Poesia
Se non provi vergogna

di Tusio de Iuliis

E’ ora di guardarsi intorno

di scavalcare i recinti dell’ozio

di essere uomini o mercenari

di specchiarsi nelle onde sporche di cherosene

che gli scafi veloci sfidano

nell’ora che i mercati europei

aprono i grandi cancelli della borsa

E se non provi nessuna vergogna

tuffati nelle acque d’Otranto

Non saranno le alghe

a sfiorarti le punte dei piedi

Cammineresti fino ad affondare

sopra un tappeto di morti avvinghiati

durante il pasto dei pesci

Carni massacrate da mille morsi

Carni aperte

di schiavi derubati e abbattuti

strappati dai poderosi ambienti dell’altra terra

ricche di riserve d’aria e spazi immensi

Solo brandelli schifosi

di poveri e banditi

puttane e fanciulli

ladri e poliziotti

e mamme con le pance gonfie

felici di partorire lontano

dai serragli delle loro frontiere

Carni preziose destinate ai macelli

a compratori malati di fegato e cuori

a miserabili perversioni

Sognatori fuggiti dagli inferni

venuti a morire qui

dove le mele e le arance si schiacciano

negandole ai porci

e lavori duri e fabbriche di cancro

chiedono braccia nuove e anime resistenti

Angeli desolati

finiti sui rifiuti dei nostri avanzi

dove i neo liberisti preferiscono ignorare

i coltelli della fame sulle gole

Rifiuti erranti del Sud

Marea senza fine

Rifiuti e basta

imbavagliati e divorati per sempre

finiti solo per caso

sulle spiagge inquinate

dei nostri oziosi Weekend.


Tusio de Iuliis
27.07.2000



Mercoledì, 03 ottobre 2007