Pretisposati si grazie
Vescovo austriaco pro presbiterato uxorato e controllo nascite

(traduzione di Stefania Salomone)

Un vescovo austriaco chiede che vengano discusse le tematiche relative al controllo delle nascite e al presbiterato uxorato

Un vescovo molto popolare ha chiesto la ri-discussione della tematica del presbiterato uxorato e dell’uso dei contraccettivi, argomentando questa richiesta con la necessità di riforme nella Chiesa per renderla visibile e presente nel mondo di oggi.

Nel suo nuovo libro, A Church with a Future: 12 essays on seemingly insoluble church problems (Una chiesa con un futuro: 12 tentativi per risolvere problemi apparentemente irrisolvibili), il vescovo Helmut Krätzl, ausiliario di Vienna, accusa la Chiesa di aver negato problematiche significative come il celibato obbligatorio, poiché lo ritiene irrisolvibile e aspetta che sia "Dio stesso ad intervenire".

Fa riferimento a studi che mostrano come il celibato sia il fattore chiave per la diminuzione delle vocazioni e afferma di essere convinto che tale pratica non si allinei con la realtà, peggiorando la situazione della Chiesa, e impedendo che essa raggiunga il suo primario obiettivo di raggiungere ogni parte del mondo. Il vescovo richiama l’attenzione sulla pratica della Chiesa Cattolica di Rito Greco, che è in totale comunione con Roma e permette a uomini sposati di accedere al presbiterato, non all’episcopato.

Il vescovo afferma che il tema del controllo delle nascite debba essere discusso apertamente e invita ad una "genitorialità responsabile" basata su una coscienza individuale informata, che il Concilio Vaticano II ha confermato essere l’istanza fondamentale per una decisione al riguardo. Afferma inoltre che il fatto che la Chiesa vieti il controllo delle nascita ma che in realtà molti cattolici lo pratichino faccia perdere credibilità alla Chiesa stessa.

Anche il vescovo Krätzl dice che è imperavito tornare alle dichiarazioni del Concilio Vaticano II e studiare di nuovo non solo cosa esso afferma, ma il percorso effettuato per arrivarci, nell’ottica di una riforma della Chiesa.

La questione del centralismo vs. la collegialità deve riportare ad una discussione a tavolino, ha affermato il vescovo.

Krätzl inoltre affronta il tema dei divorziati risposati in Austria, dove molti hanno lasciato la Chiesa o si sono sentiti rifiutati, poiché sono stati loro negati i sacramenti o la possibilità di essere padrino/madrina di battesimo o di cresima, e spesso sono tagliati fuori dai consigli parrocchiali. Nel constatare come il divorzio sia in crescita, Krätzl considera la soluzione adottata dalla Chiesa Ortodossa, in cui un secondo matrimonio è possibile e i divorziati non sono esclusi dai sacramenti; afferma quindi che si potrebbe applicare qualcosa di simile.

In questo capitolo, come in altre parti del libro, cita Joseph Ratzinger, ora Papa Benedetto XVI, il quale quando era Arcivescovo di Monaco nel 1980, scrisse ai preti e ai diaconi appellandosi ad una "maggiore comprensione" verso i divorziati risposati, in linea con le Chiese Ortodosse. Il vescovo ha inoltre raccomandato che si intraprendano finalmente passi decisivi verso il dialogo interreligioso.


Testo Originale


Austrian Bishop calls for birth control and married priest bans to be lifted.

A popular bishop has called for an end to the Church’s ban on married priests and the use of birth control, arguing that a backlog of necessary reforms is draining the Church of its strength and preventing it from asserting its presence in today’s world.

In his new book, A Church with a Future: 12 essays on seemingly insoluble church problems, Bishop Helmut Krätzl, an auxiliary in Vienna, accuses the Church of having shied away from sensitive issues such as mandatory celibacy, because it considers such problems insoluble and was waiting for "God to intervene".

He cites surveys that show celibacy to be a key reason for the drastic fall in vocations to the priesthood and says he is convinced that the policy is out of step with reality, would weaken the Church, and prevent its urgently needed message from reaching the world. The bishop advocates the model of the Greek Catholic Church, which is in full communion with Rome and yet permits married men to become priests, but not bishops.

The bishop says that the issue of birth control has to be discussed openly and calls for "responsible parenthood" based on the informed conscience of the individual, which the Second Vatican Council confirmed as the final instance for moral decisions. He says the fact that the Church forbids birth control but that so many Catholics practise it has lost the Church much credibility.

Bishop Krätzl also says it is imperative to go back to the declarations of the Second Vatican Council and study not only what they said but how they came about, because they pointed the way forward on church reform. The question of centralism versus collegiality must be brought back on to the discussion table, he argues.

Bishop Krätzl also tackles the subject of remarried divorcees in Austria, where many have either left the Church or feel neglected by it, because they may not receive the sacraments or be godparents or confirmation sponsors, and are often barred from parish councils. Acknowledging that divorce is on the increase, Krätzl notes a solution practised in the Orthodox Church, where a second church marriage is possible and divorcees are not barred from the sacraments, and says something similar should be considered.

Here, as elsewhere in the book, he quotes Joseph Ratzinger, now Pope Benedict XVI, who as Archbishop of Munich in 1980 wrote to all his priests and deacons advocating "greater compassion" for remarried divorcees in line with the Orthodox Churches. The bishop also called for steps to be taken towards intercommunion with the other Churches. Back to homepage Bishop wants ban on birth control lifted



Martedì, 04 dicembre 2007