bollettin - edito dalla casa editrice Il Segno dei Fratelli Gabrielli di San Pietro in Cariano di Verona.


PRESENTAZIONE
Il romanzo di Federico Bollettin, (nella fiction Lorenzo), racconta la storia di un giovane cattolico, studente di teologia, che si trascina da anni dentro l’istituzione ecclesiastica e seminariale, senza troppa convinzione, e giunge ad accettare la sua ordinazione sacerdotale, piu’ per rassegnazione e per il peso delle convenzioni, che per libera scelta. Ma con Dio e con l’Amore, non si puo’ scherzare. In molti casi le due cose coincidono; e il desiderio di fare chiarezza, porta il nostro protagonista ad una maturazione e desiderio di conoscenza psico-fisica del mondo esterno, non dettata da morbosità, ma da un’esigenza naturale non soddisfatta. Per questo, quasi spontaneamente, si avvicina al mondo delle donne della notte, delle prostitute, che vorrebbe aiutare almeno un poco ad uscire dal giro. Un viaggio propiziato al momento opportuno nel continente africano, lo aiuta a guardare alla corporeità ed alla sessualità, specie delle donne africane, con occhi diversi. Ma tra queste, ne scopre una che brilla sulle altre, perche’ da essa si sente attratto, dalla sua femminilità dal suo carattere e dai suoi profumi africani. E cosi’ il nostro Lorenzo (Federico), dopo non poche difficoltà di ordine pratico e psicologico, finirà per innamorarsi e impalmare la sua Kate (Fidelia), che condurrà all’altare. Il libro e’ avvincente e si fa leggere con facilità; perche’ lo stile espositivo e’ chiaro e sostenuto da una venatura di autenticità che si sprigiona dal personaggio e contagia il testo; da Lorenzo, scevro da morbosità e interpretazioni forzate, cui non manca tensione psicologica positiva, che diventa anche ritmo narrativo, bene equilibrato dalla originalità di una storia e di una trama che ha del romanzesco. Il tono narrativo e chiaro e coerente dall’inizio fino alla fine; come coeso e compatto risulta il personaggio nella sua consequenzialità e libera scelta. Non poche le riflessioni sollecitate dal testo e altrettante quelle che si potrebbero formulare in maniera esplicita, a fine lettura: l’educazione impartita nei seminari, la sessuofobia della chiesa, l’ambiguità dell’agire umano, il radicamento dei pregiudizi razziali, la figura del sacerdote cattolico oggi, il valore della comunità cristiana, il rapporto con la gerarchia, la tendenza di tutti noi al compromesso e ad una strisciante e sottile prostituzione nei rapporti con gli altri. Importanti e ben collocate risultano le citazioni bibliche disseminate qua e là nel testo; poiche’ si sottraggono ad una erudizione fine a se’ stessa, e si configurano come momenti giustificativi della vicenda esistenziale vissuta dai protagonisti. Gli episodi che accompagnano il racconto, non sono molti ma ben distribuiti e di rara efficacia. Per questo “Bianco e Nera”, si raccomanda come libro da leggere e da meditare per tutti:uomini e donne, preti e suore, sposati o celibi, credenti e laici, di ogni colore e di ogni età.


Recensione
Prima, aveva affidato il racconto della sua storia, ad una decina di fascicoli, dattiloscritti, facilmente leggibili e bene cadenzati, da una scrittura chiara e densa di contenuti e di episodi efficaci. Poi Emilio Gabrielli, con il fiuto tipico dell’editore di qualità, ha rischiato qualcosa di piu’ e dato fiducia allo scrittore, lo ha stampato e pubblicato come romanzo, legato alla realtà, dal titolo “Bianco e Nera”, con i tipi della sua editrice, sita in San Pietro in Cariano di Verona.
Il fascicolo portava il nome significativo di “Resurrezioni”, ed era a firma di Federico Bollettin, che aveva scelto come sottotitolo, di sapore biblico rovesciato, “l’esodo di un prete verso la donna promessa”. Quindi la storia di Federico si configura come un viaggio di liberazione (esodo) da una parte e di conquista (terra promessa) dall’altra, e racconta le tappe graduali e progressive di una vicenda singolare, che, senza volerlo, diventa, anche, il paradigma di tante altre storie analoghe; ma anche unica, nella sua freschezza, sia per lo stile del suo narrare , che per i contenuti singolari della sua avventura.

Entrato in seminario in giovane età, non ancora adolescente, era arrivato in terza teologia, con buoni risultati, che facevano ben sperare per i suoi superiori e genitori, che lo vedevano già proiettato verso un ministero di successo, stimato e riverito e protetto, dentro e fuori dell’istituzione. Ma il nostro non si sentiva ne’ libero, ne’ maturo, ne’ pienamente realizzato. Quindi il nostro intraprende un viaggio di conoscenza, e di responsabilità e di conquista della libertà per nulla facile e lineare.

Insorge qualche dubbio, l’atmosfera dell’ambiente chiuso diventa soffocante, e vuole conoscere l’ambiente esterno e confrontarsi con il mondo prima di prendere una decisione definitiva. L’occasione galeotta giunge opportuna, con l’organizzazione di un viaggio nel continente africano, al seguito di missionari. E l’incontro con la madre Africa lo cambia, e Federico Bollettin (Lorenzo)si lascia contaminare e compenetrare fisicamente, psicologicamente e spiritualmente, tanto da ritornare profondamente cambiato. L’Africa lo ha stregato e diventa affetto dal suo male.
E cosi’ mentre si dirigeva, dove il cuore lo portava, si era avvicinato una sera ad un crocchio di prostitute nigeriane, mezze nude ai bordi della strada, forse con l’intenzione di aiutarle, forse perche’ affetto da sindrome del salvatore, o forse per sedurre. Da qui inizia il suo viaggio di conversione, verso la propria identità fisica, psicologica ed intellettuale ed umana. Il suo narcisismo e complesso di superiorità tipico di certa cultura cattolica in specie quella occidentale, entrano in crisi; esiste un altro mondo che lui non conosce, un altro modo di vivere e di pensare che gli sta davanti: e’ il mondo di Fidelia (Kate).

Rinfrancato dal suo viaggio africano e da queste nuove esperienze, riprende il suo cammino di liberazione e maturazione.Ma il Signore non lo voleva incamminato sulla strada del sacerdozio, anche se aveva tutti i numeri per riuscire, ed assecondare, genitori, superiori e fedeli e chiesa gerarchica. Poi gli impulsi diventano piu’ urgenti e si manifestano nel desiderio di conoscere il mondo della donna e della sessualità. E da questo mondo di donne emarginate, da lui avvicinate, scaturisce la sua storia, che prelude ad una felice conclusione. E come Paolo sulla via di Damasco, inizia il suo cammino di conversione esistenziale.

Un capitolo di storia si chiude, ma subito se ne riapre un altro, che condurrà l’avventura amorosa di Lorenzo e Kate, verso conquiste future piu’ condivise. La conclusione la ascoltiamo dalla sua bocca:”Adesso mi alzo. E’ arrivato il momento giusto. Ho appeso la veste nera ad un chiodo arrugginito. Con il biglietto d’aereo mi dirigo verso la mia casa. Devo correre a preparare la sala, gli abiti liturgici, ed i testi sacri necessari per la celebrazione di due resurrezioni”.

La prima resurrezione, quella di Lorenzo,(Federico) perche’ si sentiva morto in un ambiente non suo ed al centro di attenzioni e decisioni sbagliate, che lo avrebbero tenuto immaturo e infelice. La seconda, invece, quella di Kate (Fidelia), ora finalmente amata nel corpo e nell’animo femminile, come donna africana, che si presenta ora come sposa, non solo promessa. Due risorti quindi, a nuova vita, due sposi e ministri contraenti, che si scelgono liberamente, davanti a Dio e in pace con gli uomini.


(CARLO CASTELLINI)



Lunedì, 20 ottobre 2008